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Trento, 15 febbraio 2009
PRIMARIE, GLI “OUTSIDER” DETTANO LE PRIORITÀ
Pompermaier: «Punto su mobilità e rifiuti»
«All’ex Italcementi un villaggio sostenibile. Inceneritore, sono sempre stato contrario»

dal Corriere del Trentino di domenica 15 febbraio 2009

«Per Trento ci vuole un sindaco che abbia cuore ma che non sia uno sprovveduto». Aldo Pompermaier parla con il fervore di sempre. A una settimana dalle primarie del centrosinistra, l’assessore comunale all’ambiente fa capire di non provare alcun senso di inferiorità rispetto ai favoriti Alessandro Andreatta e Claudio Bortolotti. «Francamente, non mi sento di serie B» mette in chiaro l’esponente verde.

Assessore Pompermaier, quindi non le pesa questa attenzione su Andreatta e Bortolotti, con lei e Chiariello in seconda fila?
«Nelle competizioni succede spesso che ci si concentri su due concorrenti. La vera domanda è: il terzo e il quarto candidato sono più scarsi dei primi due? Credo che in questo quadro sarebbe stato più opportuno pubblicare, prima di far partire tutto il percorso, i profili dei quattro sfidanti, in modo da mostrare quello che realmente hanno fatto».

Com’è nata la sua candidatura? Qualche mese fa aveva annunciato di non volersi più ripresentare.
«La mia candidatura è stata una conseguenza della confusione fatta dagli altri partiti. La prima posizione dei Verdi, espressa per bocca del presidente Boato, dava infatti come candidato naturale Alessandro Andreatta.
Se fosse stato così non ci sarebbe stato bisogno di andare oltre. Poi però le cose sono andate diversamente e a un certo punto mi sono sentito di accettare la sfida lanciata dai Verdi, ma anche da una certa area. Sia chiaro: alle primarie mi metto sullo stesso piano degli altri candidati. E non mi sento di serie B: ho alle spalle 15 anni di esperienza di amministratore, sono stato presidente della circoscrizione, consigliere di maggioranza e opposizione. Ora sono assessore all’ambiente e mobilità, con all’attivo il piano dei rifiuti, della mobilità, energetico. E uno slogan in mente: la città deve essere autonoma in una provincia autonoma».

Se diventasse sindaco quali sarebbero le sue prime azioni?
«Difficile rispondere. Se diventassi sindaco, farei di Trento un centro di eccellenza, un modello da seguire. Partirei comunque dai temi che conosco meglio: il piano rifiuti e il piano della mobilità, che considero l’intervento più importante per Trento degli ultimi anni. Ma sto approfondendo anche altri aspetti. Ad esempio, voglio dare una connotazione forte all’espansione territoriale. Sto studiando i meccanismi sulla compensazione del consumo di territorio: in sostanza, chi costruisce deve compensare la superficie occupata. E questo favorisce anche il recupero delle aree. Ma da governare ci sarà anche la regia dell’ex Italcementi».

In che senso?
«Si tratta di un pezzo di città straordinario. E mi preoccupano le ipotesi emerse sulle funzioni da collocarvi. Si parla del trasferimento in quella zona delle scuole superiori. Il mio timore è duplice: da un lato non vorrei che si ghettizzasse il polo scolastico, dall’altro il rischio è che l’area lasciata libera in centro venga occupata da spazi commerciali, con un aumento del traffico».

Quale dovrebbe essere allora il volto di quell’area?
«Penso a un bel complesso residenziale per il canone calmierato, un villaggio simbolo all’insegna dell’edilizia sostenibile».

Nodo inceneritore: ha già espresso il suo «no» deciso.
«Il mio non è un no ideologico. Sono sempre stato contrario all’impianto».

È possibile farne a meno?
«Rispondo con i dati. A Trento siamo al 55% di raccolta differenziata, con picchi del 74% a Meano. Se l’andamento del porta a porta proseguirà sulla stessa linea, a fine anno la città sarà sopra il 70%. A questo si aggiungono il piano di riduzione dei rifiuti e, non ultimo, la buona risposta dei cittadini. In questo quadro si vorrebbe inserire un inceneritore, realizzato con il project financing: ciò significa che il Comune sarà obbligato a fornire una quantità definita di rifiuti, pena il pagamento di penalità. Ecco, se sarà così, meglio eliminare l’assessore all’ambiente, perché tanto non potrà fare più nulla. Personalmente, considero l’inceneritore la strada più facile per un’amministrazione che non vuole avere problemi sui rifiuti. Ma nel mio caso non voglio elementi di disturbo alla mia idea di città sostenibile».

Se non vincesse alle primarie si candiderà in una lista?
«Sì, mi sembra giusto, almeno per cercare di portare a termine quanto ho avviato».

 



Ad una settimana esatta dal voto per le primarie del centrosinistra,
Aldo Pompermaier
e Paolo Chiariello provano a dimostrare che la corsa per la candidatura a sindaco di Trento non riguarda solo Alessandro Andreatta e Claudio Bortolotti.
L'assessore dei Verdi punta su «mobilità e rifiuti». Propone un villaggio ecosostenibile all'ex Italcementi e ribadisce la contrarietà all'inceneritore. L'avvocato liberale batte sul tasto dei valori: «Libertà, uguaglianza e fratellanza non sono parole astratte e lo dimostrerò».

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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