Trento, 22 giugno 2008
VERDI, BOATO
IL «TRAGHETTATORE».
BORT E TESSADRI
I NUOVI ACQUISTI
da l’Adige di
domenica 22 giugno 2008
Marco Boato si candida per fare il «traghettatore» dei Verdi nazionali verso un «nuovo inizio» dopo la disastrosa esperienza - subita ma non condivisa dai Verdi trentini - della Sinistra arcobaleno. Al congresso nazionale del partito del 18-20 luglio a Chianciano, Boato si candida per riportare i Verdi nella loro collocazione naturale, che è quella di forza ambientalista trasversale, che è stata tra le fondatrici dell'Ulivo, prima di essere trascinata nell'estrema sinistra dalla gestione Pecoraro Scanio. Ieri, all'assemblea provinciale dei Verdi, Boato ha indicato anche il percorso provinciale in vista delle elezioni di ottobre, augurandosi che il presidente Dellai «decida al più presto di convocare la più volte annunciata riunione della coalizione del centro-sinistra autonomista per riprendere il cammino interrotto dalla difficile vicenda delle elezioni politiche anticipate». Hanno portato il loro saluto il segretario del Pd, Alberto Pacher, e la portavoce dell'Unione per il Trentino, Flavia Fontana. All'assemblea dei Verdi, si sono affacciati anche nuovi «acquisti» e probabili candidati nella lista per ottobre, accanto ai certi, gli uscenti Iva Berasi e Roberto Bombarda. C'era Fabrizia Bort, ex segretaria provinciale dei Leali, che è stata salutata calorosamente da Boato, e Lucia Coppola, che ha da pochi giorni annunciato di aver deciso di uscire da Rifondazione, partito con il quale era stata eletta in consiglio comunale a Trento. L'approdo di Lucia Coppola nei Verdi è un ritorno. Si è visto, tra gli altri, anche Franco Tessadri, leader del comitato contro la base militare di Mattarello. L'assemblea ha dunque eletto all'unanimità anche i cinque delegati al congresso nazionale che sono Iva Berasi, Elena Berti, Marco Boato, Pino Finocchiaro e Aldo Pompermaier. |
Trento, 22 giugno 2008
IL CONGRESSO DEI VERDI: BOATO PRESENTA
IL NUOVO CORSO
DEL PARTITO
Pacher: cementare la coalizione.
Fabrizia Bort e Coppola
in lista con i Verdi
dal Corriere del Trentino
di domenica 22 giugno 2008
Lucia Coppola e Fabrizia Bort correranno per i Verdi alle prossime provinciali di ottobre. L'ex consigliere di Rifondazione comunista e l'ex segretario dei Leali non prenderanno la tessera di partito, ma saranno inserite nella testa di lista dei Verdi, che ieri nella sala Rosa della Regione hanno tenuto l'assemblea provinciale.
In una sala addobbata con la bandiera del Tibet a fianco dell'immagine di Alexander Langer, il presidente Marco Boato ieri pomeriggio ha chiarito la collocazione del Sole che ride all'interno della futura coalizione di centrosinistra: «Mettere al centro la questione ecologica non significa essere di centro, checché ne pensi un confuso esponente di Rifondazione comunista (riferimento a Catalano? ndr), che non sa più che pesci pigliare e quindi se la piglia con i Verdi». Boato ha anche ricordato che «lasciamo alle spalle la fallimentare esperienza con la Sinistra arcobaleno», e ha teso la mano ad Alberto Pacher, presente nelle vesti di segretario del Pd: «Il 6 giugno (giorno della marcia per la convivenza, ndr), a Trento è iniziato un nuovo percorso del centrosinistra - ha spiegato il primo cittadino -. La nostra coalizione si deve cementare intorno a questi valori». Presente in sala la portavoce dell'Upt Flavia Fontana, sono stati letti da Boato i messaggi di Lorenzo Dellai e Giorgio Lunelli, che hanno salutato con gioia il ritorno dei Verdi nell'alveo del centrosinistra.
