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Trento, 4 dicembre 2013
Spari e petardi contro gatti: I responsabili la paghino
lettera di Luciano Martinello
da l’Adige di martedì 4 dicembre 2013

Quando la sera di giovedì 28 sono stato chiamato da amici, per soccorrere un povero gatto ferito in un centro abitato in località Montevideo, avevo pensato che si trattasse di un investimento automobilistico.

Portando l’animale nell’ambulatorio veterinario del dottor Luca Lombardini mi ero augurato che l’animale potesse essere curato e che potesse riprendere la sua vita.

La comunicazione ricevuta dall’ambulatorio veterinario, che al gatto è stato sparato con un fucile a pallini e che a causa di ciò il povero animale dovesse essere soppresso, mi ha lasciato incredulo e amareggiato.

Quando poi ho letto l’articolo apparso sul quotidiano di sabato 30 novembre con la notizia del povero gatto «Nero» di Gabbiolo colpito e ferito alla bocca con dei petardi sparati e quella del povero gatto impallinato, ho accomunato i fatti accaduti, entrambi gravi.

Auguro al povero «Nero», colpito da petardo di cavarsela.

Diversamente, per l’altro povero gatto ucciso da una raffica di pallini partiti da un’arma da fuoco (è lecito pensare che a sparare sia stata una persona adulta ed in posses so di arma da fuoco), mi auguro che le forze di polizia e venatorie preposte alla sicurezza degli animali e dei cittadini possano accertare il fatto accaduto.

Luciano Martinello - Piedicastello

      
   

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