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Riva del Garda, 6 aprile 2002
I Verdi per la Tobin Tax sugli affari delle multinazionali
Mozione per l’adesione alla campagna italiana per la Tobin Tax
presentata dai consiglieri Pietro Bertoldi, Paolo Borroi e Luigi Marino

La pratica di effettuare transazioni finanziarie a breve termine viene utilizzata molto spesso a scopi speculativi. Speculazioni di questo tipo hanno un effetto fortemente destabilizzante per i mercati finanziari tali, a volte, da provocare delle vere e proprie crisi finanziarie a livello internazionale.

La Tobin tax si pone lo scopo di disincentivare tali pratiche speculative attraverso l’applicazione di una aliquota molto bassa, nell’ordine dello 0,05-0,1 % (nella nostra proposta di legge di iniziativa popolare è fissata allo 0,02%) su tutte le compravendite di valute.

Una tassazione di questo tipo renderebbe più costose le speculazioni, avendo allo stesso tempo un impatto trascurabile sulle transazioni a medio e lungo termine effettuate a scopo produttivo. Il gettito di tale imposta, che stime prudenti indicano potrebbe aggirarsi tra i 90 ed i 100 miliardi di dollari l’anno (ovvero più del doppio di quanto viene attualmente destinato alla cooperazione allo sviluppo) potrebbe essere raccolto dalle banche centrali e destinato per un massimo dell’80% ad attività nazionali (servizi sociali, programmi per l’occupazione, politiche ambientali, etc.) e per il restante 20% ad attività internazionali (cooperazione, salvaguardia del patrimonio ambientale, tutela dei diritti umani). La Tobin tax prende il nome da James Tobin, il suo ideatore, nonché premio Nobel per l'economia nel 1981. Tobin, professore dell'Università di Yale, di formazione keynesiana, la propose infatti per laprima volta nel 1972. Fino a tre anni fa ancora troppo poche persone conoscevano la Tobin tax. Oggi questa "idea-azione" proposta e sostenuta da un movimento cittadino si è imposta nell'agenda politica con una velocità senza precedenti nella storia recente. Da qualche tempo, la Tobin tax è entrata nel dibattito istituzionale europeo e recentemente anche nazionale. Ha fatto strada in diversi parlamenti d'America, Europa e Oceania.

Se n’è fatto promotore, nel 1999, il Canada e più di 700 parlamentari di tutto il mondo ne hanno già richiesto la sua applicazione. Una petizione internazionale, nella quale si afferma la piena validità di tale proposta, è stata firmata da 400 economisti di 32 paesi, tra cui lo stesso Tobin.

Il governo francese lo scorso novembre ha adottato un emendamento alla legge finanziaria, nella quale si è impegnato ad applicare la Tobin tax se tutti i paesi dell’Unione Europea faranno la stesa cosa, dandole così un nuovo impulso a livello europeo. Tanto che l’attuale presidenza dell’Unione l’ha inserita nel programma di lavoro semestrale. E lo scorso consiglio Ecofin del 22-23 settembre ha disposto uno studio di fattibilità dalla proposta in Europa.

La Tobin tax, diventata simbolo di tutti coloro che vogliono favorire il ritorno del predominio della politica sulla finanza e sulle multinazionali, ha cominciato a muovere i primi passi anche in Italia, dove è in corso la campagna di raccolta delle firme per portare in parlamento la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la sua adozione.

Dal 1998, Attac promuove in Europa un dibattito sulla Tobin tax e la necessità di riappropriarsi degli strumenti dei politica economica, in maniera cittadina e democratica.La proposta di introduzione della Tobin lanciata da Attac è sostenuta dai movimenti cittadini e da gruppi parlamentari in Francia, Belgio, Spagna, Svizzera, Usa, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Cile. Ora, Attac Italia propone a tutti i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali di partecipare a questa campagna di democrazia diretta che vuole ridare voce e iniziativa ai cittadini e alle cittadine italiane e che rilancia l’iniziativa della politica nei confronti del dominio dei mercati finanziari.

La Tobin tax è un atto di giustizia dovuto, possibile e attuale.Gli unici limiti a un provvedimento di questa portata sono politici e finanziari (ovvero la massa enorme di interessi in gioco).

E’ importante, quindi, aiutare e sostenere in questo percorso che necessita di un supporto da parte dei rappresentanti locali e nazionali, per realizzare un confronto e una grande iniziativa di “autoeducazione rivolta all’azione” che è la base del modello di cittadinanza e di democrazia partecipativa.

Tutto ciò premesso

il Consiglio Comunale invita il Sindaco e la Giunta

ad aderire come Comune di Riva del Garda alla Campagna italiana per la Tobin tax.

i consiglieri verdi
Pietro Bertoldi, Paolo Borroi e Luigi Marino

 

      
   

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