Quindi i ringraziamenti del leader verde per la posizione tenuta da Lucia Coppola alle recenti politiche, e l'invito a Fabrizia Bort a «intensificare le relazioni con i Verdi», preludio alla candidatura delle due «quote rosa» in testa di lista con gli ambientalisti, seppure come indipendenti. «Una condizione decisiva per il mio assenso - ricorda Bort in serata -. Dopo un'uscita dolorosa dai Leali anche dal punto di vista della mia vicenda umana, oltre che politica, sento di avere ancora molto da spendere». Nessun problema quindi a far parte della stessa coalizione con i Leali, a ottobre? «Non da parte mia - assicura Bort -. Caso mai sono loro a nutrire perplessità».
Saranno Iva Berasi, Elena Berti, Marco Boato, Pino Finocchiaro e Aldo Pompermaier i cinque delegati effettivi a rappresentare i Verdi della provincia al Congresso straordinario di Chianciano, dal 18 al 20 luglio, occasione nella quale Boato dovrebbe candidarsi presidente nazionale. |
Trento, 19 giugno 2008
Ora anche i Verdi
si «scoprono»
partito di centro
La svolta del Sole che ride
Conferenza stampa dei Verdi del Trentino
di mercoledì 18 giugno 2008
da l’Adige di giovedì 19 giugno
2008
Marco Boato, leader trentino dei Verdi nonché candidato alla guida del partito a livello nazionale, dopo lo sfacelo lasciato dalla gestione Pecoraro Scanio, ieri ha organizzato una conferenza stampa, con al suo fianco i rappresentanti dei verdi nelle istituzioni provinciali: l’assessore Iva Berasi e il consigliere Roberto Bombarda.
L’occasione è servita non solo per annunciare che sia Berasi che Bombarda ad ottobre saranno di nuovo candidati nella lista del Sole che ride, ma per spiegare il «nuovo inizio» dei Verdi trentini, come forza politica che, è stato detto, «non fa parte della ‘sinistra radicale’ non è ‘cosa rossa’ ma è una forzadi centro-sinistra autonomista che vuole valorizzare al massimo la trasversalità e il pluralismo politico-culturale sia sul piano programmatico, sia nella formazione delle candidature per le provinciali».
Boato ha infatti spiegato che: «Più del 50% della lista sarà formato da nomi nuovi e persone non iscritte ai Verdi e ci saranno esponenti dell’area di centro come di sinistra».
E rispondendo al Patt, che nelle settimane scorse aveva posto il veto alla presenza nella coalizione di «forze politiche a sinistra del Pd», il
consigliere Bombarda replica: «Io sono più di centro di molti consiglieri e assessori che oggi sono nel Pd, penso a Pinter o Cogo e Andreolli.
Sfido chiunque a sostenere il contrario». Il nuovo simbolo dei
Verdi, del resto, si chiama: «Verdi e democratici del Trentino - autonomia e
democrazia», proprio per sottolineare come anche per i Verdi la difesa dell’autonomia sia una priorità.
L’assessore Berasi ha rivendicato l’importanza
della presenza dei Verdi in giunta: «I Verdi sono depositari della cultura dell’ecologia che è trasversale a tutti i settori di governo e per questo sono utili per la qualità della vita della nostra comunità».
Sabato pomeriggio dalle 14.30 in poi nella sala rosa della
Regione si terrà l’assemblea provinciale dei Verdi nel corso della quale verranno eletti i delegati per il congresso nazionale di Chianciano dal 18 al 20 luglio e poi saranno presentate le linee programmatiche per le elezioni provinciali d’ottobre. È stata annunciata anche la presenza di qualcuno dei nuovi candidati di «centro». All’assemblea sono stati invitati il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, il segretario del Pd, Alberto Pacher e un rappresentante dell’Unione per il Trentino. |
Trento, 19 giugno 2008
TORNANO I VERDI
Nuovo simbolo e alleanza
in vista con Pd e Unione
dal Trentino di
giovedì 19 giugno 2008
Dopo la batosta elettorale il gruppo di Boato riparte dal centro: «Chiusa l’esperienza fallimentare con Rifondazione, a ottobre staremo con Dellai»
Sabato si svolgerà il congresso e ci potrebbero essere novità anche a livello nazionale «Pecoraro non può restare leader serve una svolta: io sono disposto a fare da traghettatore per un po’».
Digerita la catastrofe elettorale di aprile, archiviata la fallimentare esperienza della Sinistra Arcobaleno, i Verdi del Trentino hanno presentato il simbolo col quale si presenteranno alle provinciali di ottobre. Resta il tradizionale sole che ride, ma cambia il nome: «Verdi e Democratici del Trentino». E Marco Boato, che resterà al timone fino al 2009 e si candida anche come traghettatore a livello nazionale per il dopo Pecoraro Scanio, segna la linea: «non siamo una forza di estrema sinistra».
