verdi del trentino
    archivio generale articoli, lettere, comunicati e interviste dalla stampa
ANNI:
  2021 - 22   2019 - 20 2017 - 18 2015 - 16 2013 - 14 2011 - 12 2009 - 10 2007 - 08 2005 - 06 2003 - 04 2000 - 02
torna a precedente    
   

 HOMEPAGE

  I VERDI
  DEL TRENTINO

  
  CHI SIAMO

  STATUTO

  REGISTRO CONTRIBUTI

  ORGANI E CARICHE

  ASSEMBLEE
  CONFERENZE STAMPA
  RIUNIONI


 ELETTI VERDI

  PROVINCIA DI TRENTO

  COMUNITÀ DI VALLE

  COMUNE DI TRENTO

  ALTRI COMUNI


 ELEZIONI

  STORICO DAL 2001


 ARCHIVIO

  ARTICOLI

  DOSSIER

  CONVEGNI

  INIZIATIVE VERDI

  PROPOSTE VERDI

  BIBLIOTECA

  GALLERIA FOTO

  

      

Trento, dicembre 2005
LE STRADE PEDONALI E VEICOLARI NELLA CITTÀ
Strade corridoio, strade vetrina, strade piazza, strade monumento, strade cunicolo.
di Alessandro Franceschini, da UCT n. 360 di dicembre 2005

La città è fortemente caratterizzata da canali lungo i quali gli individui si muovono abitualmente, occasionalmente, potenzialmente. Vista dall’alto essa si presenta come un’unità materiale unica, scavata da strade che ne garantiscono i collegamenti interni. Lo spazio urbano si sviluppa su questi canali ed è attraverso di essi che i cittadini lo percepiscono. Pedonali, carrabili, buie, strette, larghe, belle, raffinate, sporche... le strade, spesso utilizzate dal potere costituito per rappresentare se stesso, hanno avuto nella storia una grandissima importanza. La forma, le caratteristiche e le dimensioni variano infatti al mutare dei periodi storici e delle civiltà che le costruiscono e che le vivono.

La prima strada monumentale della storia è ancora visibile in Babilonia, nella città di Ur. Larga ventitré metri e collocata parallelamente al fiume Eufrate: interamente ricoperta da blocchi di pietra, divideva la città dalla zona sacra e amministrativa. Anche le città romane (e precedentemente, con modalità diverse, le città egizie e greche) furono generate da due segni stradali principali, il Cardo e il Decumano, e orientati secondo il corso del sole, rispettivamente nord-sud ed est-ovest, o delle costellazioni astrali.

Nel Medioevo, invece, le strade nascono, nella maggior parte dei casi, spontaneamente e senza un preciso disegno urbano. Si tratta di un intreccio di soluzioni pratiche. Il Rinascimento e il Barocco torneranno invece a dare dignità alle strade della città, assecondando l’esigenza di auto-rappresentazione all’interno delle città storiche che verrà sviluppata nel corso dell’Ottocento e Novecento.

Semplificando, i piani urbanistici storici sono stati anzitutto piani di disegno viario con tracciati definiti, rettilinei o geometricamente chiari. I terreni di risulta non utilizzati come spazi pubblici rimanevano per la costruzione dei palazzi signorili e delle chiese che spesso, dietro facciate coerenti con l’assetto stradale, nascondevano una più complessa struttura architettonica. L’urbanistica moderna ha invece rovesciato questa logica, preferendo costruire le strade attorno a lotti fabbricabili destinati ad accogliere le costruzioni.

Nella città contemporanea le strade o, per usare parole dell’urbanista statunitense Kevin Lynch, i percorsi, rappresentano gli itinerari, i modi di percorrenza anche potenziali della città. Le loro caratteristiche dimensionali non solo rafforzano l’immagine del percorso particolare, ma condizionano la percezione dell’insieme degli elementi che sono con essi relazionati.

