verdi del trentino
    archivio generale articoli, lettere, comunicati e interviste dalla stampa
ANNI:
  2021 - 22   2019 - 20 2017 - 18 2015 - 16 2013 - 14 2011 - 12 2009 - 10 2007 - 08 2005 - 06 2003 - 04 2000 - 02
torna a precedente    
   

 HOMEPAGE

  I VERDI
  DEL TRENTINO

  
  CHI SIAMO

  STATUTO

  REGISTRO CONTRIBUTI

  ORGANI E CARICHE

  ASSEMBLEE
  CONFERENZE STAMPA
  RIUNIONI


 ELETTI VERDI

  PROVINCIA DI TRENTO

  COMUNITÀ DI VALLE

  COMUNE DI TRENTO

  ALTRI COMUNI


 ELEZIONI

  STORICO DAL 2001


 ARCHIVIO

  ARTICOLI

  DOSSIER

  CONVEGNI

  INIZIATIVE VERDI

  PROPOSTE VERDI

  BIBLIOTECA

  GALLERIA FOTO

  

      

Marco di Rovereto, 13 febbraio 2001
ROVERETO: un altro "no" alla PIRUBI
Lo dice la Circoscrizione di Marco

Il Consiglio della Circoscrizione di Marco più volte si è espresso in modo esplicito riguardo alla possibilità che l’autostrada PIRUBI possa uscire a Marco. È sempre stato un no unanime, chiaro e convinto, ribadito sia dal precedente Consiglio che dall’attuale.

Deve essere puntualizzato che il territorio ed il suo uso sono in stretta relazione con la vivibilità della gente che lo abita, e pertanto non si accetteranno colpi di mano di sorta. Difenderlo per noi e per i nostri figli è un nostro diritto.

Si ritengono fare qui di seguito delle considerazioni a più ampio respiro, riguardanti il mondo politico trentino e non solo.

1) Alcuni amministratori veneti da qualche tempo stanno facendo una crociata per tentare d’imporre una loro strategia, quasi il Trentino, ed in particolare la zona a sud di Trento, fosse da colonizzare mandano in avanscoperta le loro batterie, organizzano incontri pubblici e meno pubblici, cercano proseliti sul territorio per giustificare una loro e solo loro scelta, parlano di sviluppo economico per tutto il Nord-Est ma di fatto i conti li fanno solo per loro.

In un articolo di Franco Masello riportato dal "Sole 24 Ore" del 5 febbraio, veniva evidenziato che il "completamento della PIRUBI apporterebbe un risparmio sociale di 650 miliardi all’anno: per chi? certo non per i trentini né tanto meno per coloro che si troveranno nelle immediate vicinanze della futura camera a gas che verrà a determinarsi all’uscita della galleria. Poco importa se questo tunnel uscirà in Vallagarina o nella Val d’Adige: di certo i gas di scarico che si espanderanno senza controllo, non concorreranno certo a migliorare la qualità dell’aria. In questa stretta valle, dove già alta è la concentrazione di polveri in sospensione, dove l’incidenza dei tumori sembra essere più alta di ogni altro luogo d’Italia, creare altre situazioni a rischio non è certo migliorare la qualità della vita. Non da meno aumenterà la possibilità che il fenomeno delle piogge acide possa condizionare irrimediabilmente l'ecosistema. Ci si è mai posti il problema di quantificare i costi sociali legati alla qualità della vita e dell’ambiente che saranno a carico del Trentino?

2) Nel congresso tenutosi a Mori sabato 3 febbraio, incontro patrocinato dalla Lega Nord, di fatto si è proposto di imporre una scelta che andrebbe a gratificare Vicenza ed il Veneto.

Quando la Presidente della Provincia di Vicenza, nonché vicepresidente della Società autostradale Brescia-Padova dichiara che se i trentini non si daranno da fare saranno loro ad imporre le regole del gioco, significa che è giunto il momento di entrare in partita. Di fronte a questa arroganza si resta allibiti nel vedere che vi siano dei politici trentini, che poco hanno da spartire con questa nostra realtà, disponibili a farsi interpreti di una sudditanza che obbligherà la gente locale a coalizzarsi per difendere la vivibilità di quel poco di territorio che ancora gli rimane. Il fatto che anche il sindaco di Terragnolo abbia preso posizione sta a significare che il territorio interessato dall’intervento è già divenuto più vasto di quello originariamente ipotizzato, così come più vasta diventerà la zona soggetta al degrado ambientale e alla invivibilità. Sembra che per Franco Masello, consigliere dell’Assindustria vicentina, il problema inerente il punto di vista ambientale, non debba minimamente porre delle remore. Per la verità vi sono state delle prese di posizione da parte di politici locali, con incarichi o comunali o provinciali, che si sono espressi in modo chiaro per ribadire l’assoluta contrarietà a questa realizzazione; crediamo sia compito loro, in quanto preposti, vigilare ad informare il cittadino affinché esso sappia che progetti vi sono per il suo territorio.