È un periodo di forti cambiamenti all’interno dei Verdi, non solo su scala nazionale, ma anche a livello locale. La batosta elettorale dell’aprile scorso, l’alleanza con la Sinistra Arcobaleno che è andata in frantumi facendo sparire la “cosa rossa” dal Parlamento, ha provocato lividi non ancora guariti ed una necessaria riflessione. Per questo nel congresso che si terrà sabato saranno eletti i 5 delegati trentini che entreranno nella struttura nazionale, ma soprattutto sarà ribadito il concetto che serve una svolta: via l’intero gruppo dirigente, una nuova linea politica e un’organizzazione interna più snella. «Pecoraro Scanio non può più essere presidente perché chi è artefice di una catastrofe come quella che si è verificata non può restare al timone a livello nazionale», dice pacatamente - ma senza mezzi termini - Boato. Il politico trentino si rende anche «disponibile a lavorare per un breve periodo, magari fino alle prossime elezioni europee, per aiutare la struttura nazionale». E per Boato la linea politica dovrebbe cambiare radicalmente. «I Verdi - sottolinea - non sono una forza di estrema sinistra, ma di centro sinistra autonomista che si pone trasversalmente negli schieramenti, senza ideologismi e non per forza votata all’opposizione».
Il matrimonio con Rifondazione, insomma, è stato solo un incidente di percorso. E con questo spirito «non votato all’opposizione» i Verdi si presenteranno anche alle elezioni provinciali del prossimo 26 ottobre. «Siamo da 10 anni all’interno della coalizione e vogliamo restarci ancora per 5 anni - conferma Boato - e solo in caso estremo, e attualmente non auspicabile, ci presenteremo da soli e con un nostro candidato». Un’ipotesi che Boato non vuole prenedere in considerazione. «Le prossime elezioni saranno più difficili delle precedenti e se si verificasse una divisione del centrosinistra Dellai non sarebbe più presidente». Per questo lancia un avvertimento al Patt. «Chi vorrebbe i Verdi fuori dalla colazione deve stare attento e chiarirsi le idee dopo alcune recenti sbandate». I riferimenti al 2001 e all’ultima tornata elettorale non sono certo casuali.
Nel nuovo simbolo dominano due parole: autonomia e democrazia. E i Verdi auspicano una maggiore «partecipazione democratica dei cittadini». Cosa significa nel concreto? «Che le nostre liste - conclude Boato - saranno composte per circa il 50% da candidature indipendenti, persone di associazioni e della società civile, orientati ai valori della sinistra, del centro e della tutela dell’ambiente». Come accaduto in passato, per la realizzazione delle liste la metà dei candidati sarà composta da donne. «Un modo per dare a tutti le stesse opportunità, senza distinzioni di genere», spiega Boato. I Verdi hanno voltato pagina, nella speranza che il sole possa tornare a ridere davvero.
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Trento, 19 giugno 2008
I VERDI SI PREPARANO
AL CONGRESSO.
«SINISTRA ADDIO,
SI TORNA TRASVERSALI»
Annunciata una lista aperta
agli indipendenti
dal Corriere del Trentino di
giovedì 19 giugno 2008
I Verdi hanno ancora un futuro? Questa la domanda che senza tanti preamboli Marco Boato si è posto all’indomani detta debacle della Sinistra Arcobaleno. La risposta evidentemente è «sì», ma a una condizione: «Considerare definitivamente chiusa quell’esperienza».
Con questa prospettiva, i Verdi del Trentino si preparano al congresso provinciale che si terrà sabato 21 giugno nella sala Rosa del palazzo della Regione (14.30/19.30). Con Boato, Iva Berasi e Roberto Bombarda sostengono la necessità di riconsegnare ai Verdi una dimensione meno schiacciata a sinistra, trasversale per quanto interna ad una coalizione di centro-sinistra.
In questa scelta c’è già un implicito no alla lista unica della sinistra rilanciata da Agostino Catalano (Prc) perle prossime elezioni provinciali. L’idea è quella di sostenere anche questa volta la candidatura di Lorenzo Dellai. Solo come ipotesi «estrema e attualmente non auspicabile». I Verdi potrebbero presentarsi da soli con un proprio candidato-presidente.
