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Bolzano, 11 maggio 2012
AMBIENTALISMO, LE VISIONI DI LANGER
«La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile»
L’anteprima della nuova pubblicazione

dal Trentino, edizione di Bolzano, di venerdì 11 maggio 2012

Il prossimo 20-22 giugno si svolgerà a Rio de Janeiro la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo sostenibile, vent’anni dopo il Global Foorum del 1992 che ebbe luogo proprio in quella città. Per l’occasione viene dato alle stampe «Conversione ecologica stili di vita. Rio 1992-2012», un Quaderno delle Edizioni dell’asino (5 euro) che raccoglie gli interventi di Alexander Langer, precedenti al Forum del 1992 e gli articoli di Giuseppina Ciuffreda, giornalista e intellettuale terzomondista, verso Rio
2012.

Il Quaderno verrà presentato domani in anteprima a Bressanone, ore 9, nella sede della Lub a Bressanone, nell’ambito di un workshop, di cui riferiamo a parte.

«Nessuno patisce la fame perché noi mangiamo troppo, bensì perché non pensiamo abbastanza; il nostro problema non è tanto quello di dare di più quanto di rubare di meno; se vogliamo che nel Terzo mondo cambi qualcosa, bisogna che innanzitutto le cose cambino qui da noi», sottolinea Langer in uno dei passaggi del Quaderno.

Ed ancora: «Più che grandi campagne e grandi mobilitazioni, servono dunque comportamenti e scelte che aiutino a uscire dalla logica della ‘guerra mondiale’, seppure a fin di bene. E non le grandi agenzie (il comando unificato degli Alleati, l’agenzia pubblicitaria che cambia la testa alla gente, il grande eco-ministero mondiale che decide quante e quali risorse preservare e quali invece usare...) potranno aiutare davvero a cambiare strada, ma piuttosto le mille piccole conversioni e riconciliazioni, i mille piccoli digiuni e disarmi, le mille piccole scelte alternative che non attendono il via dal ponte di comando, né rimandano a improbabili vittorie finali l’impresa della ricostruzione».

«La selezione degli scritti di Alexander Langer che si trovano nel Quaderno si concludono con il testo «La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile», scritto nel 1994 per i Colloqui di Dobbiaco, che è uno dei suoi più noti tentativi di riassumere analisi e proposte, su uno dei temi per lui cruciali che veniva da lontano» sottolinea Enzo Nicolodi, presidente della Fondazione Alexander Langer, nella nota introduttiva alla pubblicazione.

«Vengono dall’inizio degli anni ‘80, quando decide di tornare ad operare nel suo Alto Adige o Südtirol, facendo emergere la potenzialità di un luogo in cui due culture (tedesca e italiana) hanno la possibilità di incontrarsi, invece che scontrarsi, cogliendo insieme i ‘segni dei tempi’ e scambiandosi proposte di azione concrete e desiderabili», evidenzia Nicolodi.

«Di AIex si potrebbe dire che ha cercato di invertire il paradigma centrale dell’ambientalismo, il ‘pensare globale e agire locale’, in un ben più sano e solido ‘pensare locale e agire globale’», ancora Nicolodi.

In molti dei testi si vedrà la tensione che viene dal precipitare degli avvenimenti storici (vedi ex-Jugolsavia) e da urgenze che tendono a dividere, come due campi separati e specialistici d’azione, la volontà di fare pace tra gli uomini e con la natura, parti di un’indivisibile concreta utopia.

«Gran parte dei testi di questo quaderno sono attribuiti ad Alexander Langer. Sono scritti effettivamente da lui, ma mai come in questo caso, sono anche uno specchio del suo modo di vivere l’incontro con altri, compagne e compagni di comuni imprese, dove si percepisce la presenza di uno straordinario sapere collettivo di cui amava farsi interprete e autorevole portavoce», conclude Nicolodi.

      

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Alex Langer

 

   

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