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Rovereto, 20 gennaio 2015
PIÙ CHE VALORE, DISTRIBUZIONE ERRATA DI RISORSE
di Cristiano Vecli
dal Trentino di martedì 20 gennaio 2015

La provvisorietà della nostra situazione è dettata dall'incapacità di noi popolazione di produrre vera autonomia.

Inutile incolpare gli altri, sciocco pensare che i politici che votiamo o snobbiamo siano superiori a noi gente comune.

La crisi dei valori di cui molti scrivono in questi giorni è crisi dei valori di un intera società che pesa tutto solamente col denaro.

E' la crisi di chi si accorge che l'autonomia è stata principalmente, almeno fino a questo momento, un mero esercizio di distribuzione di risorse pubbliche a soggetti privati.

Il luogo dove io vivo si fregia di essere “città della pace” e c'è un ossario che raccoglie in un unico luogo i resti di tanti caduti della Grande Guerra, senza molta distinzione. Celebriamo in pompa magna, come si usa dire, gli sfollati del passato, ma non siamo capaci di accogliere con dignità i profughi del presente. A ben vedere, non siamo molto bravi nemmeno ad accogliere i turisti stranieri, probabilmente proprio in quanto tali.

Imparare le altre culture ci aiuta ad inglobarle senza perderci. Tentare il contrario è un esercizio di stile fallimentare, come insegnano le banlieue del mondo. Qui da noi c'è però chi si preoccupa più di apparire in tivù, invece che di risolvere i problemi.

In Trentino, parlando di immobili e quartieri, ci sono migliaia di alloggi vuoti, costruiti sacrificando il nostro bel territorio, sempre più cementificato e urbanizzato. Per chi costruiamo tutte queste case se non per i nuovi arrivati? Perché costruire una casa vicino alla nostra se non vogliamo vicini di casa? Chi ci guadagna? Di sicuro non chi tutela il territorio, che ne tutela sempre anche le genti. Chiunque esse siano, ovunque nel mondo.

Invece, qui da noi, mi sembra sempre più che a forza di dichiararsi aperti, moderni, tolleranti e autonomi per farsi belli sui giornali non ci accorgiamo di essere sempre gli stessi: sessisti, razzisti, intolleranti, italiani (Schützen compresi).

Dove sono allora questi valori che ispirarono la nostra autonomia speciale con cui ora tutti si lavano la bocca? Essere autonomi significa fare senza avere paura di nessuno, significa essere capaci di ospitare tutti quanti, dai turisti ai profughi, senza dover rinunciare alla propria identità culturale.

Questo è il punto, ma forse l'assuefazione all'assistenzialismo (economico o sociale che sia) ha soffocato l'autonomia invece che darle respiro.

Il resto, apparentemente, è guerra tra noi poveracci.

Cristiano Vecli
Consigliere circoscrizionale del Comune di Rovereto per i Verdi

      
   

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