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Bolzano, 22 aprile 2009 Una bordata dopo l’altra, senza risparmiare nessuno. Chi pensava che le polemiche attorno alle sue ultime dichiarazioni avrebbero fermato Renate Holzeisen si sbagliava. Al contrario, l’eurocandidata dei Verdi ha ribadito punto per punto le sue accuse, sottolineando una serie di altri punti deboli del «sistema Alto Adige», dalla giustizia alla sanità, dall’economia alla politica. Durissime le accuse ai “centri di potere” con in testa la famiglia Ebner. Renate Holzeisen è il volto nuovo della politica altoatesina, che fa tremare la Svp. Scandisce le parole lentamente, prima in tedesco, poi ribadisce il concetto in italiano. E sono cannonate. La giustizia. Inevitabile partire dalle polemiche di questi ultimi giorni. Holzeisen ribadisce le sue accuse: «Non ho mai detto che i giudici sono corrotti o venduti. Ho detto che alcuni non hanno quell’indipendenza che sarebbe necessaria. Qui da noi i giudici vengono reclutati in ambito esclusivamente locale e gli intrecci che si sono creati sono quasi incestuosi. In un settore sensibile come la giustizia, però, al primo posto dev’esserci la garanzia di indipendenza». Come fare a garantirla? «Dando la possibilità di reclutare giudici da fuori e facendo fare esperienza ai giudici altoatesini anche nel resto d’Italia». Frecciata al Tar («con tre giudici su sei nominati dal consiglio provinciale il dominio Svp è evidente») e replica alle accuse dell’ordine: «Io non ho fatto nulla di male, ho solo chiesto dei giudici indipendenti». La sanità. La domanda è secca, diretta: «È più importante avere un medico qualificato o un medico perfettamente bilingue?». Nel mirino finisce il patentino di bilinguismo: «Non è giusto - dichiara Holzeisen - che il nostro sistema sanitario debba rinunciare a medici altamente qualificati solo perché viene richiesto un livello di bilinguismo troppo alto». Gli Ebner. Michl Ebner e Renate Holzeisen sono nemici giurati. Come partner dello studio legale di Rudolf Rimbl, in questi mesi la Holzeisen ha portato avanti una battaglia a suon di carte bollate contro l’Athesia. Ha ottenuto la pubblicazione dell’elenco dei soci, poi il tribunale ha emesso un provvedimento d’urgenza con cui sospendeva l’annullamento di 16.300 azioni. «Un provvedimento - attacca Holzeisen - che l’azienda ha ignorato senza che il tribunale facesse nulla. Adesso, dopo le mie critiche, e solo un’ora prima della conferenza stampa dell’associazione magistrati, lo stesso tribunale ha annullato il provvedimento. È incredibile, ma non finisce qui, perché questa vicenda sarà segnalata al Csm». Processi a parte, la Holzeisen si scaglia contro Ebner in quanto «esempio del conflitto d’interesse altoatesino». Così l’avvocato: «Michl Ebner riunisce in una sola persone il potere legislativo come europarlamentare, esecutivo come presidente della Camera di commercio, senza contare il quarto potere, quello dei media, come direttore Athesia». L’economia. «Il sistema Südtirol - prosegue Holzeisen - è anche il caso Milkon, con i contadini spremuti da funzionari che sono anche membri dell’Svp, con un consigliere provinciale, Walter Baumgartner, che ha insabbiato la commissione d’inchiesta sulla Milkon e che ora, dopo che gli elettori gli hanno dato il ben servito, è stato promosso direttore amministrativo della società del Bbt. Più in generale, l’Svp occupa sistematicamente tutti i posti nei cda e negli organi di vigilanza: finché avrà la maggioranza assoluta, in Alto Adige non sarà garantita trasparenza democratica». Infine l’attacco a Durnwalder: «Il suo “me ne frego” alla Corte dei Conti dice tutto sul sistema Südtirol». |
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