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Trento, 4 settembre 2011
I valori dello sport
Ha ragione Torgler: il calcio È business

lettera di Ruggero Pozzer, consigliere dei Verdi nella Comunità di Valle Vallagarina
da l’Adige di domenica 4 settembre 2011

Dissento con forza dalla logica del Coni trentino del presidente Torgler di voler entrare nelle scuole con i propri allenatori. Ho sempre sostenuto che le logiche dello sport agonistico siano differenti da quelle dell’attività motoria educativa, rivolta anche e soprattutto ai meno capaci e senza il vincolo del risultato. Rimane però la mia stima per il comitato olimpico che con grande energia, spesso volontaristica, si dedica allo sviluppo ed al sostegno delle discipline agonistiche.

Per questo sono ora contento di sostenere Torgler circa le sue dichiarazioni rispetto allo sport del calcio. Torgler ha semplicemente amplificato, con schiettezza, la voce che il mondo sportivo extracalcistico sostiene da tempo. Il calcio professionistico non è più uno sport ma è unicamente business.

I valori decubertiani originanti lo spirito olimpico sono distanti anni luce dal mondo prepotente e capriccioso del calcio a certi livelli. Ma il danno maggiore non è tale presenza fine a se stessa. Il disvalore esasperato da tanti comportamenti inaccettabili, proposti dalle varie stelline, diventa prepotente esempio nei giovani giocatori, nelle squadre dilettantistiche fin anche dentro le mura delle esercitazioni sportive scolastiche.

Importante non fare di tutta l’erba un fascio. Rimane indiscussa la stima per tutto un mondo di genitori, dirigenti, tecnici e giocatori che supportano ancora con passione il calcio giocato per divertimento.

Il pericolo però si avvicina e non è impossibile trovare studenti che a scuola discutono sulla convenienza di aderire ad uno o all’altro club dilettantistico locale, unicamente in funzione ai rimborsi in denaro ottenuti.

Considero poco consistente la risposta della Federcalcio nella persona del suo presidente Pellizzari, il quale cerca di negare alcuni principi espressi da Torgler. Ma non è solo Torgler ma il mondo intero che osserva come il calcio, ai livelli professionistici, abbia drogato i bilanci. Forse non si accorge la Federcalcio delle implicazioni penali ricorrenti alla quali sono sottoposte tante squadre e giocatori? Non si accorge dell’aggressività del tifo, della necessità di ampliare sempre più gli investimenti per la sicurezza data da una violenza gratuita che dai campi più importanti sta defluendo sino ai campetti nostrani?

Conserviamo la bellezza agonistica che il calcio pulito sa offrire. Manteniamo il sostegno al gioco, quello sportivo e agonistico che ormai però si scorge solo nei campetti minori.

Sostegno a Giorgio Torgler e ad un Coni attento ad allontanare il mondo degli interessi che nulla hanno a che fare con lo sport.

Ruggero Pozzer
Insegnante di educazione fisica e Consigliere dei Verdi nella Comunità di Valle Vallagarina

 

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