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Trento, 30 aprile 2015 E gregio direttore, c'è una cosa che mi rende molto perplesso. La similitudine extracomunitario = criminale. È, infatti, pericoloso sostenere quest'uguaglianza, naturalmente sbagliata, perché non c'è alcun nesso tra l'essere l'uno e l'altro. Si delinque non perché si ha la pelle di un colore diverso o perché si proviene da chissà quale Paese in cui si sta scappando perché perseguiti. E se un delinquente non è punito dalla giustizia, se non paga il suo conto con lo Stato, non è perché ha lo «status» di extracomunitario per cui è tutelato da chissà quale decisione dall'alto. Non lo è perché è penoso il trattamento riservato alle forze dell'ordine, a causa dei continui tagli che le riguardano, decisi dal governo. Attenzione, quindi, ad insinuare questo dubbio infondato sulla criminalità direttamente proporzionale al non essere italiani e attenzione, rivolgendomi ai giornalisti, nell'uso improprio dei titoli quando avviene un fatto di cronaca e bisogna per forza inserire nel titolo l'origine (si fa per caso altrettanto quando il protagonista negativo è un concittadino?).
Gian Piero Robbi |
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