3) Siamo in campagna elettorale. Fare proposte, rendersi visibili e credibili diventa pertanto una prerogativa sia di gruppi politici e tantopiù dei candidati: sarebbe utile capire quali sono le vere intenzioni che muovono i partiti e le persone ad interessarsi veramente al problema trasporti. Ogni tanto viene rispolverato il problema del trasporto integrato gomma-rotaia; questo dovrebbe essere il tema che, coinvolgendo gli interessi di più Province, si necessiterebbe trattare con più attenzione poiché proposte e intendimenti in questo senso permetterebbero un guadagno sia dal punto di vista economico che ambientale. È risaputo che un piano trasporti provinciale, nonostante se en parli da parecchi anni, almeno fino ad ora non è stato mai presentato. Sicuramente sappiamo che nella stazione ferroviaria di Ala ha funzionato per un certo tempo un impianto per l’intermodalità, lo stesso scalo di Roncafort, nato anche per assolvere a questo compito, è poco funzionale, gli scali ferroviari Filzi di Trento, quelli di Lavis, Mezzocorona, Rovereto, Mori Ferrovia, anche se strutturati per sopportare un traffico merci apprezzabile, non sono utilizzati se non in misura minima.

Il problema legato alla ferrovia della Valsugana e la sua utilizzazione è, fino ad ora, legato ad inconcludenti conferenze, gli investimenti che hanno portato ad interventi sia all’armamento che gli apparati automatici di comando di cui essa è dotata, sicuramente a tutt’oggi non hanno determinato un uso tale da giustificare le spese e le potenzialità di questa linea.

Gli stessi veneti poco si sono interessati del problema riguardante i trasporti sull’asse Verona-Bologna; si sa però per certo che su tale tratta esiste una linea a semplice binario: questa linea per poche decine di chilometri non è stata ultimata o non si vuole ultimare. Sta di fatto che è una strozzatura all’asse ferroviario Nord-Sud, condizionante sicuramente per il trasporto su binari nel suo complesso. Basti pensare che chi volesse recarsi a Bologna ed arrivarvi per mezzogiorno utilizzando solo il treno, la partenza da Rovereto, con l’unico treno disponibile, è alle ore 6.15, per i viaggiatori in partenza da Trento vi è un treno in più che parte da quella stazione alle ore 4.23.

Per prendere in seria considerazione l’aspetto della vivibilità la Provincia di Bolzano, a mezzo il suo Presidente, ha fatto desistere, sempre i veneti, sul progetto dell’autostrada "Alemagna" che prevedeva l’invasione della Valpusteria, ma non solo. Oltre ad interessarsi alla salvezza di quell’amena valle, ora ha ritenuto che la provincia di Bolzano possa concretamente essere azionista della costruenda società di trasporto merci su rotaia in maniera tale da ovviare al disastro ambientale nel "suo" territorio.

4) Altro elemento di superficialità nella proposta per cercare di dare un’uscita alla PIRUBI è quello idrogeologico. Non si vuole entrare nel merito di quali e quanti danni potrebbero causare le aperture di tunnel sulle montagne del circondario; al riguardo però abbiamo sicuramente una certezza. Nella riunione del 26 gennaio tenutasi a Marco, l’ing. Bortolotti ha evidenziato che un’indagine geologica fatta sulla zona che dovrebbe essere interessata dall’uscita dell’autostrada, ha stabilito come gran parte di essa sia franosa: ci troviamo nell’area sovrastante l’ex polveriera, nella zona dei Lavini che per più volte è stata soggetta a smottamenti e frane che hanno interessato anche la zona poco a monte l’abitato di Marco.

Che i veneti si ostinino a dire Rovereto Sud (Marco) o Trento Sud (Besenello) purché la PIRUBI sia completata non è per i trentini un problema meramente economico; noi riteniamo che a questa gente interessa, ed ai rappresentanti politici di questa terra dovrebbe interessare:

a) avere un territorio vivibile,

b) garantire la qualità della vita di queste comunità.

Noi ci batteremo certamente per questo.

Guido Modena
presidente della Circoscrizione di Marco

 

      
   

torna su