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Arco, 12 gennaio 2007
L’ACQUA HA TROVATO CASA AD ARCO
L’Assessore Miori ha annunciato l’apertura di «Spazio acqua» a marzo.
L’investimento da oltre 80 mila euro rappresenta un altro passo verso il Parco fluviale del Sarca

da l’Adige di venerdì 12 gennaio 2007

Ad Arco l’acqua ha messo su casa. Uno luogo fisico permanente dedicato all’acqua sarà presto ricavato nell’edificio del municipio, riempito con tutto ciò che ha a che fare con la risorsa naturale protagonista del dibattito mondiale riguardo all’ambiente, all’economia, alla geopolitica e al turismo. È «Spazio Acqua», una struttura-laboratorio che costituisce il punto d’incontro dei temi legati al liquido elemento.

«Un posto dove trovarsi per avere informazioni – spiega Fabrizio Miori, assessore all’ambiente del comune arcense - ma anche per incontrarsi e fare cultura, dibattito, promozione. Dove trovare la cartografia di riferimento piuttosto che i testi del caso».

«Spazio Acqua» nasce nell’ambito del progetto «S.a.r.c.a.», con cui l’assessorato arcense all’ambiente spinge sulla promozione del valore e della cultura dell’acqua: l’intento è avvicinarsi, con la necessaria pazienza ma con determinazione, all’obiettivo ultimo, il Parco fluviale del Sarca. La Giunta provinciale ha fatto già la sua parte, deliberando un finanziamento di 75 mila euro, cioè ben il 90 per cento del costo di «Spazio Acqua».

La struttura, la cui presentazione è prevista per i giorni immediatamente vicini alla giornata mondiale dell’acqua, il 22 marzo, non sarà solo uno spazio espositivo e d’informazione, ma di coordinamento per accompagnamenti naturalistici e assistenza museale: aperto a cittadini e associazioni per una vera partecipazione. E perché «Spazio Acqua» - così come gli stessi parchi fluviali e naturali - sia sentito, vissuto, voluto. «Nei mesi scorsi - dice Miori - ci siamo confrontati con chi l’acqua la conosce bene e l’apprezza, cioè gli operatori dell’agricoltura. Abbiamo incontrato i consorzi irrigui e l’Unione contadini, ma anche le associazioni di pescatori. È importante che questi soggetti seguano la nascita del Parco fluviale e vi prendano parte attiva: dobbiamo evitare il classico equivoco per cui parco uguale vincoli. Invece il parco è uno straordinario strumento di tutela e valorizzazione ambientale, che consente anche di godere al meglio della natura e, in questo caso, del fiume. Ed è anche un elemento di marketing territoriale vincente».

Un lavoro, quello di avvicinamento al Parco fluviale, che prosegue da anni. «Il parco in realtà c’è già, è lì che aspetta - dice Miori – basta solo fare la convenzione e dargli un nome. Certo, ci vuole un accordo fra tutti i Comuni coinvolti, dalla Val Rendena a Dro e Torbole. Per questo da sei anni a questa parte tutto ciò che riguarda l’acqua noi lo chiamiamo Parco fluviale».

      
   

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