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Trento, 18 aprile 2009
«Impegnarsi in politica aiuta l’integrazione»
Lazhar Guedaouria, imprenditore algerino candidato con i Verdi
dal Trentino di sabato 18 aprile 2009

È in Italia da 21 anni, ci è arrivato di passaggio nell’ 88 e per amore non se n’è più andato. Lazhar Mohammed Guedaouria, algerino di 46 anni, sposato con 4 figli, oggi ha una sua ditta di trasporti che dà lavoro anche a italiani. L’esempio di uno straniero che ce l’ha fatta e ha vinto la sfida dell’integrazione.

È stato difficile?
È stata una fatica, ma mi hanno aiutato degli amici che avevo qui. Per alcuni anni ho lavorato nell’agricoltura, poi per 9 anni in un’azienda di trasporti, viaggiavo moltissimo all’estero. Poi ho deciso di fermarmi, anche per la famiglia, e sono riuscito a mettermi in proprio. Oggi ho un’azienda con 4 dipendenti.

Si sente metà italiano? Come vivete in famiglia l’intreccio di due culture?
Certamente mi sento anche italiano. Mia moglie è algerina, ma i figli sono nati tutti in Italia e per loro «casa» è Trento. I bambini tra loro parlano italiano, ma con me parlano l’arabo, perché per il futuro penso che per loro possa essere una ricchezza in più.

Com’è nato il suo impegno in politica?
Sono stato candidato con i Ds nella circoscrizione Centro storico. Mi sono avvicinato ai Verdi leggendo la proposta di legge di Roberto Bombarda sull’integrazione. Ho conosciuto delle belle persone.

Oggi nelle liste gli stranieri sono parecchi...
Sì, è una bella cosa. L’impegno diretto è il secondo passo per l’integrazione. Manca il diritto di voto, che secondo me è indispensabile perché è quello che responsabilizza il cittadino straniero nella sua nuova comunità.

Si discute e si litiga sulla moschea. Come giudica il livello di convivenza a Trento?
La convivenza è frutto di un percorso lento. La Lega cerca di spaventare la gente, e anche la sinistra ha tante paure. Ma credo che ormai Trento e il Trentino siano più multiculturali di quanto i politici a volte pensino. Bisogna conoscersi il più possibile. E la moschea è una ricchezza, non una minaccia.

      

vedi anche:

elezioni comunali
di Trento

3 maggio 2009

 

   

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