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Trento, 2 febbraio 2013
Non hanno cambiato la legge? Voto Ingroia
Lettera di Luciano Martinello
dal Trentino di sabato 2 febbraio 2013

In un Paese libero e democratico, ogni cittadino deve potere esprimere il proprio voto e la propria scelta politica nei confronti dei Partiti che partecipano alle Elezioni, senza alcun ricatto o condizionamento.

Questo principio è sancito anche dalla nostra Costituzione. Attraverso gli organi di informazione e nelle apparizioni pubbliche, assistiamo con maggior intensità alle dichiarazioni dei candidati, Pier Luigi Bersani del PD e di Silvio Berlusconi che, usando la stessa nota, in coro invitano a votare per loro, l’unico voto utile.

Non è forse questo, prima ancora che paura di non ricevere consensi, un tentativo per impedire che i cittadini possano esprimere liberamente le loro preferenze per altri Partiti? Perché Bersani e Berlusconi non hanno modificato, pur avendone avuto entrambi possibilità, la legge elettorale fatta dal Ministro della Lega Roberto Calderoli, da lui stesso definita e presentata ai cittadini senza un minimo di vergogna “Una porcata”? Come cittadino respingo con convinzione queste loro tesi e questo modo opportunistico di fare politica che ritiene i cittadini incapaci di decidere.

Sosterrò e voterò con convinzione la Lista trilingue Ingroia Rivoluzione Civile-Bürgerrevolution-Revoluzion Zevila, perché i programmi e le persone che la compongono danno e meritano fiducia anche per quanti non andrebbero a votare.

Luciano Martinello

Lei fa bene a votare chi le pare. E la democrazia è questa. Ha ragione (e fa bene) a dire che Berlusconi e Bersani non hanno cambiato questa assurda legge elettorale. E' peraltro vero che con questa legge molti di noi voteranno partiti che non avranno la possibilità di entrare in Parlamento, ma il voto è e resta libero. E a volte con un voto si possono cambiare le cose. Aggiungo solo che se, in questi giorni, si istituisse il premio per il politico che la spara più grossa, i candidati sarebbero davvero tantissimi, in ogni partito.

 

      

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