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Mori, 20 febbraio 2009
Sorpresa «verde»:
È ELENA Berti la presidente del Consiglio comunale di Mori

È la prima donna a ricoprire l’incarico Voto unanime
(ma con parte della maggioranza fuori dall’aula) per la più fiera oppositrice del Consiglio
Non passano i nomi di Gobbi e Poli. Accordo in extremis

da l’Adige di venerdì 20 febbraio 2009

Sorpresa: è Elena Berti, capogruppo dei Verdi, insegnante, la nuova presidente del Consiglio comunale moriano. La prima donna a ricoprire questa carica in borgata è stata designata al primo voto, mercoledì sera, con l'unanimità dei votanti, ma con la netta spaccatura della maggioranza: tutto il gruppone del Patt, ovvero gli «Autonomisti per Mori» Saverio Radam, Renzo Longhi e la new entry Nicola Mazzucchi, più Franco Sandrinelli (Pdl) e Leonardo Zanfei (Uniti per Mori) non ha partecipato al voto, in aperto dissenso con il nome proposto a sorpresa dalle opposizioni e, diversamente dalle attese, «digerito» dal sindaco Mario Gurlini e dalla sua Civitas, con in più il sostegno di Renato Bertolini (ex Leali, ora indipendente ma anche socio fondatore del Circolo Pd moriano).

Una vicenda turbolenta, scappata di mano: perché il nome previsto era quello di Paolo Gobbi. Gurlini, infatti, dopo aver detto un secco no al nome proposto della sua maggioranza, cioè quello del capogruppo Upt Claudio Poli, suo maggiore avversario alle ultime elezioni, aveva tutta l'intenzione di onorare il debito con il Pd-Progetto per Mori, gruppo d'opposizione che nell'autunno 2007 lo ha salvato dalle elezioni anticipate, facendo un passo indietro all'ultimo momento rispetto all'accordo di tutte le minoranze per le dimissioni in massa e la spallata.

E per quel nome ha lavorato a fondo in queste settimane, dopo le dimissioni di Claudio Civettini (migrato in Consiglio provinciale), incontrando però insormontabili veti incrociati: ampie parti della maggioranza (Patt in testa che a Mori scompagina le alleanza provinciali) mai avrebbero votato «un comunista», e nemmeno è andato giù il metodo di un nome imposto da Gurlini senza un'adeguata condivisione. Un muro se possibile ancora più alto l'hanno alzato le opposizioni, che mercoledì sera commentavano pressappoco così: ci mancava solo che sostenessimo il premio del «tradimento». Una paralisi dalla quale Gurlini è uscito in extremis, contattando non più tardi di lunedì il segretario dell'Upt moriana, Francesco Moscatelli, per chiedergli di mettere d'accordo le opposizioni (e confidando ancora nel nome di Paolo Gobbi). Ecco allora l'incontro decisivo, martedì sera nella sede Upt di via Terranera, fino a notte inoltrata. Ma il nome di Gobbi proprio non passa, mentre «spunta» quello di Elena Berti, proposto da Nicola Ciaghi (Leali).

Una proposta provocatoria, essendo Elena Berti in assoluto l'elemento «più all'opposizione» del Consiglio (unico voto contrario anche al recente bilancio di previsione), al punto che nelle stesse fila delle opposizioni girava la convinzione che Mario Gurlini, di fronte a quella proposta, avrebbe dovuto per forza desistere e andare a pescare nella maggioranza (il nome più gettonato era quello di Leonardo Zanfei). Invece il colpo di scena: appresa ufficialmente in aula consiliare la candidatura di Elena Berti, in realtà già nota ai più, la maggioranza si ritira per un confronto, alquanto burrascoso, nel quale Gurlini non sente ragioni e insiste, sostenuto dalla sua Civitas. Da qui la spaccatura della maggioranza e l'elezione di Elena Berti, della quale s'è mostrato sorpreso lo stesso Claudio Civettini, passato in Consiglio a salutare il proprio successore. «Mi auguro saprà essere una figura super partes», ha brevemente commentato, sottintendendo un'opinione diversa e aggiungendo che sul nome di Paolo Gobbi «c'è effettivamente una certa maretta».

      

La neoeletta, il suo primo atto l’omaggio a Mauro Maggiani
Il primo pensiero della neo eletta presidente è andato a Mauro Maggiani, compagno di tante battaglie in Consiglio comunale, recentemente scomparso. «Era sempre alla ricerca di una linea condivisa - ha ricordato Elena Berti - e di una mediazione. Una figura della quale si sente oggi una grande mancanza».
Secondo pensiero al colore rosa: «Apprezzo la sensibilità al femminile, in un consiglio comunale così poco frequentato da donne. E anche il clima disteso che si respira da qualche tempo. Il mio augurio e il mio impegno è di essere presidente di tutto il consiglio, favorendo lo scambio e il confronto, pur nelle diversità. Un compito che affronto con il senso di una grande responsabilità».

 

   

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