Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Alcune associazioni ambientaliste hanno lanciato una petizione, che al momento ha raccolto quasi 20 mila sottoscrizioni, per bandire il piombo dalle cartucce usate per la caccia che, disperse negli ambienti naturali, presenti nel corpo degli animali abbattuti e nelle viscere degli ungulati lasciati sul terreno dai cacciatori dopo l’abbattimento, rappresentano un rischio fortissimo per la vita degli uccelli selvatici. Infatti se le ingeriscono, possono intossicarsi fino alla morte per saturnismo acuto e cronico. Il piombo è una fonte di inquinamento che non solo mette a rischio la salute degli animali, ma minaccia anche quella delle persone, sia attraverso il consumo di selvaggina inquinata dai pallini, sia potenzialmente attraverso l’uso di acqua contaminata dal piombo di origine venatoria disperso in atmosfera. L’elenco degli avvelenati da piombo, secondo studi svolti nella penisola iberica, sulle Alpi e sui Pirenei, in Inghilterra, Polonia, Svezia e Finlandia fa impressione: aquila fasciata, aquila reale, aquila grigia, poiana, grifone, nibbio. Non dimentichiamo che le carcasse possono contaminare anche orsi, cinghiali, avvoltoi e persino i cani da caccia che mordono il selvatico dopo l’abbattimento. Nel marzo scorso un’aquila reale è stata recuperata a Soraga in grosse difficoltà e incapace di volare. Le analisi effettuate hanno evidenziato un avvelenamento da piombo. Il futuro deve essere atossico e conviene iniziare a pensarci con attenzione. In ampie zone d’Europa il piombo è ormai fuorilegge. In Danimarca, Olanda e Belgio fiammingo è vietata la caccia con munizioni tradizionali. In Italia ancora se ne discute ma per esempio la Provincia di Sondrio è la prima in Italia a volerle vietare. Le munizioni al piombo possono essere sostituite con “palle, pallettoni e pallini” costituite da materiale atossico in modo da rallentare la scia delle decine di grandi rapaci diurni che ogni anno si contaminano sulle Alpi e anche nel nostro territorio. Premessa la mia assoluta contrarietà alla caccia e la volontà di difendere sempre la vita e la natura, conscia che vi sia una forte presenza di cacciatori che intendono far passare per uno sport l’uccidere gli altri animali, ritengo urgente almeno l’uso di munizioni alternative e non tossiche per la salvaguardia della salute di tutti, uomini e animali. Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere: 1. come intenda affrontare il problema delle munizioni al piombo altamente tossiche che mettono a repentaglio la salute degli animali e anche delle persone; 2. se non ritenga ragionevole imporre l’uso di munizioni che non contengano piombo; 3. se ritenga necessario monitorare gli effetti del piombo sulle diverse specie di fauna selvatica in Trentino.
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LUCIA COPPOLA |
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