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Trento, 9 dicembre 2015
Addio a Lorenzo Cosso,
uno spirito trasparente

di Sandro Boato, da l'Adige di mercoledì 9 dicembre 2015

Conobbi Lorenzo Cosso nel 1986, a seguito del risultato di un concorso di poesia tenutosi a Venezia, di cui desiderava congratularsi e soprattutto leggere il testo. Una proposta di confronto e d'amicizia oggi assai rara. Scoprii uno spirito trasparente e pieno di vita, lontano da gelosie e invidie che caratterizzano generalmente i rapporti umani anche nell'ambito artistico-culturale. La dedica scritta su una delle plaquette di versi che prediligeva (e regalava agli amici) suona così: «all'amico Sandro, incontrato sul sentiero "verde" della poesia».

L'ambientalismo dunque lo aveva toccato, in piena corrispondenza col suo amore per la natura, cui si devono moltissime sue poesie, particolarmente quelle in dialetto. Non è stato tuttavia solo un dialettale; c'è una dimensione civile in parte dei suoi versi in lingua.

Farei concludere a lui stesso questa brevissima testimonianza, mediante la terminazione della lirica «Dal mio terrazzo»:

Son mie le mie pene,
son mie le catene,
che l'animo legano alla terra;
anche se volo nel cielo,
ridatemi, prego,
tutto il dolore ch'è mio!

Sandro Boato


Ricordando Lorenzo Cosso, una sua poesia

ZERCAR 'NA STRADA


Zercar 'na strada,
al strof,
per ani ...
tegnirghe dur,
co l'anima ligada
dai afani ...
e po', de colp,
en fil de ciar,
te dà la misura
dela vita:
torna a girar la rùa,
perché, de nof,
'na man
tegn fiss la tua!

      

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