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Trento, 30 dicembre 2003
«I TAGLI FINANZIARI NON SONO AFFATTO SCONTATI»
Marco Boato, presidente del gruppo misto, sul bilancio della Provincia e sulla legge sulla Grazia
Intervista a Marco Boato
del Trentino del 30 dicembre 2004

Marco Boato, presidente del gruppo misto alla Camera, in questi giorni è impegnatissimo nella ricerca di una soluzione alla vicenda Sofri. La sua proposta di legge per lasciare al solo Ciampi la decisione sulla grazia, senza la necessità di una presentazione della stessa da parte del guardasigilli Castelli, sta infiammando il dibattito politico. Ma Boato in queste ore concitate non ha perso di vista nemmeno la questione dell’autonomia e dei possibili tagli al bilancio della Provincia, da più parte paventati se dovesse passare la riforma federale.

Onorevole Boato, Tarolli ha ragione? Il bilancio della Provincia è a rischio tagli nel prossimo futuro?
«Diciamo che l’approccio di Tarolli è scorretto. Si fa scudo con il federalismo per legittimare l’attacco del centrodestra alle autonomie. Detto questo è realistico immaginare che ci possa essere un ridimensionamento graduale del nostro bilancio, a fronte di un aumento delle competenze delle regioni ordinarie».

Solo realistico?
«Sì, non è affatto scontato che avvenga. Molto dipende dai rapporti politici e dalla dimensione delle nostre future competenze che, in ogni caso, sarà maggiore di quelle delle ordinarie, anche dopo il via del cosiddetto federalismo. Attenzione, tra l’altro il federalismo fiscale ci sarebbe già. Ed è parte integrante di quel rinnovo del titolo V° della Costituzione che il centrosinistra ha riformato e che, ora, la maggioranza vorrebbe contro riformare. Si fa finta di nulla e il federalismo fiscale è rimasto lettera morta. Tra l’altro vi è un particolare curioso su come noi mettemmo a punto quella parte della riforma in Commissione affari costituzionali».

Quale sarebbe?
«Volle dare, per il centrodestra, il suo contributo alla formulazione della parte fiscale l’attuale ministro delle Finanze Tremonti. E quel testo è lì, intoccato, ma nessuno lo mette in pratica. Ora vediamo che tipo di federalismo passerà e il modo per difendere le nostre prerogative. Lo spazio per la mediazione politica c’è allo stesso modo si debbono evitare di avanzare delle iniziative patetiche».

A che cosa si riferisce?
«All’idea avanzata dall’onorevole diesse Olivieri, quella di una lobby delle autonomie. Idea patetica perché farebbe passare il concetto che noi siamo un gruppo di privilegiati. Mentre le nostre competenze hanno solidi radici».

La vicenda Sofri la vede di nuovo in prima linea. La sua proposta di legge che tipo di futuro ritiene possa avere?
«La mia proposta di legge potrebbe essere superata nel modo più efficace, autorevole e indiscutibile qualora lo stesso presidente Ciampi intendesse avvalersi autonomamente del potere che la Costituzione gli attribuisce, e a lui solo attribuisce, in materia di grazia. Non a caso si tratta non di una proposta di legge di revisione costituzionale, ma di una proposta di legge ordinaria di attuazione piena del dettato costituzionale. Attuazione che è comunque e sempre, qualora lo voglia, nella piena disponibilità del presidente della Repubblica. In questi giorni e in queste ore numerosi autorevoli costituzionalisti ed esponenti politici di primissimo piano nei diversi schieramenti si sono pronunciati a favore di una autonoma decisione di Ciampi».

 

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