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Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 21 settembre 2023 Gruppo Misto/Europa Verde La triste attualità della cronaca di questi giorni suscita un inevitabile sconcerto unito a grande preoccupazione. Troviamo da un lato l’assurda e inconcepibile proposta della senatrice Micaela Biancofiore che ha pensato bene, a fronte degli sbarchi a Lampedusa, di immaginare un’isola artificiale nel Mediterraneo dove “realizzare un hub di accoglienza e salvezza”. Va detto che esperienze fallimentari in questo senso sono già state messe in atto dal Regno Unito, che ha scelto una chiatta al largo di Portland per ospitare i migranti, e dall’Australia che li ha fatti trasferire a Manus in Papua Nuova Guinea, dove attualmente si trovano 123 migranti alcuni dei quali potranno forse essere accettati dal Canada. E’ evidente che qui si tratta di isolare, ghettizzare e imprigionare persone innocenti e libere di muoversi nel “globo terracqueo” (per citare la Presidente del Consiglio Meloni), trattate alla stregua del Conte di Montecristo o di pericolosi criminali. Forse la senatrice ha visto troppi film o immagina che i migranti, in attesa di capire cosa fare della propria vita, vivano una felice vacanza da villaggio turistico in mezzo al mare. A questo proposito, ricordo che il Presidente Fugatti, in una recente intervista, ha dichiarato che l’accoglienza diffusa creava problemi. Cosa questa del tutto inesatta. I veri problemi sono sorti quando i migranti che avevano una casa e un lavoro in molti paesi del Trentino dove si erano integrati, sono stati buttati in strada o accolti malamente in strutture come la residenza Fersina che, priva dell’assistenza e del controllo garantiti da educatori e personale qualificato, non poteva che diventare totalmente inadatta a garantire una vita degna. Tornando alla cronaca attuale, non è possibile non considerare quanto sta avvenendo tra la Giunta provinciale e l’Università di Trento, definita da qualcuno “un gioiello incastonato tra le montagne, un’eccellenza che ha aiutato la crescita e lo sviluppo del territorio”. È evidente che venendo a mancare all’incirca 15 milioni di euro, e visto che l’adeguamento da parte della Provincia della quota base di finanziamento non è stata adeguata dal 2011, saranno diminuite importanti risorse per il diritto allo studio, studentati, borse di studio per l’estero, ricerca e altri servizi. Il Rettore Deflorian ha detto a chiare lettere la sua percezione: l’assenza dell’Università nell’agenda politica del Trentino. Ma, mentre assistiamo a un calo di risorse per i giovani, sempre ai giovani vengono indirizzate iniziative “culturali” come i concerti alla Trentino Music Arena che con tutto il rispetto per i gruppi e cantanti, prevedono importanti variazioni di bilancio, nell’ordine di quasi un milione di euro, con l’aggravante di far pagare il biglietto solo 5 euro. È palese il tentativo di ottenere consensi “facili”, a scapito di investimenti nelle vere priorità del Trentino: certo l’intrattenimento ma anche e soprattutto la salute, l’istruzione, il lavoro, l’ambiente e la cultura. Proprio ieri si è tenuta a Trento un’importante manifestazione indetta dai Sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle emergenze e sulle priorità del Trentino, che a causa dell’inflazione a doppia cifra vede le famiglie in grave difficoltà. Di fatto è come se si fossero perse due mensilità all’anno. Allo stato attuale ci sono 120.000 persone in attesa del rinnovo contrattuale. Il tema del salario minimo garantito si fa sempre più pregnante, perché senza una contribuzione adeguata non si può certo pretendere che i giovani accedano al mondo del lavoro. Su questo e molto altro dovranno riflettere la politica trentina e coloro che andranno a votare il 22 ottobre 2023.
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![]() LUCIA COPPOLA |
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