Trento, 19 febbraio 2009
«Una cittÀ piena di energia rinnovabile»
Pompermaier, da assessore verde alla corsa per conquistare Palazzo Thun
L’assicuratore appassionato di giardinaggio: Trento punti sulla ricerca
dal Trentino di giovedì 19 febbraio 2009
A quest’ora avrebbe dovuto già essere tornato alla sua scrivania di assicuratore, pregustando la pensione (che maturerà l’anno prossimo) e il giardinaggio. Invece eccolo in corsa per la candidatura a sindaco del centrosinistra. Costretto dalle circostanze, dice lui, l’assessore verde Aldo Pompermaier. Ma non per questo meno deciso a farsi valere, anche pestando i piedi al suo sindaco Andreatta.
Pompermaier, inizialmente i Verdi si erano schierati con Andreatta. Perché avete deciso di proporre un candidato di bandiera?
Perché le condizioni all’interno del Partito Democratico sono cambiate.
In che senso?
Non è stata proposta come forza di maggioranza relativa una candidatura unica.
Allora avete deciso di far sentire la vostra voce...
Sì. Perché le tematiche fondanti del nostro movimento potessero comparire come in effetti è stato nei programmi dei candidati sindaco.
Qual è il suo giudizio su colui che è stato il suo sindaco in questi mesi?
Un giudizio positivo per l’impegno ed anche la determinazione con cui ha affrontato un periodo decisamente difficile, dovuto alle improvvise dimissioni di Pacher.
Nel dibattito in Clarina lei ha detto che se fosse stato all’urbanistica avrebbe detto dei no. A cosa?
A deroghe urbanistiche particolarmente invasive.
Si riferisce alla collina?
Non solo. Penso al muro della Cavit, ad esempio.
Crede di avere chance di vittoria anche contro due pesi massimi come Andreatta o Bortolotti?
Quando affronto la competizione, lo faccio con la determinazione di raggiungere il massimo risultato.
Un anno fa lei aveva detto che sarebbe andato in pensione.
E sarebbe stata la cosa migliore. Ma le dimissioni di Pacher hanno stravolto i miei programmi di vita privata e politica.
Il suo fiore all’occhiello è il porta a porta, che entro l’anno arriverà in tutte le circoscrizioni. Cosa cambierà per i cittadini?
Avranno l’occasione di partecipare a comportamenti virtuosi che consentiranno di risparmiare materie prime ed energia che prima in gran parte finivano in discarica.
Il Piano della mobilità è destinato a non andare in porto in questa legislatura. Un obiettivo mancato?
Assolutamente no. A tutt’oggi Ravina, Povo, Villazzano, Gardolo e Meano hanno deliberato all’unanimità il voto favorevole al Pum.
C’è stata l’astensione di Mattarello e il 18 marzo il consiglio “chiude i battenti”. Manca il tempo tecnico.
Tecnicamente ci sono gli spazi per farlo approvare.
Metrò di superficie da Gardolo fino a Pergine e funicolare da piazza Venezia a Mesiano: vedremo davvero queste opere e quando?
Sul metrò ho garanzie da parte della Provincia che per il primo tratto dal casello di Trento nord alla stazione Fs c’è la volontà di progettare e finanziare l’opera in tempi ragionevoli: cioè entro la prossima consigliatura.
La funicolare?
Gli studi e gli approfondimenti hanno bisogno di tempi più dilatati.
L’ampliamento della Ztl e le corsie preferenziali, però, restano sulla carta.
A brevissimo partirà l’ampliamento della Ztl sulla piazza della Mostra con la contemporanea ordinanza di divieto di parcheggio sulle vie Manci e San Pietro. Nel 2010, dopo che sarà realizzata la rotatoria a largo Porta Nuova (lavaman del sindaco) potremo avviare l’estensione della Ztl a via Galilei, Roggia Grande e Calepina, oltre a piazza Dante.
Le corsie preferenziali?
Sono indicate dal Pum e indipendentemente dalla loro approvazione verranno istituite entro l’anno su alcuni tratti stradali.
In alcune periferie, come Mattarello e Roncafort, gli autobus sono sempre in ritardo o sovraffollati.
Siamo in contatto con la circoscrizione per superare queste criticità e con le loro commissioni stiamo valutando delle soluzioni che sicuramente potranno essere vincenti anche in funzione dell’attivazione del Piano della mobilità.
A cosa si riferisce?
A un potenziamento delle corse, a una maggiore frequenza e linee dedicate.
Cosa fare per garantire la sicurezza?
Degli interventi di coordinamento delle forze di polizia e presidio del territorio. Ma prima di tutto politiche di convivenza e di solidarietà, in particolar modo per gli immigrati.
E per rilanciare l’economia?
Dialogare con università e centri di ricerca per offrire supporti concreti alle imprese e processi di innovazione che le mettano in condizione di creare nuovi posti di lavoro. Facendo di Trento un polo di ricerca e sperimentazione sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili.
Cosa farà da lunedì prossimo se vincerà le primarie?
Continuerò a lavorare.
E se perderà?
Continuerò a lavorare lo stesso.
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