Trento, 10 settembre 2005 
        «TREMALZO, 65 MILA METRI CUBI DI TROPPO» 
        BOMBARDA DENUNCIA LA SPECULAZIONE EDILIZIA 
        Intervista a Roberto Bombarda consigliere provinciale dei  Verdi 
      de l’Adige di sabato 10 settembre 2005 
      Il progetto del superalbergo a Tremalzo cullato e promosso  dall´imprenditore Domenico Alcide Leali, sta incontrando un´ostilità crescente  in val di Ledro. Quei 65 mila metri cubi richiesti, un volume di poco inferiore  al monoblocco di Arco, sono giudicati un´enormità.  
       Inoltre, il Comune di Tiarno di Sopra vuole vendere all´ex  patron di Air Dolomiti un pascolo secolare di 4 ettari vincolato da uso civico.  Contadini e allevatori si sentono scippati e sono sul piede di guerra. Hanno  presentato formale opposizione. E così altri cittadini.  
              Roberto Bombarda, consigliere provinciale dei Verdi,  appassionato di montagna tanto da presentare un disegno di legge per  l´istituzione di sei nuovi parchi naturali tra cui quello di Cadria-Tenno, sta  studiando a fondo il caso Tremalzo e la prossima settimana presenterà  un´interrogazione in consiglio provinciale.  
       Bombarda, Leali si presenta bene. Dice, faccio un progetto  ambientale, riduco gli impianti di risalita, diminuisco da 2500 a 800 il numero  di sciatori/giorno, valorizzo le peculiarità naturalistiche e poi piazza lì 65  mila metri cubi nuovi, fuori terra. 
«Si scopre così la vera natura del progetto. Da buon  imprenditore Leali ha capito che a Tremalzo non si possono fare soldi con lo  sci. Di fatto ha sconfessato la vecchia società Irvat(titolare degli impianti),  coprendola di ridicolo. Leali non è un benefattore ma un imprenditore che sa  fare bene il suo lavoro e a Tremalzo non vuole perdere soldi. Se non guadagna  con lo sci, lo farà con le speculazioni immobiliari». 
       Eppure le premesse del suo progetto sono dedicate  all´ambiente 
  «Qualcosa di buono c´è: riduce la parte sciistica, nasconde  la strada e interra i parcheggi. Ma alla fine il colpo di mano: 65 mila metri  cubi di nuove edificazioni». 
       Quanto sono 65 mila metri cubi? 
  «Credo che il nuovo ospedale di Arco misuri 80 mila metri  cubi. Un´impatto ambientale e paesaggistico enorme per la conca di Tremalzo,  anche se la volumetria è distribuita su più edifici. Se la val di Ledro vuole  questo, qualcosa non va. Anche perché siamo in un Sic, sito di importanza  comunitaria, che è l´equivalente di una zona tutelata, come un parco». 
       Insomma 65 mila metri cubi e molti per residence e seconde  case.  
  «Proprio quando in consiglio provinciale stiamo preparando  una legge per bloccare il proliferare delle seconde case (il disegno di legge  125 del 26 agosto scorso a firma di Gilmozzi ndr.)». 
       Sospettando si fa peccato ma si indovina diceva Andreotti:  non è che a Leali bastano 30 mila metri cubi ma da imprenditore scaltro ne  chiede 65 mila? Per sicurezza? Per azzardo? 
  «A mio giudizio è esattamente così. Con 30 mila va a  pareggio. Con 60 mila guadagna. Se la Provincia li ridurrà a 30, Leali avrà in  ogni modo raggiunto il suo scopo. E il resto magari lo aggiungerà negli anni». 
       Sembra un cavallo di Troia: intanto realizzo l´avamposto e  poi mi allargo. 
  «Una volta che si avvia un modello di questo tipo -  l´esperienza di altre località trentine lo testimonia - è impossibile fermare  ulteriori sviluppi. Sarà sempre facile all´imprenditore dimostrare che c´è la  necessità di fare nuove opere, nuove piste, nuovi alberghi. Sì certo, è un  cavallo di Troia».  
       E allora? 
  «Una volta che il Comune ha rinunciato a un bene collettivo  secolare è finita. Malgrado tutte le buone dichiarazioni. Occorre  ridimensionare questo progetto. È quello che chiederò in Provincia». 
       Prevede che tra 10 anni ci saranno altre costruzioni e  impianti? 
  «Non lo so. So che dobbiamo esigere chiarezza adesso. A me  spaventa la speculazione. Se l´operazione Leali è fallimentare, tra 10 anni una  funivia la smantelli, le seconde case no. E avremo perso per sempre pascoli  storici». 
       Contadini e allevatori sono sul piede di guerra, si toglie  loro l´uso civico, di pascolo, 4 ettari a Tremalzo. In cambio di altri 5 in  località Tialonga. 
  «È sconcertante che il Comune di Tiarno di Sopra abbia  venduto a Leali, a trattativa privata, 4 ettari (con la malga di Tiarno di  Sopra) gravati da uso civico. Il Comune si è giustificato dicendo che ci sono  gravi ed eccezionali circostanze. Ma la motivazione non regge. E poi non c´è stata  trasparenza. Il Comune aliena un bene pubblico di uso civico secolare e non fa  capire alla comunità quello che sta facendo». 
       Torniamo un attimo a Leali. Ex patron di Air Dolomiti,  partecipa a Banca intermobiliare ora in Gardaland: si muove a tutto campo.  Pirata o benefattore? 
  «Magari è innamorato di Tremalzo e ci investe con  l´obiettivo di non perderci. In ogni modo preferivo che Tremalzo rimanesse in  mani ledrensi. I grandi finanzieri alla Leali si svegliano la mattina e vendono  un ramo d´azienda. Lui così ha fatto con Air Dolomiti. E poi ricordiamoci  Tanzi. Facevano capo a Parmalat il Des Alpes di Madonna di Campiglio e il Grand  Hotel Astoria di Lavarone (Parmatour)».  
       Il progetto hotel-benessere per famiglie benestanti è  funzionale allo sviluppo turistico della val di Ledro? 
  «No, è un polo autonomo e autoreferenziale». 
       Sul versante sci lei è convinto che sia meglio non fare  nulla a Tremalzo? Opzione zero? 
«No assolutamente. Manteniamo tutto: pista da sci, da fondo,  per bob e albergo. Entro certi limiti». 
        
      
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