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Trento, 30 novembre 2008
I Verdi frenano su Kessler: «Prima una commissione»
da l’Adige di domenica 30 novembre 2008

La frase del consigliere dei Verdi, Roberto Bombarda è chiarissima: «Per la presidenza del consiglio provinciale - afferma - senza un accordo chiaro di coalizione, ammesso che la coalizione esista ancora, che comprenda anche le presidenze delle commissioni noi ci teniamo le mani libere».

Insomma, i Verdi, esclusi dal governo provinciale non voteranno, come si dice, «a prescindere» il candidato presidente del consiglio della coalizione dellaiana, cioè Giovanni Kessler. «Prima - afferma ancora Bombarda - vogliamo sapere a chi andranno le presidenze delle commissioni e poi decideremo».

Non che il voto dei Verdi sia decisivo: il presidente viene eletto al primo colpo con la maggioranza qualificata, e se poi non ce la fa, basta la maggioranza semplice. Ma è anche vero che nella coalizione dellaiana non si possono aprire, fin da subito, ulteriori crepe. Insomma, dopo averli esclusi dalla giunta, a Dellai non conviene rendere ancora più «nervosi» i Verdi.

Sulle presidenze delle commissioni e sui cinque componenti dell'ufficio di presidenza dovrà trattare. Inoltre, per rimanere a quelli che qualche tempo fa si sarebbero definiti i «cespugli», c'è da dire che anche da parte di Bruno Firmiani dell'Italia dei Valori arriva un invito alla calma, a non dare tutto per già fatto. «Non mettiamo in discussione Giovanni Kessler, persona che stimiamo, - afferma - ma nella riunione di coalizione di domani vogliamo che vengano affrontate tutte assieme le questioni aperte, altrimenti, se vengono prese una alla volta, la spuntano sempre i gruppi più numerosi. Inoltre sulla presidenza, secondo noi, si deve fare anche un ragionamento con l'opposizione, visto che si tratta di una figura di garanzia istituzionale».

Poi c'è il discorso della vicepresidenza del Consiglio provinciale. Non sta scritto da nessuna parte che debba andare per forza all'opposizione, ma è comunque una consuetudine che la maggioranza lasci il posto alla minoranza. Il candidato per la seconda poltrona del Consiglio provinciale è Claudio Eccher, suocero di Sergio Divina. La Lega, ovviamente, lo appoggia, e anche nel Pdl c'è una certa serenità sul suo nome. Anche se, ieri mattina, nell'incontro del Pdl dal quale Walter Viola è uscito capogruppo, s'è parlato anche della vicepresidenza e della possibilità di un cambio di «cavallo» in corsa. Il ragionamento è questo: siccome Pino Morandini ha perso la partita di capogruppo (si è ritirato perché ha capito che voti, all'interno del gruppo, non ne sarebbero venuti), da parte di Cristano de Eccher, di Giacomo Santini e di Ettore Zampiccoli è uscita l'idea di candidarlo alla vicepresidenza del Consiglio provinciale. Proposta che, per ora, è stata lasciata lì, sospesa. Anche se è difficile pensare che un Viola, un Delladio, un Borga o un Leonardi votino per Morandini dopo la «bocciatura» di ieri mattina come aspirante capogruppo.

Il diretto interessato, cioè il professor Claudio Eccher, continua invece a puntare in alto. «Continuo a puntare - ha detto ieri - alla presidenza. Continuo a pensare che Dellai possa dare un segnale di apertura e di collaborazione nei confronti dell'opposizione. Del resto penso anche di avere un certo gradimento da parte della maggioranza». Professore la vicepresidenza l'accetterebbe? «Ripeto, continuo a ritenere che la mia elezione a presidente potrebbe essere un segnale importante. Ma, si sa, la politica è mediazione...». Disposti alla lotta dura? «Io non sono certo noto per essere un barricadero - afferma il chirurgo -. Decideremo in queste ore che atteggiamento tenere martedì».

 

      
   

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