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Riva del Garda, 21 ottobre 2013 In caso di elezione in Consiglio Provinciale mi impegno: ─ a far “partire” il Distretto Parco Agricolo dell’Alto Garda, incomprensibilmente “bloccato” da 6 mesi negli uffici provinciali ─ a far chiudere il prima possibile la discarica della Maza, con una bonifica radicale dell’area e ridiscutendo il progetto “capping”, ovvero la semplice copertura ─ a ripresentare i tantissimi disegni di legge elaborati nella passate legislature da Roberto Bombarda, con il determinante aiuto dello staff dei Verdi del Trentino, e non arrivati al voto dell’Aula; in tutto circa 80 (22 invece quelli approvati), il principale dei quali, secondo me, quello che prevede nuovi Parchi naturali (compreso quello nella nostra zona del “Cadria e Alpi Ledrensi”); in modo da arrivare a proteggere circa un terzo del territorio trentino (vedi il libro di Bombarda intitolato “Un terzo al futuro”) ─ a far approvare la legge di iniziativa popolare, presentata con 400 firme nella passata legislatura e mai giunta alla discussione in Aula, sulla democrazia diretta, in modo da far diventare il Trentino una regione pilota in questo campo in Italia, e di farlo avvicinare ai Paesi più progrediti del mondo, quali la Svizzera e i Paesi nordici; tra i vari esempi di democrazia diretta, cito l’abolizione del quorum per i referendum, l’introduzione dei referendum propositivi (e non solo abrogativi come ora, la possibilità da parte dei cittadini di revocare il mandato elettorale in caso di gravi inadempienze degli eletti ─ ad aprire in Provincia un impianto di riciclaggio e recupero del rifiuto indifferenziato, tipo Vedelago, in modo da “chiudere” il ciclo dei rifiuti senza bisogno di inceneritore e/o di trasportare i rifiuti fuori Provincia ─ a estendere a tutto il territorio Provinciale, compreso l’Alto Garda, il sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, l’unico in grado di portare la percentuale di rifiuti differenziati sopra l’80 % ─ a incentivare l’uso di pannolini biodegradabili, considerato che i pannolini attualmente rappresentano da soli circa il 10 % del rifiuto indifferenziato ─ accantonato il progetto Metroland, troppo costoso e con la filosofia sbagliata di un trasporto veloce e quasi tutto in galleria dalle vallate a Trento, a potenziare comunque in tutta la Provincia il trasporto su rotaia, con almeno due linee nuove, il cosiddetto trenino dell’Avisio a servizio delle valli di Fiemme e di Fassa, e il treno da Mori alla Busa; quest’ultimo secondo il progetto di massima già elaborato dalla Qnex di Bolzano (ing. Danzi), integrato dall’idea dell’uso, in Busa, del tram-treno, cioè un treno che può diventare tram nei territori urbanizzati come la zona di Riva ed Arco (progetto di massima già elaborato dall’ing. Viglietti) ─ a potenziare la viabilità dalla Busa all’asta dell’Adige evitando però tracciati di tipo autostradale tipo tunnel a doppia canna, non necessari per la sicurezza e secondo la normativa vigente, nonché generatori di ulteriore traffico; la migliore idea progettuale, a mio avviso, rimane quella elaborata dalla Gnex di Bolzano (ing. Danzi), che prevede principalmente due brevi tunnel a canna singola di circonvallazione degli abitati di Nago e di Torbole, integrabili nel futuro con altri due per evitare gli abitati di Loppio e Vignole; la cosiddetta soluzione C ottimizzata, che attualmente sembra essere quella scelta dalla Provincia, mi sembra avere l’unico pregio di essere a canna singola, ma ha un tracciato lungo e in curva, nonché il problema di attraversare le campagne di Nago (Pandino); se proprio si sceglie di fare un tunnel, meglio sarebbe un tunnel a canna singola dalla cosiddetta curva dei rospi prima del Passo di S. Giovanni fino al Cretaccio, con un percorso più breve e rettilineo e risparmiando le campagne di Nago ─ ripensare il trasporto pubblico in Busa, prevedendo un periodo sperimentale (p. es. due anni) di gratuità, allo scopo di incentivarne l’utilizzo, nonché rivedendo i percorsi e la cadenza dei passaggi, in modo da concentrarsi sui percorsi di maggiore utilizzo (Riva-Arco e Torbole-Riva), e con orari a cadenza fissa (p. es. ogni mezz’ora negli orari di maggiore utilizzo, ogni ora negli altri orari), utilizzando mezzi più piccoli degli attuali e meno inquinanti ( p. es. a metano o elettrici) ─ completare la rete delle piste ciclabili, che vanno pensate non solo, come ora, per il tempo libero o per i turisti, ma come alternativa agli spostamenti quotidiani inferiori ai 2-3 km, finora effettuati in automobile; un esempio su tutti in Busa, il completamento della ciclabile da Riva ad Arco lungo l’asse principale di viale Trento-via S. Caterina, che attualmente si interrompe per circa un chilometro ─ salvaguardare anche i diritti degli animali, prevedendo p. es. il loro libero accesso alle spiagge dei laghi, il divieto di esibirsi nei circhi, lo sviluppo di sperimentazioni che non prevedano la vivisezione, così come deliberato dal Comune di Riva, nonché un luogo dove possano essere sepolti e/o inceneriti, una volta morti Renza Bollettin
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