Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 1 marzo 2014 Attraverso l'emanazione del decreto attuativo sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici, le amministrazioni pubbliche avrebbero l'opportunità di recuperare risorse economiche sul territorio, riducendo i costi relativi ai servizi ambientali. Questa proposta di “spending review” è stata presentata da Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili) nel corso di un confronto con i tecnici del Ministero delle Finanze. Secondo Fiper, i sottoprodotti identificati nella tabella 1A del DM 6 luglio 2012 rappresentano una vera e propria risorsa per il Sistema Paese; dagli avanzi di ristorazione e dell'industria agro-alimentare, alle potature del verde urbano, sino agli scarti di lavorazione del legno, il valore economico è stato sinora sottovalutato, perché non esisteva un mercato di riferimento, se non quello dello smaltimento rifiuti. Per fornire un ordine di grandezza economico, solo sulla partita del verde pubblico, il quantitativo disponibile si attesta intorno ai 3 milioni di tonnellate annui, a livello nazionale, con costi di smaltimento di circa 180-240 milioni di euro a fronte di un possibile ricavo, in caso di utilizzo energetico, di 80/120 milioni. Il beneficio economico per l'amministrazione pubblica potrebbe aggirarsi tra 240-360 milioni di euro/anno senza contare la bio-massa proveniente dalla gestione del territorio: ovvero pulizia di alvei e argini fluviali, mareggiate ed altri eventi atmosferici. E che dire del potenziale di impiego per la produzione di bio-gas dei sottoprodotti di origine agro-alimentare? Oltretutto l'impiego di questo materiale, permetterebbe alle amministrazioni pubbliche di mettere in sicurezza il territorio a costo zero, così come auspicato dal Presidente del Consiglio Renzi nel suo messaggio di apertura al Senato. “Una farraginosa burocrazia non ha sinora favorito l'uso efficiente e virtuoso delle biomasse locali e sicuramente non ha premiato gli amministratori più lungimiranti che credono e vogliono investire nell'uso sostenibile delle risorse presenti sul territorio”. Dal momento che il Ministero delle Finanze ha raccolto con interesse questa sollecitazione, impegnandosi ad un incontro con il Ministero dell'Ambiente per sbloccare il decreto da lungo tempo atteso, si configura per i Comuni e per i loro cittadini un beneficio diretto derivante dall'abbattimento del costo dello smaltimento dei “rifiuti” sopra citati. Ciò premesso, considerando il difficile momento di congiuntura economica nella quale le amministrazioni versano, e l'insostenibilità economica del recupero dei detriti chiedo all'Assessorato all'Ambiente del Comune di Trento: 1. se è stata fatta una stima su base annua della quantità e della tipologia di bio-masse riutilizzabile a fini energetici, di compostaggio, di produzione di fertilizzanti ecologici; 2. se si è provveduto ad un computo tecnico comparativo tra gli attuali costi di smaltimento ed eventuali impianti di recupero e riutilizzo; 3. se, sulle base di queste valutazioni, si intende costruire un Piano Comunale di recupero delle bio-masse presenti sul nostro territorio come potature di parchi e giardini, scarti della lavorazione del legno e della pulizia di boschi, alvei e rive di fiumi e torrenti, 4. se si intende, infine, unirsi ad altri Comuni italiani nel sollecitare, con l'emanazione del Decreto attuativo di cui sopra, queste misure di risparmio e di di recupero di importanti risorse. Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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