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Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Comune di Trento |
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Premessa. Il novellato comma 5 dell’art.13 bis della legge provinciale 37/2006 disciplina le modalità di governance del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti urbani, prevedendo che la Provincia, i Comuni e le Comunità esercitino in forma associata le funzioni e le attività in materia di rifiuti urbani, nel rispetto del piano provinciale delle Gestione dei Rifiuti, attraverso un ente di governo dell’ambito, istituito tramite una Convenzione tra i predetti Enti. Lo schema di Convenzione, che deve essere approvato dai Comuni, indica la scelta di un modello di governance all’interno del neo costituito ente di governo d’ambito denominato Egato Trentino- mettendo territori centrali e periferici su un piano di parità decisionale, in armonia con quanto stabilito dal legislatore nazionale, articolo 201 nel Decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, recante “Norme in materia ambientale”. Lo schema di Convenzione è avvenuto a seguito del confronto con il Consiglio delle Autonomie locali che ha espresso parere positivo nella seduta dell’11 dicembre 2024 sull’Intesa. Intesa sottoscritta dal Presidente della Provincia e dal Presidente del suddetto ente. Ai comuni è stato inviato un fac-simile di delibera con la quale far approvare entro il 6 febbraio la proposta di Convenzione. Pena il commissariamento dei Comuni inadempienti. Sono stati interessati anche i presidenti delle Comunità di Valle, il cui parere è però ininfluente. La lettura dello Statuto da parte del Presidente dei Segretari comunali, che non è ancora arrivato all’attenzione dei Sindaci, mette in evidenza alcune criticità piuttosto significative. Viene revocato l’affidamento della gestione dei rifiuti e pure tutte le concessioni che dalle Comunità di valle e dai Comuni passano ad Egato, il cui consiglio di amministrazione è composto da 7 membri, di cui uno esterno, in violazione ad una precisa legge provinciale che prevede che il presidente sia eletto nel proprio seno. Vi sarà una partecipazione societaria dei Comuni che però non gestiranno più la tariffa. Si prospetta anche una criticità legata al personale che sinora era pagato con la tariffa rifiuti. Ora il personale in eccedenza dovrà essere pagato dai Comuni con altri fondi e questo potrà diventare problematico per molte amministrazioni. La Provincia dice che entro due mesi ci si metterà d’accordo circa la gestione del personale. Ma in generale è evidente una pesante sottovalutazione della questione. Tutti i beni mobili legati alla raccolta dei rifiuti, cestini, cassonetti ed altro, che attualmente sono di proprietà dei comuni o dei gestori, verranno acquisiti da Egato. I beni immobili sono quelli delle aree raccolta, magazzini eccetera. La Comunità di Valle della Val di Fiemme ha già dato parere contrario a questo tipo di organizzazione. Nonostante da più parti si sia provato a fare ragionamenti migliorativi e rispettosi dell’esistente la Provincia ha risposto con una lettera dove si precisa che la Convenzione non si cambia, rimane invariata, si tenterà di tenere insieme i vari aspetti critici. I Comuni di Trento e Rovereto premono più sulla questione legata alla conoscenza effettiva dello Statuto ma glissano su tutto il resto. Posto che lo stesso deve essere approvato dai Consigli comunali. La Pat, interpellata in merito, ha dichiarato che a breve proporrà un Disegno di Legge per ovviare alle contraddizioni rilevate e che la proposta di Statuto potrà essere dichiarata approvata se avrà il consenso di ¾ dei comuni interessati. Si cambierà l’articolo 13 della legge provinciale 8 agosto 2023 per far sì che il Presidente possa essere un componente esterno. In legge si dovrà scrivere anche che i Comuni di Aldeno, Cimone, Garniga, afferenti al Comune di Trento, possano avere un proprio rappresentante in Assemblea. Quindi il numero salirà a 20 dai 18 iniziali. Resta complicato l’accordo sul personale e sui beni mobili per cui si prospetta una Convenzione ad hoc. E’ stata a questo proposito richiesta una nota esplicativa nella quale siano messi nero su bianco i termini della questione e come si intenda, coinvolgendo anche i sindacati, risolvere la situazione del personale. Le amministrazioni intervenute all’incontro on line rilevano un grande imbarazzo per l’imprecisione e la superficialità con cui si è impostato questo importantissimo passaggio che è prettamente politico oltre che amministrativo. Scritto, secondo i segretari comunali, veramente male visto che richiede tutti questi correttivi. Gli ambiti sono già stati definiti, supportati da dati tecnico-economici che prevedono una piattaforma differenziata, mentre l’ambito più generale attiene alla chiusura del ciclo dei