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Trento, 23 maggio 2015
DA MISERE CAPANNE
MIGRAZIONI IN POESIA
di Sandro Boato
dal Trentino di sabato 23 maggio 2015

Con gli spiriti

Fulgor di luna squarcia
la africana notte
illumina
il cerchio delle donne
che nel villaggio danzano
sui ritmi dei tam-tam
discinte, inafferrabili
fino al levar del sole:
miracolo
del primitivo
essere sulla terra
non ancora scomparso.

Assenza e fuga

Da misere capanne
e popoli cacciati
dalla foresta
da cento baraccopoli
e dalla fame nera
i giovani si alzano
chiamati
da un ambiguo segnale
in lunghe file vanno
rifuggendo la terra
verso il mito-Occidente
indifferente e vuoto.

La grande migrazione

Lungo-lungo è il serpente
di barconi allo sbando
tra Europa ed Africa
gremiti
di bimbi soli
di uomini sconfitti
e di donne di attesa:
salvati da naufragio
o rovesciati a mare?
Nel mentre noi
spettatori lontani rifuggiamo
e memoria e natura.

Sandro Boato

Grazie, caro Sandro, per aver messo in poesia un dramma che le parole spesso non sanno contenere e descrivere.
    (il direttore)

      
   

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