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ELEZIONI COMUNE DI TRENTO 8 MAGGIO 2005

Trento, aprile 2005
LE NOSTRE PROPOSTE PER IL PARCO DEL MONTE BONDONE
Una grande opportunità per Trento
di Carlo Biasi, candidato per il Comune di Trento

Il riconoscimento alla città di Trento del titolo di “Città alpina dell’anno 2004” da parte della CIPRA (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) impone di avviare per il capoluogo un percorso virtuoso deciso ed innovativo per lo sviluppo e il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente. È necessario promuovere un’attenta conservazione e valorizzazione anche del patrimonio naturale e storico che circonda la città.

In tale contesto si inserisce la proposta del parco del Bondone. Da anni se ne parla e ora la legge provinciale n. 7/2003 consente al patto territoriale del Monte Bondone di attivarsi per la costituzione di un parco naturale, da istituire e regolamentare poi con legge provinciale.

Il Patto territoriale, strumento di programmazione, è l’accordo promosso da enti locali, Provincia, parti sociali, soggetti pubblici e privati rivolto ad attuare un programma di interventi caratterizzato da obiettivi di promozione dello sviluppo locale ed eco-sostenibile. Il patto territoriale del Monte Bonde è stato promosso dal nostro Comune assieme a quelli di Garniga, Cimone, Lasino, Calavino e Cavedine.

La possibilità di promuovere la costituzione del Parco del Bondone è un’opportunità che Trento non può perdere per una serie di motivi:

- Innanzitutto lo strumento pattizio, partendo “dal basso”, consentirebbe agli enti locali di partecipare alla costituzione dell’area protetta, così raccogliendo e coniugando le istanze dell’amministrazione centrale (Provincia) con quelle delle autonomie locali, presupposto necessario per il funzionamento poi dell’intera struttura.

- Sotto il profilo della tutela e salvaguardia della natura, il Parco contribuirebbe ad una razionalizzazione e semplificazione della gestione del territorio, che comprende già varie aree protette. In una perimetrazione che presumibilmente dovrebbe scendere fino a lambire la città, sarebbero compresi la foresta demaniale e quattro SIC cioè siti di importanza comunitaria ai sensi della direttiva europea Habitat (Riserva delle Tre Cime, Burrone di Ravina, Torbiera delle Viote, Soprasasso).

- Il Parco risulterebbe comunque diverso dagli altri due parchi provinciali già esistenti (Adamello-Brenta e Paneveggio-Pale di San Martino), per maggior antropizzazione, morfologia, aspetti culturali, patrimonio storico e tradizioni, presenza di istituzioni tecniche, scientifiche e di ricerca sul territorio. E quindi potrebbe trovare una sua vocazione particolare, affiancando al regime di mera salvaguardia interventi di valorizzazione e sviluppo sociale, culturale, economico compatibile e promuovendo forme di turismo sostenibile.

- La vicinanza della città con le sue scuole, i centri di ricerca, le università e la presenza in loco di enti scientifici e tecnici – come il Centro di Ecologia alpina delle Viote con le sue preziose strutture, il Museo di scienze naturali col Giardino botanico, l’Azienda forestale di Trento e Sopramonte con attività di cura e valorizzazione dell’ambiente – connoterebbe evidentemente la qualità e la vocazione ideale del parco.

Si potrebbe quindi pensare ad un parco che in particolare promuova e valorizzi la ricerca scientifica e l’educazione ambientale, favorendo soprattutto le visite scolastiche e inserendo nell’organo di gestione del futuro Ente parco anche i rappresentanti degli enti di ricerca e della Sovrintendenza scolastica (scelti tra i docenti esperti in didattica ambientale). La promozione di iniziative e progetti di divulgazione, educazione e formazione in materia ambientale poi potrebbe essere integrata con visite ai siti culturali e ai luoghi di produzione dei prodotti locali, agricoli o artigianali, con una rivitalizzazione della cultura locale, degli usi, costumi e tradizioni, ad indiscusso beneficio delle popolazioni locali.

Carlo Biasi

TESTO ARTICOLI
      

elezioni comunali
Trento
8 maggio 2005

 

   

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