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Trento, 1 aprile 2011
Giappone e Libia: Due prove cruciali per il futuro
di Sandro Boato
dal Trentino di venerdì 1 aprile 2011

Quanto sta succedendo in Giappone - in conseguenza di un terremoto e di uno tsunami sconvolgenti - ed in Libia - dove un dittatore in armi massacra i “suoi” giovani in rivolta disarmata per la democrazia - è la rappresentazione simbolica di una duplice follia umana: la fede aprioristica e cieca nella tecnologia nucleare “di pace” ed il ricorso brutale alla guerra per mantenere un potere messo in discussione dal basso.

Questo momento cruciale della storia umana può dar adito ad un ecocidio, pericolo reale qualora i paesi più forti e più ricchi persistessero nell’opzione energetica nucleare.

Esso evoca inoltre il fantasma del genocidio, se dovesse proseguire la repressione armata dei popoli arabi da parte delle dittature del Maghreb e del Mashrek - in special modo Libia e Arabia saudita.

Ma può anche trasformarsi, nel primo caso, nella pur ritardata riscossa dell’intelligenza e della responsabilità mediante il distacco pieno dall’energia nucleare, che significa nessun incremento delle scorie radioattive (di cui è impossibile lo smaltimento) e contenimento dell’inquinamento radioattivo dell’aria e delle acque, letale e tuttora incontrollato. Una grande nube radioattiva sta già percorrendo la via dal Giappone alla California, mentre si annuncia l’avvenuto sversamento di acqua radioattiva (73.000 litri) nel lago Ontario in Canada, a seguito di “un incidente” alla centrale nucleare di Pickering vicino a Toronto (2,6 milioni di abitanti).

Nel secondo caso sarebbe invece auspicabile una iniziativa di riparazione della interessata connivenza dell’Occidente con i dittatori dei paesi arabi, che riguardi nello stesso tempo il soccorso alimentare, sanitario e ospedaliero in loco, il rispetto dei diritti umani e civili dell’emigrazione inevitabile e l’avvio di una Alleanza euro-mediterranea (comprendente anche Turchia e Israele) che favorisca una rinascita storica del mondo arabo - rispetto al suo lungo declino nell’era moderna - in un’ottica di democrazia e di tolleranza culturale e religiosa.

Si tratterebbe di una rottura importante del vecchio modello di sviluppo, verso una economia non più improntata alla “crescita della domanda” ad ogni costo e al consumo non necessario. «Lo sviluppo ci ucciderà», sostiene il sociologo francese Serge Latouche e gli fa eco James Hillman psicologo americano: «Occorre abbandonare il mito economicista e aprire gli occhi sulle numerosissime persone intelligenti che si stanno impegnando su come vivere in una società civile a crescita zero».

PS: A margine di questa riflessione i versi di “Contronatura” qui a fianco vorrebbero esprimere la contraddizione tra presunzione e prepotenza degli umani e la natura, ignorata nella sua bellezza ed equilibrio e finalmente temuta e rispettata (forse) per la sua immane forza di reazione.

Sandro Boato

 



«CONTRONATURA»

All’origine il volo dell’airone
l’aria che lo sostiene
luce crepuscolare
e trasparente
lo scorrere dell’acqua
permanente
che alla terra dà forma
e scava e netta e muta
erbe, alberi, fiori
alimento e vita
d’animali e d’umani
signori della tecnica e dell’armi
non già della natura
madre di tutti, che
se mai ridotta a serva si rivolta
liberando se stessa
e ricomincia.

      

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