Quanto alla lista, i nomi non ci sono ancora, ma è su di essi che il partito del Sole che ride pare intenzionato a dimostrare l’avvenuto cambio di rotta «Si tratterà – spiega Boato – di una lista il più possibile aperta anche a candidature indipendenti, sotto la denominazione ‘Verdi e Democratici del Trentino’». Per l’occasione, intorno al sole del simbolo, faranno la loro comparsa le parole «autonomia e democrazia». A onor del vero, la scelta di candidare indipendenti non è nuova per i Verdi del Trentino. Lo stesso Bombarda, con un passato nella Dc e la scelta di aderire da esterno, rappresenta un signiticativo precedente e dimostra il profilo tutt’altro che massimalista dei Verdi in provincia.
Boato non ha mai nascosto il suo disaccordo con la linea dell’ex segretario, Pecoraro Scanio, accusato non solo di tradire l’originario spirito dei Verdi, ma anche di «protagonismo individuale nei mass-media». Ancora il 19 marzo, Boato parlava di «innaturale collocazione del partito all’estrema sinistra». «Penso – affermava – che il 15 aprile dovrà aprirsi una forte riflessione critica e autocritica. Io sono nei Verdi dall’inizio, con Alex Langer e penso sia inimmaginabile che un lavoro fatto per un quarto di secolo, anche in Europa, possa essere liquidato per un fenomeno di insipienza politica e di incapacità di direzione politica».
Boato è stato buon profeta, i Verdi sono fuori dal parlamento e dal comune dl Roma, dove un verde era stato anche sindaco. Ora si impone la «riflessione critica» di cui il presidente dei Verdi parlava già in marzo. Dal congresso di sabato uscirà una linea che dovrà evidentemente confrontarsi con quella del congresso nazionale (Chianciano 18-19-20 luglio). «Ci riserviamo – spiega Boato – qualunque decisione rispetto all’utilizzo del simbolo. In alternativa, ipotizziamo il ricorso al simbolo della colomba, già adottato da lungo tempo dal Verdi sudtirolesi». |
Trento, 9 giugno 2008
I Verdi a congresso
sabato 21
Boato: nel nome del partito ci saranno autonomia e democrazia
«Dellai ok, manca però l’ambiente.
A ottobre alleati, se no si perde»
da l’Adige di lunedì 9 giugno 2008
Sabato 21 giugno, presso la Sala Rosa della Regione, i Verdi trentini si riuniranno a congresso per affrontare due ordini di questioni: le assise straordinarie nazionali, che si svolgeranno a Chianciano dal 18 al 20 luglio, e la politica provinciale. «A livello nazionale - spiega il leader storico Marco Boato – dobbiamo cambiare linea, dirigenza e struttura. Finisce l’epoca Pecoraro. Ricollochiamo i Verdi nell’ambito di tutto il centrosinistra, non all’estrema sinistra, recuperando la nostra trasversalità».
A livello provinciale, intanto ci sarà il cambio di nome: «Saremo ‘Verdi e Democratici del Trentino’ e al nome aggiungeremo ‘Autonomia e Democrazia’» dice Boato. Ma il nodo è cosa succederà alle elezioni regionali di ottobre e come sarà composta la coalizione guidata da Dellai. «Do un giudizio positivo della nascita dell’Unione per il Trentino – afferma l’esponente verde – salvo la sorpresa per un congresso di fondazione senza dibattito». Boato condivide le parole chiave comunità, unità, responsabilità, futuro. «Del futuro, però, è parte integrante lo sviluppo sostenibile. Ho trovato inadeguato l’intervento di Dellai sulla centralità della questione ambientale nell’epoca del cambiamento climatico».
Benissimo il presidente, aggiunge Boato, nel respingere la politica dell’odio e della paura. Sul piano politico, soddisfazione perché Dellai si è definito «garante di tutta la coalizione», anche se non ha fatto riferimento esplicito ai Verdi e ad altre forze oltre a Pd e Patt. «C’è il rischio che la sfida di ottobre non sia vincente se non costruiamo una coalizione ampia e plurale. Abbiamo perso anche troppo tempo, dobbiamo partire». Boato comunque è convinto che non ci sia l’intenzione di lasciare fuori i Verdi, nonostante le richieste in tal senso del Patt.
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