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 Trento, 13 gennaio 2007«ADESSO BASTA CON IL CEMENTO IN QUOTA
 Sdr e Verdi contro l’operazione Leali a Tremalzo
 Intervista a Iva Berasi de l’Adige di sabato 13 gennaio 2007
 Non fanno la conta dei voti Remo Andreolli e Iva Berasi per  capire se le loro ragioni su Tremalzo passeranno in giunta provinciale. I due  assessori vogliono proporre un principio: il modello turistico «cemento in  quota» è un modello superato e la risorsa-montagna è un bene esauribile e per  questo da tutelare. Vogliono contare sulla bontà dei loro ragionamenti e sono  convinti che anche altri colleghi di giunta apprezzino. «Credo che l’assessore  Salvatori - spiega Berasi - sia sensibile alla questione ambientale e con lui  anche altri».       Berasi e Andreolli non vogliono sentir parlare di Val Jumela  ma il paragone con la battaglia ambientalista persa negli scorsi anni è  immediato. Se si dovesse fare i conti, i due (Andreolli è anche segretario  della Sinistra Democratica e Riformista) rappresentano un terzo del gruppo  assessorile, 4 su 13 (1 Verde e 3 Sdr). L’argomento è all’ordine del giorno in  quanto la giunta deve esprimersi sulla Valutazione d’impatto ambientale del  progetto Leali, l’operazione avviata dall’imprenditore bresciano assieme a  cinque Comuni ledrensi per ricostruire parte degli impianti di risalita e  contemporaneamente erigere un grande complesso turistico. Assessora Berasi, Verdi e Sdr formano un fronte compatto.«La presa di posizione dei ds è tardiva ma bene accolta. Noi  siamo stati contrari fin dall’inizio, lo testimoniano l’interrogazione di  Roberto Bombarda e i miei interventi».
 Quali sono i motivi?«È assurdo investire nel comparto neve a 1600 metri sul  Garda. Questo non significa che ci sia meno attenzione sulla bellissima val di  Ledro ma prima di costruire posti letto in quota garantiamo quelli in valle. I  soldi destinati alla valle spendiamoli ugualmente ma indirizziamoli bene. Non  verso i soliti che speculano. L’offerta ledrense per un turismo di famiglie è  molto apprezzata, questo è il filone da valorizzare».
 In giunta oltre a ds e ai Verdi ci sono altri perplessi  sull’operazione Leali?«La posizione di Salvatori era molto critica, anche lui  nell’ultima riunione di giunta ricordava che alla luce del riscaldamento del  clima era difficile giustificare l’intervento su Tremalzo. Mi auguro che anche  le altre forze politiche se ne rendano conto. Per carità il comparto neve resta  determinante per il Trentino, però le risorse hanno un limite. In Svizzera le  banche non finanziano interventi su impianti sotto quota 2000 metri».
 Ecco la posizione del segretario del Sdr.Andreolli, come conta di far passare la sua posizione in  giunta?
 «La valutazione va fatta in termini generali. Tremalzo verrà  affrontato in termini tali che non ci saranno delle votazioni, non ci sarà una  conta ma ragioneremo in termini globali sul tipo di turismo che vogliamo per il  Trentino. Sono certo si troverà una posizione unitaria»
 Non teme che come per la val Jumela la vostra rappresenti  solo una posizione di bandiera?«Non fu una questione di bandiera, la situazione era  diversa. Adesso vogliamo dare il nostro contributo in giunta e per tutta la coalizione.  Riteniamo che un certo modello di sviluppo del territorio mostri oggi oggettive  difficoltà: non ha più senso prevedere volumi residenziali slegati dai paesi di  fondovalle. Non siamo contrari per principio a piste o impianti ma non  condividiamo le edificazioni in alta quota».
 I colleghi della Margherita in giunta recepiranno queste  linee?«Quando si avviano delle riflessioni e ci si dà degli  obiettivi, seguono le scelte. La sensibilità ambientale nella giunta c’è e non  è appannaggio di alcune forze soltanto».
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