verdi del trentino
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Trento, 24 marzo 2016
Pesticidi e malattie
La politica sia più seria

lettera di Fabio Giuliani dei Verdi Rotaliana
da l’Adige di giovedì 24 marzo 2016

In merito alla serata informativa di Cles del 18 marzo riguardante i danni al Dna dovuti all'uso dei pesticidi, alla quale ero presente come verde, mi ha colpito l'articolo pubblicato sull'Adige del 21 marzo dal titolo «Sui pesticidi non c'è allarme», nel quale si leggono affermazioni come ad esempio: «Fanno venire il cancro? Non è provato», ecc..

Questo modo di affrontare le problematiche legate al territorio è obsoleto e non produce l'avvio di un processo culturale innovativo nel mondo dell'agricoltura, ma un atteggiamento miope nei confronti di una forte richiesta di cambiamento che tenga finalmente conto della salute di tutti i cittadini.

Io invece ho colto un allarme da non sottovalutare che riguarda le categorie più a rischio - quella dei bambini dagli 0 ai 5 anni di età - che assimilano i pesticidi dal latte materno, dal cibo e dall'ambiente e come evidenziato dalla dottoressa Renata Alleva, specialista in Scienza dell'Alimentazione intervenuta alla serata, i pesticidi non causano solo i tumori, bensì altre patologie quali il diabete, l'autismo ecc, infine per gli addetti al lavoro il parkinson che è riconosciuto in Francia come malattia professionale di chi fa uso di pesticidi.

Come possiamo minimizzare, sminuire una ricerca che verrà pubblicata sulle riviste scientifiche internazionali? Una buona politica deve trasmettere un segnale forte e consapevole di cambiamento, deve prendere atto che le colture intensive, le quali necessitano di numerosi trattamenti con pesticidi, non sono adatte alle nostre valli poiché saturano l'utilizzo del territorio impedendone l'integrazione con altre attività agroturistiche e zootecniche di qualità che sostenendosi a vicenda integrano il tessuto economico rendendolo più resistente alle crisi.

L'Economia Verde porta ricchezza vera, anche nell'animo, e allora perché non si vuole cambiare? Nel 1990 vi fu un referendum contro i pesticidi che non venne capito per vari motivi (forse i tempi non erano ancora maturi). Più di 18.000.000 di italiani si espressero contro l'uso di pesticidi. Se ci avessero ascoltati non saremmo qui a trattare questo problema. 

Non è escluso che si possa chiedere di nuovo ai cittadini se questo tipo di sviluppo sia compatibile con quello che la gente si aspetta da una politica accorta e lungimirante che guardi al futuro dei nostri figli.

Forse dovrebbero essere queste considerazioni a muovere le mani e la bocca di un legislatore attento che ha a cuore il futuro della nostra terra.

Fabio Giuliani
Verdi del Trentino

      
   

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