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Trento, 29 agosto 2008
«I nostri manifesti legali. Scritte leghiste abusive»
Controaccusa dei Verdi dopo l’interrogazione.
Lungo le strade trentine già si inneggia a «Divina presidente»

da l'Adige di venerdì 29 agosto 2008


«La Lega nord farebbe bene a preoccuparsi di cancellare le numerosissime scritte illegali a proprio sostegno, che imbrattano - non da oggi - i muri che fiancheggiano molte strade trentine.

Sono le uniche scritte di propaganda politica abusive, in quanto effettuate al di fuori dagli spazi consentiti. Per ripulire i muri - Provincia e Comuni - spendono soldi pubblici che potrebbero essere meglio utilizzati nell’interesse di tutti i contribuenti».

È la replica di Giorgio Pedrotti dei Verdi alle accuse contenute in un’interrogazione presentata in Comune a Trento dai consiglieri leghisti Vittorio Bridi, Giuseppe Filippin e Marco Tomasi.

Ventilando favoritismi da parte dell’Ica, la società concessionaria del Comune, nel documento i tre sottolineavano che i manifesti politici dei Verdi dovevano restare affissi dal 24 giugno al 7 luglio ed invece fanno ancora mostra di sé in città.

Nella sua risposta Pedrotti fa riferimento alle scritte «Divina presidente» e «Lega Nord» che stanno comparendo in questi giorni sulle strade del Trentino: all’uscita dal centro commerciale Ponte Regio di Pergine, all’imbocco della nuova galleria di Martignano in direzione Trento, lungo la strada che da Sarche sale a Ponte Arche... È lo stesso schema utilizzato cinque anni fa quando i muri vennero invasi (peraltro senza successo) dalle scritte «Andreotti presidente». Ed anche nella recente campagna elettorale per le elezioni politiche la Lega era finita sotto accusa da parte di più di un partito per le affissioni abusive dei suoi cartelloni.

Per quanto riguarda i manifesti dei Verdi, Pedrotti precisa che «si tratta ovviamente di affissioni regolarmente prenotate e pagate con largo anticipo». «Ai Verdi - prosegue la nota - l’Ica applica la tariffa prevista ed approvata dall’ente appaltatore, senza omaggi particolari. Che poi l’Ica valuti - come fa qualsiasi società commerciale – se gli conviene lasciare affissi i manifesti anche oltre il termine pattuito anziché disaffiggerli o coprirli con fogli bianchi, nel caso ovviamente in cui nessuno abbia ancora prenotato quegli spazi, è questione che non riguarda in alcun modo il cliente.

Si tratta di una scelta prettamente aziendale, in base ad una elementare valutazione di costi/benefici.

L’obbligo di coprire i manifesti politici affissi sugli spazi commerciali esiste solo nei trenta giorni precedenti al voto, vale a dire dopo il 25 settembre».

«Osservo peraltro - conclude Pedrotti - che negli ultimi quindici anni ogni volta che il centrosinistra ha approvato norme che tendevano a regolamentare gli strumenti di informazione e propaganda politica nel senso di garantire per tutti “par condicio” e costi contenuti, il centro-destra, di cui la Lega nord fa parte, le ha cancellate o modificate appena possibile».

      

vedi anche:

elezioni provinciali
9 novembre 2008

 

   

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