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Trento, 21 novembre 2014
CHI NON PROVA ALCUNA PIETÀ NON PUÒ AMARE GLI ANIMALI
lettera di Marco Ianes, Verdi del Trentino
dal Corriere del Trentino di venerdì 21 novembre 2014

Egregio direttore,

la vita va rispettata e curata, in maniera inequivocabile.

Chiunque la disprezzi, facendo riferimento a posizioni politiche opposte alla propria, cade nel grave errore di confondere su piani diversi le differenti visioni della vita stessa. Chi ha visioni diverse in merito alle proprie si può criticare, anche duramente, fino a portare la critica alle manifestazioni di dissenso anche forti. Ma tutto ciò deve sempre partire dal massimo rispetto per la vita, per il dolore immenso che colpisce chi vede la vita strappata ad un proprio caro.

Chi, invece, disprezza la vita traendo gioia dalla morte di una persona, per qualunque fine lo faccia, perde ogni credibilità, ogni possibilità di generare consenso attorno alla propria idea. E merita solo la condanna, inesorabile e univoca di tutta la comunità che, invece, sostiene il rispetto per la vita come bene inestimabile.

Non lamentiamoci dei fatti violenti di Isis o terrorismo, se non siamo capaci anche noi italiani di evitare «uccisioni» verbali di persone che la pensano diversamente su temi politici.

Il paragone è forte, me ne rendo conto, ma molto spesso le parole possono ferire duramente, anche mortalmente. Chi davvero si professa ambientalista e animalista, quindi, ora deve solo tacere e portare rispetto per quella vita che si vuole tutelare, per la vita sacra di ogni essere vivente.

Silenzio e rispetto per l’esistenza spezzata di un uomo, per il dolore di una famiglia e di molte altre persone che soffrono per questa improvvisa perdita.

Sincere condoglianze alla famiglia Moltrer e a tutti coloro che soffrono, come noi, ancora di più nel constatare il mancato rispetto dei veri valori della vita.

Marco Ianes
Verdi del Trentino

Caro lanes,
non è affatto forte il suo paragone: se condanniamo il disprezzo per la vita umana manifestato dai terroristi, dobbiamo usare lo stesso metro nei confronti di chiunque. Se la vita è sacra, lo è sempre. Non a corrente alternata o solo quando ci fa comodo.
Sono contrario alla caccia, pur non nascondendo la mia ipocrisia visto che mangio anche carne e pesce. Ma mi rifiuto di considerare animalista chi irride alla morte di un essere vivente. Di fronte a una simile contraddizione, ogni rivendicazione perde credibilità e si fa strada la convinzione che non si tratti di impegno civile, ma solo uno strumento per manifestare il proprio estremismo. Chi non prova pietà non può nemmeno amare davvero gli animali.

      
   

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