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Trento, 11 aprile 2002
IN DISTRIBUZIONE LA PAGELLA AGLI OSPEDALIERI
di Roberto Franceschini

In questi giorni, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, sta distribuendo le pagelle ai propri dipendenti ospedalieri. Ad onor del vero il termine “pagella” non è propriamente esatto, visto che il contratto decentrato aziendale dello scorso 05 luglio 2001, definisce il giudizio sull’operato professionale del proprio dipendente un “criterio di valutazione”. Questo sistema di valutazione individuale dovrebbe costituire uno strumento permanente per la valutazione delle prestazioni e dei risultati dei dipendenti e consentire di esplicitare quali sono i comportamenti attesi e premiati dall’Azienda. E’, infatti, previsto una ripartizione dei compensi per una quota variabile della produttività collettiva sino al 30%. In pratica: migliore è il giudizio sul tuo operato, maggiore è il peso della tua busta paga.

Questo criterio di valutazione individuale potrebbe anche avere una sua logica ma…ahimè non è così. Per non creare tensioni tra i vari operatori della sanità, spesso il preposto (caposervizio – caposala - capotecnico - etc.) al giudizio sull’operato del proprio sottoposto ha spesso espresso un giudizio identico per tutti gli operatori. Accade così che dipendenti d’interi reparti e/o servizi, abbiano raggiunto la stessa valutazione creando fortissime tensioni tra gli stessi. Personalmente non ho ancora ricevuto la pagella e per questo, sin d’ora, annuncio ricorso avverso il giudizio che mi sarà in ogni caso formulato. Ricorso che inoltrerò anche nel caso di una valutazione ottima. Sono infatti quattro i possibili giudizi: insufficiente, sufficiente, buono, ottimo.

Impugnerò il giudizio perché nessuno dei miei superiori ha mai valutato il mio operato, mi ha interpellato o appurato sul campo le mie capacità lavorative. Ma impugnerò il giudizio soprattutto per una questione politica. Trovo infatti che il sistema adottato dall’Azienda sanitaria sia privo di un reale riscontro oggettivo e soggettivo sull’operato del proprio dipendente.

La distribuzione delle pagelle sta inoltre provocando delle tensioni e dei malumori tra le migliaia di dipendenti della sanità pubblica e sta mettendo interi reparti l’uno contro l’altro. Che sia allora proprio questo lo scopo “politico” finale dell’intera operazione? Personalmente ne sono convinto al 100 %. Ma il giudizio può essere in ogni caso impugnato. Un apposito organismo collegiale (stranamente, ma non tanto, guarda caso nominato dalla stessa Azienda), dovrà valutare singolarmente i ricorsi inoltrati.

Per questo invito tutti i dipendenti ospedalieri ad intraprendere l’azione del ricorso e dimostrare così la nostra contrarietà a questo sistema di valutazione del tutto generico ed imparziale.

Roberto Franceschini
dipendente ospedaliero

      
   

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