Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale continuano ad aumentare: quelle presentate all'Inail nei primi tre mesi dell’anno in corso sono state 185, 19 in più rispetto alle 166 denunce registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%). L’Inail ha quindi registrato oltre 2 morti al giorno sul lavoro nei primi tre mesi dell’anno. Per quel che riguarda gli infortuni sul lavoro sono stati registrati nel primo trimestre 2021 128.600 casi a livello nazionale. Numeri in leggero calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma sempre molto importanti. In Trentino la situazione non è rassicurante. Sempre nel primo trimestre di quest’anno sono stati registrati 1695 infortuni sul lavoro di cui 4 mortali. Il tema è molto complesso e attiene in larga misura alla cultura della prevenzione e della formazione. Il Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 81 del 2008, è stato ricostituito per la corrente legislatura con deliberazione della Giunta provinciale n. 1058 del 12 luglio 2019. Il Comitato, anche tenuto conto della sua elevata composizione, opera attraverso specifici gruppi di lavoro tematici, che vengono istituiti sulla base di quelle che vengono individuate essere le tematiche prioritarie di intervento. Durante una risposta ricevuta in Aula a gennaio 2020 a seguito di una mia interrogazione la Giunta ha riferito che i componenti del Comitato hanno formulato e trasmesso alla Provincia le proposte di obiettivi e azioni da inserire nel nuovo programma provinciale di legislatura in materia di sicurezza e di salute sul lavoro, nonché le proposte di istituzione di nuovi gruppi di lavoro. Dalle proposte è emersa una particolare attenzione al settore agricolo, all’invecchiamento della popolazione, al clima, alle malattie professionali, alla cultura della sicurezza tra i lavoratori hobbisti, al benessere organizzativo, alla formazione e alla cultura della sicurezza nelle scuole. La Provincia ha deliberato di istituire inoltre nel 2019 l’ "Ufficio sicurezza negli ambienti di lavoro" che è incardinato presso l’Unità di missione semplice Rete dei servizi e pari opportunità, Dipartimento politiche sanitarie. Un punto saliente della problematica e l’inadeguatezza dei controlli anche dovuta alla carenza di personale che è purtroppo irrisolta al momento. La Provincia ha le risorse da investire per finanziare la prevenzione, utilizzando le somme derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 759/1994 in materia di salute e sicurezza. Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere: – quali sono ad oggi le azioni concrete messe in campo in materia di sicurezza e salute sul lavoro frutto del lavoro del Comitato provinciale di coordinamento istituito nel 2019; – a quali risultati è giunto l’Ufficio sicurezza negli ambienti di lavoro in particolare nella elaborazione dei provvedimenti di programmazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in coerenza con il piano salute e nella promozione di azioni di rete con le associazioni di categoria, la rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori, per il miglioramento della cultura della salute e sicurezza sul lavoro; – se non ritenga utile istituire una premialità sotto forma di incentivi, finanziamenti e defiscalizzazione alle imprese “virtuose" in materia di prevenzione, sicurezza e salute sul lavoro. E al contempo prevedere disincentivi/sanzioni a carico delle imprese “non virtuose”, ossia quelle in cui si sono verificati gravi infortuni o incidenti mortali a causa del mancato rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro; – vista la denunciata carenza dei controlli che non permette una prevenzione adeguata e l’organico sottodimensionato di UoPsal e del Servizio Lavoro della Provincia se non si ritenga di provvedere celermente alla assunzione di addetti alla vigilanza sul rispetto della sicurezza sul lavoro; – se non ritenga opportuno destinare le somme derivanti dall’applicazione del Decreto legislativo n. 758 del 1994 in materia di sicurezza e salute sul lavoro per finanziare attività di prevenzione e controllo; – se non ritenga utile investire ulteriormente in attività di informazione e formazione a favore delle imprese e dei lavoratori trentini.
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LUCIA COPPOLA |
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