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Rovereto, 20 giugno 2009
I Verdi: «Una cittÀ di cemento»
Finocchiaro attacca le scelte della Giunta sulle piste ciclabili
da l’Adige di sabato 20 giugno 2009

La questione delle piste ciclabili ha colpito profondamente i cittadini, tanto da spingerli a contattare il nostro giornale telefonicamente e via mail, per comunicarci i loro pensieri.

Come l’ex consigliere comunale Pino Finocchiaro, rappresentante dei Verdi: «per vent’anni si è cercato di fare le piste ciclabili che ora vengono distrutte. È uno spreco di denaro ma anche un grave danno per la città che sta diventando un blocco di cemento e asfalto». Roveretani insomma come il ragazzo della via Gluck, che dalla città piangeva la natura.

«Ha da passà a nuttata» tuona l’ex consigliere riferendosi all’attuale amministrazione, citando le parole di Edoardo de Filippo «quando tutto va male ci si aspetta che passi in una notte - continua Finocchiaro - ma nel nostro caso dovranno passare dodici mesi, dopodiché si andrà alle urne e si vedrà». Teme per un futuro grigio l’ex consigliere e conclude dicendo che «Rovereto dovrebbe adottare la cultura del limite e smetterla di sperperare territorio rovinando così l’ambiente».

D’accordo con Finocchiaro la maggior parte dei cittadini, tra cui la signora Cristina Cristoforetti che nella sua mail scrive: «leggo con sgomento l’ennesima scelta di abolire una pista ciclabile motivata dal bisogno di salvare una manciata di parcheggi. Mi rendo conto che per molte persone la bici rappresenta un mezzo di svago utilizzato pochi giorni all’anno, ma per altre (e me fra quelle) è considerata un mezzo di trasporto da utilizzare sempre. So inoltre che una larga parte della gente non la usa perché non si sente sicura sulla strada. Considerando che benzina sempre più cara e la crisi incombente indurranno a fare sempre meno uso dell’auto, la bici rimane la soluzione più pratica ed economica. Proporrei all’Assessore Zuccati di trascorrere qualche giorno in Austria o Germania, così per capire l’anacronismo della sua decisione».

      
   

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