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    assemblea congressuale del 3 ottobre 2009
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Trento, 3 ottobre 2009
Assemblea congressuale dei Verdi del Trentino
Intervento di Claudio Fontanari


Come è noto, nell'assemblea congressuale nazionale dei Verdi italiani che si terrà a Fiuggi il 9-10-11 ottobre si confronteranno due piattaforme politiche: una elaborata dal coordinamento uscente di Grazia Francescato, che ritiene (cito letteralmente dalla mozione congressuale Il nostro futuro) che oggi si possa proseguire nella costruzione del progetto federativo di Sinistra, Libertà ed Ecologia, l'altra elaborata dall'attuale minoranza che nella mozione I Verdi italiani verso la nuova costituente ecologista: Il coraggio di osare auspicano che entro gennaio 2010 i Verdi italiani contribuiscano, insieme a tutti gli altri soggetti ecologisti interessati, alla convocazione della Costituente Ecologista per dare vita a un nuovo soggetto politico ecologista.

Per mettere a fuoco la radicale alternativa delle due opzioni in campo mi sembra utile tracciare brevemente un parallelo con la corrispondente lacerazione del Pd, di cui gli organi di stampa per ovvie ragioni si occupano molto più diffusamente. Fatte salve le irriducibili specificità delle due diverse situazioni e lasciando da parte la candidatura (peraltro finora risultata nettamente minoritaria) dell'outsider Ignazio Marino, in questi giorni nel Pd si stanno fronteggiando due posizioni opposte: la linea Bersani-D'Alema, che intende radicare saldamente il partito nella nobile tradizione riformista della socialdemocrazia europea e la linea Franceschini-Veltroni, che si ricollega idealmente allo spirito del partito democratico americano e in particolare alla sua attuale incarnazione Barack Obama, che ha saputo conquistare l'America con il suo mix originalissimo di tradizione e innovazione (a questo proposito si veda l'illuminante analisi di Stefano Pistolini: Mister Cool: il metodo Obama, recentemente edito da Marsilio). Non è un caso che durante le primarie americane D'Alema abbia manifestato pubblicamente il suo sostegno alla candidatura di Hillary Clinton, come pure non è un caso che Bersani sia stato ospite d'onore della festa di Sinistra e Libertà di Bagnoli che ha sancito la costituzione di questo nuovo soggetto politico. Dalla tavola rotonda sui temi economici (scaricabile dal sito di Radio Radicale) secondo me è emerso chiaramente che Bersani e Vendola, più pragmaticamente riformista il primo, più fumosamente radicale il secondo, condividono però la stessa formazione marxista e lo stesso impianto tradizionale della vecchia sinistra laburista europea.

La visione di Grazia Francescato e della sua attuale maggioranza è che, siccome i Verdi affondano le proprie radici storiche in questa cultura (il che è sostanzialmente vero) e siccome l'area socialista e post-comunista che si raccoglie in Sinistra e Libertà manifesta una sincera attenzione ecologista (il che pure non è falso, almeno fino a prova contraria), allora la collocazione naturale dei Verdi oggi in Italia sarebbe proprio in Sinistra e Libertà. La fallacia di questo sillogismo politico è dimostrata efficacemente da una battuta fulminante di Pino Finocchiaro: “Io Lotta Continua la facevo trent'anni fa, adesso voglio fare altro”. Secondo me a livello internazionale adesso l'altro è incarnato da Barack Obama e dalla speranza che la sua visione rigorosa e non ideologica ha saputo risvegliare nel mondo contemporaneo. Nel loro piccolo, anche i Verdi italiani possono contribuire a questo processo appena germogliato e in parte hanno già cominciato a farlo con l'Appello agli ecologisti: il coraggio di osare e la prospettiva di una costituente ecologista che sul modello della francese Europe ecologie e dei Grunen tedeschi sappia occupare nel desolante panorama politico italiano una collocazione centrale, non centrista, come suggerito da Angelo Bonelli nella conferenza stampa del 25 settembre (pure scaricabile dal sito di Radio Radicale).

Da parte mia, comunico all'assemblea la mia disponibilità a rappresentarla come delegato effettivo all'appuntamento cruciale di Fiuggi per sostenere coerentemente questa posizione. Dopo essere stato per alcuni anni simpatizzante dei Verdi e democratici del Trentino (grazie soprattutto alla relazione di amicizia personale che mi lega a Giulia Boato dal 2003), sentendomi per la verità più democratico del Trentino che verde, ho preso la tessera vincendo la mia naturale ritrosia verso ogni forma di intruppamento all'indomani della drammatica sconfitta della Sinistra l'Arcobaleno alle elezioni politiche dell'aprile 2008, che ha sancito l'estromissione dei Verdi dal parlamento italiano. Subito dopo il congresso di Chianciano del luglio 2008, l'atteggiamento ondivago e politicamente ambiguo della presidenza Francescato mi ha illuso per un attimo che i Verdi italiani stessero per collocarsi strategicamente a fianco del Pd, reso dalla sconfitta elettorale subita meno arrogante nella sua vocazione maggioritaria. Il momento preciso in cui questo processo di avvicinamento reciproco ha toccato il suo culmine prima di svanire nel nulla dal mio punto di vista è stato il 14 ottobre 2008, in occasione della grande manifestazione del Pd a Piazza del Popolo a Roma, a cui i Verdi partecipavano ufficialmente come ospiti (insieme ai socialisti) con un proprio gazebo. Io c'ero, insieme ad Anna Buccio, a Maria Boncompagni e a tanti altri amici, insieme ai quali abbiamo distribuito centinaia di copie di Notizie Verdi a un popolo del Pd incuriosito e ben disposto nei nostri confronti. Da parte mia ritengo che se la nostra dirigenza avesse proseguito coraggiosamente in questa direzione ci sarebbe stato tutto il tempo e lo spazio politico per evitare il tracollo di Sinistra e Libertà alle elezioni europee del giugno 2009.

Forse siamo ancora in tempo a mettere in salvo quello che resta della preziosa eredità di più di vent'anni di impegno politico dei Verdi italiani passando dal binomio Sinistra e libertà al binomio Europe ecologie: ma secondo me solo se non sprecheremo stupidamente altro tempo e soprattutto se sapremo declinare in italiano non solo il termine ecologie, ma anche il termine Europe. Dal mio punto di vista, una prospettiva internazionale è oggi l'unico antidoto al soffocante provincialismo in cui sta scivolando sempre di più, giorno dopo giorno, la politica italiana.

Claudio Fontanari

 

Assemblea congressuale
dei Verdi del Trentino

"Il futuro dei Verdi e degli ecologisti in Italia,  in Europa e nel Trentino"

Trento, sabato
3 ottobre 2009

Palazzo della Regione
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