rifiuti. Come? Dove? La risposta alle obiezioni da parte della Provincia è stata “o così e vi omologate, o vi commissariamo” Tra l’altro non si comprende il perché di questa accelerazione: delibera di Giunta del 23 dicembre, approvazione della Convenzione, per i Comuni, entro il 6 febbraio. Perché se sono previste delle modifiche richieste dal CAL e dalle Comunità di Valle si chiede ai Comuni di votare pedissequamente con la minaccia del Commissariamento? Considerando la Convenzione e vedendo le slide si capisce che l’assemblea di Egato non ha nessun potere e che tutto è accentrato nel Consiglio di Amministrazione. E perché non è stato presentato subito lo Statuto, posto che la Convenzione che si vota al buio demanda tutto allo Statuto? L’atto era infatti già istituito. Un’altra domanda è: i profitti dell’indifferenziata, che sarebbero dei cittadini, a chi vanno? La provincia trasferisce a se stessa tutte le proprietà? I comuni, a parte la rappresentanza formale non avranno nessun potere decisionale sui rifiuti. E questa Convenzione è fatta in realtà per preparare la strada all’inceneritore senza tenere conto del piano tariffario, della salute di cittadini e territorio? L’Egato nella migliore delle ipotesi entrerà in funzione fra 5 anni, per ora tutto continuerà con le modalità attuali. Quando inizierà il lavoro del Comitato tecnico e del Cda? Le società di gestione resteranno ma avranno come riferimento l’Egato? Tutta la governance del servizio passerà alla Provincia e all’ente/amministrazione dove sarà localizzata la chiusura dei rifiuti (inceneritore). Passeranno i contratti e gli affidamenti. Per alcuni sindaci presenti la Convenzione sarebbe da rimandare al mittente e non la porteranno per il 6 febbraio alla votazione dei consigli comunali. In ogni caso devono passare tre mesi prima del commissariamento. Naturalmente il lato positivo sarà dato dalla gestione unitaria e collegiale e dagli standard comuni posto che ci sono territori più virtuosi di altri e che manca una opportuna omogeneità. Ma la governance degli enti locali soffrirà questo accentramento. Si ricorda che la gestione provinciale di Ischia Podetti ha determinato che finissero lì 300 mila tonnellate di rifiuti speciali che hanno contribuito in modo determinante ad esaurirla. Rifiuti trasferiti lì gratuitamente, mentre dovevano essere smaltiti dalle ditte con dei costi. I sindaci rilevano che dovranno far votare una scatola vuota, soprattutto in assenza dello Statuto. Il CAL non ha svolto a pieno il suo ruolo, è mancato il confronto fra i territori, la solidarietà e il dialogo. Troppo decisionismo della Giunta, corto circuito evidente della Convenzione. Come si fa a far votare i consigli comunali sulla base di una lettera e a fronte di evidenti incoerenze? Perché non aspettare il Disegno di Legge correttivo della Giunta? E’ una richiesta illegittima tutt’ora oggetto delle valutazioni delle Comunità di Valle circa l’organizzazione di Egato. E’ condivisa la necessità di garantire ai territori del Trentino autonomia gestionale per renderlo più vicino alle esigenze delle popolazioni, posto che la suddivisione in ambiti e sub ambiti sembra una partita già chiusa. E’ evidente che va dato spazio ai territori e ai rispettivi enti gestori, ad enti altri senza delega ma che sono portatori di interesse localmente. Anche per far sì che vi sia una gestione in economia e senza aumenti di costi per l’utenza. La tariffazione deve risultare unitaria in tutti i comuni. Nel frattempo 30 enti gestori hanno inviato una nota alla Provincia in questo senso. Purtroppo dal Consorzio dei Comuni, CAL, è arrivato il messaggio che la delibera non si tocca, che è un passaggio obbligato, posto che l’eventuale commissariamento per fare in modo che i comuni si adeguino sarebbe definito entro trenta giorni dalla data prevista del 6 febbraio. Altra criticità rilevata è quella relativa alle prossime elezioni comunali del 4 maggio p.v. Qual è il senso di partire ora con l’Egato visto che l’assetto dei futuri comuni può variare? Ma la Pat chiede di procedere velocemente. Si rileva da parte di molti presenti che si renderebbe necessario mettersi un po’ di traverso, vista lo scarso rispetto dei Comuni. Si fa presente anche che da alcuni è stato contestato il rappresentante per i tre comuni di Aldeno, Cimone e Garniga. In definitiva si chiede ai sindaci di portare nei consigli per l’approvazione una Convenzione che in seguito sarà necessariamente ritoccata e rivista. Da parte di alcuni sindaci verrà chiesto un rinvio anche a causa del grave vulnus dovuto all’assenza dello Statuto. Se tutti i sindaci si rifiutassero potrebbe la PAT commissariare 120 comuni? La proposta potrebbe essere quella di respingere questa Convenzione.
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![]() LUCIA COPPOLA |
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