Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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L’aumento dei ricoveri Covid nelle ultime settimane ha costretto l’ APSS a riaprire i reparti Covid negli ospedali provinciali, con inevitabili ritardi e riduzioni delle attività chirurgiche programmate e conseguente ulteriore “dilatarsi” delle liste di attesa. Ciò che desta preoccupazione, oltre ai disagi per i pazienti che verosimilmente dovranno rivolgersi a strutture private e private convenzionate anche fuori provincia per essere operati, è che la prevista “saturazione” dei posti letto in rianimazione e terapie intensive e sub intensive - di Rovereto prima e Trento poi - renderà di fatto critica anche la gestione degli interventi chirurgici in regime di “urgenza” su tutto il territorio provinciale per il conseguente impiego del personale medico ed infermieristico anestesiologico a quasi esclusivo servizio dei pazienti Covid. E’ noto inoltre che negli ospedali periferici, per mancanza dei servizi di Rianimazione e Terapia intensiva, non possono essere effettuati interventi chirurgici in regime di urgenza per i pazienti affetti da comorbilità che richiedono quindi la centralizzazione a Trento e Rovereto. A tali elementi si aggiunge un altro preoccupante fattore di criticità rappresentato dall’ avvicinarsi dell’apertura della stagione sciistica e dall’aumento dell’afflusso turistico invernale che annualmente provoca un incremento di circa il 30 % degli interventi in regime di urgenza per i traumi da sci. A fronte di tali elementi di criticità interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere: – come intendano far fronte la Provincia e l’ APSS, e con quali strumenti operativi in termini di disponibilità di personale medico e paramedico e “spazi operatori” dedicati, alla prevista difficoltà di poter rispondere, secondo i dettami di efficacia ed efficienza aziendale all’ulteriore incremento delle liste di attesa per interventi chirurgici programmati; – quali strumenti operativi, in termini di personale medico e paramedico e “spazi operatori” dedicati, l’ APSS ha previsto e predisposto per far fronte al rischio reale di non poter garantire l’effettuazione di interventi chirurgici in regime di urgenza negli ospedali provinciali anche per i pazienti provenienti da fuori Provincia; – a che punto è lo svolgimento del concorso per la nomina del direttore della struttura complessa di malattie infettive, più che mai necessaria soprattutto in questo momento di emergenza; – se la Provincia intenda illustrare in maniera chiara le misure che ha predisposto al fine di garantire il “diritto di cura “ presso le strutture sanitarie provinciali.
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LUCIA COPPOLA |
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