Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 23 gennaio 2018 Approvo la decisione della consigliera provinciale Donata Borgonovo Re di non mettere la firma alla legge sugli orti didattici. Non mi meraviglio che il Consiglio abbia trovato difficoltà a definire gli orti da didattici a biologici: ufficializzare che l'agricoltura insegnata ai ragazzi potesse condizionare quella praticata dalla gran parte degli agricoltori poteva essere compromettente. Non è da oggi che si discute di pesticidi, di agricoltura convenzionale o di agricoltura biologica ma non si tratta di passare da orti «didattici» a «biologici» nel testo della legge, ma di scegliere tra un'agricoltura tradizionale, che utilizza concimi e prodotti chimici di sintesi che producono effetti negativi sulla salute delle persone e dei terreni, e un'agricoltura attenta alla salute dei consumatori. La politica non si accorge che il cittadino è sempre più orientato a preferire un'alimentazione sana, specialmente le famiglie con figli piccoli. In provincia di Trento sono centinaia le famiglie che hanno aderito ai Gas (Gruppo di acquisto solidale) che si riforniscono di prodotti che provengono da aziende agricole biologiche, spesso di piccole dimensioni. Mi auguro che nel programma del centrosinistra autonomista per le elezioni del prossimo ottobre finalmente, anche per dare un maggior peso a questa benedetta autonomia, i rispettivi segretari mettano nero su bianco che entro pochi anni dalle campagne del Trentino escano prodotti totalmente esenti da antiparassitari e concimi chimici. Per questo mi sento di suggerire che i Verdi si candidino per le prossime elezioni provinciali ad essere titolari di un assessorato all'Ambiente che metta al primo posto dell'agenda politica la salute dei trentini con particolare riguardo ai nostri bambini. Aldo Pompermaier |
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