Trento, 7 settembre 2009
Inceneritore: «È una piovra pericolosa»
Pompermaier (Verdi): ci farà arretrare
dal Trentino di lunedì 7 settembre 2009
«Possiamo farne a meno. Con il porta a porta e la tariffa puntuale potremo andare oltre l’80% di differenziata. Una volta fatto il “mostro”, avremo una piovra che avrà sempre bisogno di rifiuti per alimentarsi». Aldo Pompermaier, ex assessore comunale o oggi vicepresidente dei Verdi, rilancia con forza il no all’inceneritore.
Pompermaier, dire oggi che si può fare a meno dell’inceneritore non è poco responsabile? Come si smaltisce ciò che resta a valle della differenziata?
Invito a concentrarsi sui risultati: nelle zone in cui è partito il porta a porta si è superato il 70% di raccolta differenziata e la produzione di indifferenziato procapite è calata a 80 chili l’anno. Con la tariffa puntuale possiamo aumentare la differenziata di un altro 10%. Arrivare all’80% non è utopia.
Sì, ma il 20% che resta? Il piano stabilisce che il Trentino non esporti i propri rifiuti.
Oggi spendiamo un milione di euro all’anno per smaltire a Verona l’organico ed esportiamo rifiuti tossici e pericolosi. Dovremmo preoccuparci di portare fuori un 15% di rifiuto secco, sicuro, che può essere riutilizzato dalle aziende. Sarebbe sicuramente inferiore alle scorie prodotte dall’inceneritore, che dovranno essere smaltite in discariche specializzate che non abbiamo.
Non è più realistica l’opzione di un impianto modulare?
L’inceneritore non è solo negativo per l’ambiente e la salute, ma anche economicamente. Nei contratti che ho visto i Comuni si impegnano a smaltire un tot di rifiuti per almeno 15-20 anni. Una volta fatto il “mostro”, avremo una piovra che avrà sempre bisogno di rifiuti. E questo metterà a rischio tutto il lavoro fin qui fatto.
A favore dell’inceneritore c’è stato però un referendum e diverse elezioni.
Ci sono state anche bugie. Nel 2000 ci dissero che la discarica di Ischia Podetti si sarebbe esaurita nel 2004 e così il consiglio comunale disse sì.
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