Proviamo a dividere le strade in due grandi categorie: strade a prevalente flusso pedonale e strade a prevalente flusso veicolare. La differenza tra queste due tipologie non è solo da intendersi come tipo di frequentazione (su gomma piuttosto che a piedi) ma anche come struttura costruttiva. Le prime sono collocate al centro della città e solitamente hanno pavimentazioni di pregio (pietra, porfido).

Ai loro lati troviamo facciate di edifici. Le loro larghezze sono solitamente nell’ordine di qualche metro. Le seconde, o strade carrabili, sono, invece, caratterizzate da pavimentazioni in bitume, presenza di guard-rail, imponente segnaletica, banchine desolate ai lati e scarsa presenza di pedoni.

Ci riferiremo qui solo alle strade a flusso pedonale, intese come luoghi che si possono anzitutto percorrere a piedi e nelle quali la percorrenza è caratterizzata da un “velocità lenta” e a misura d’uomo. In precedenza (vedi Uct n. 358) si è sottolineato come le piazze siano caratterizzate da una identità peculiare che le rende, ciascuna, unica.

Lo stesso si può dire per le strade che sono e che possono essere percepite in maniera diversa le une dalle altre. Proviamo, anche in questo caso, a fare una breve classificazione:

STRADE-CORRIDOIO: sono strade che servono unicamente a collegare un punto all’altro della città o per accedere agli edifici che sono su di esse affacciati. Mancano di identità: spesso di loro non si ricorda il nome. Non sono mai usate per ritrovi o incontri. Un tipo di strada con questa identità nella città di Trento può essere via Prepositura;

STRADE-VETRINA: Sono strade ad uso commerciale, caratterizzate da una forte presenza di esercizi pubblici. Sono molto frequentate e assumono un’identità spesso non collegata alle loro caratteristiche architettoniche. Le vie del “Giro al Sas” di Trento (via Manci, via S. Pietro, largo Carducci, via Oriola, via Oss Mazzurana) sono degli esempi eloquenti di questo tipo di strade;

STRADE-CUNICULO: Sono strade caratterizzate da un passaggio oscuro e angusto, che può incutere disagio. Solitamente sono l’eredità medievale della struttura della città e sono collocate nelle zone in cui il tessuto urbano è più denso. Con la luce del giorno possono avere degli echi tradizionali e folkloristici. Di notte, per evitare disagi, le si percorre solo se ben illuminate: Vicolo al Vò, Vicolo Adige.

STRADE-PIAZZA: Sono strade che, incrociandosi o trovandosi parallele con altre strade, creano degli spazi sufficientemente ampi da essere assimilabili, per ampiezza, a delle piazze. In questo tipi di strade si è colti normalmente da una confusione percettiva per il non riconoscere né la strada, né la piazza. Largo Nazario Sauro è un esempio di strada-piazza.

STRADE-MONUMENTO: Sono strade storiche della città, mai nate per caso ma come il frutto di un progetto storicamente sedimentato. Sono caratterizzate dalla presenza di edifici simbolici e presenti nell’immaginario collettivo. Hanno dimensioni importanti e solitamente su di esse avvengono le manifestazioni sia del potere costituito che dei bisogni dei cittadini. Via Belenzani ne è un esempio.

Anche la struttura delle strade parla del modo in cui viviamo la città. Se storicamente ad essa erano attribuiti significati simbolici importanti della città, con l’avvento dell’automobile la strada pedonale ha perso progressivamente importanza delegando alla strada infrastrutturale ogni ruolo simbolico.

La perdita di identità delle strade, corrisponde alla perdita di forza civilizzatrice della città.

Nel corso del Novecento quest’ultima da cuore pulsante della civitas si dilegua, progressivamente e inesorabilmente, in un’omogenea ed impersonale regione diffusa e urbanizzata. Senza identità. Senza niente da raccontare e da rappresentare.

Alessandro Franceschini
architetto - urbanista

      
   

torna su