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Mori, 21 aprile 2008
L’ordine dell’arcivescovo: «I cani non si benedicono»
Monsignor Bressan scrive al parroco: «L’acqua santa agli animali è possibile soltanto nel giorno di Sant’Antonio»
Delusione tra gli oltre cento appassionati. Ieri la «Festa del bastardino»: prove di agility per tutti i concorrenti a quattro zampe. Vittoria assoluta a Zeus, tra i grandi vince Elah, la più simpatica è Asia

da l’Adige di lunedì 21 aprile 2008

Cani senza benedizione. Sono rimasti orfani della Chiesa cattolica, ieri, i cani di della Vallagarina ed i loro padroni. Si erano dati appuntamento a Mori, nel parco dell’ex macello, per la seconda edizione della «Festa del bastardino» organizzata dall’associazione «Gli amici di Tea e Schatzie».

Una giornata stupenda, di sole e di colori, per oltre un centinaio di questi animali di tutte forme e di tutte le taglie e per i loro accompagnatori, adulti e bambini. Si aspettavano una giornata di festa ma anche la benedizione del decano di Mori, don Tarcisio Guarnieri. Benedizione che però non c’è stata e parroco che all’ex macello non si è fatto vedere.

Motivo: ordini superiori. E che ordini. Niente di meno che un quasi divieto perentorio arrivato dall’arcivescovado e firmato di suo pugno dal Vicario generale di Bressan, don Lauro Tisi. Che con una lettera datata 16 aprile e inviata al parroco di Mori aveva fatto sapere agli organizzatori della festa il suo pensiero circa cani, animali e loro padroni. E soprattutto il pensiero della chiesa di Trento, giudicando «non opportuna» la cerimonia di benedizione «in quanto nella tradizione ecclesiale la benedizione egli animali è legata alla festività di Sant’Antonio».

Insomma, almeno in apparenza, una questione di date. Una questione di date che tuttavia ha lasciato tutti molto perplessi.

L’assessora Iva Berasi che ieri pomeriggio ha portato i saluti della Provincia ai bastardini della Vallagarina ha commentato laconicamente: «Vorrà dire che il prossimo 17 gennaio porteremo tutti i bastardini del Trentino nelle chiese per farli benedire». Fuori dalla battuta, poi: «Al di là della questione delle date, mi pare che questa sia stata davvero un’occasione un’occasione persa per la Chiesa. Fra l’altro in questa festa si raccoglie denaro da destinare in beneficenza per finanziare un progetto medico-sanitario in Tanzania. Davvero non capisco».

Anche Corrado Rizzi, veterinario e insieme a Stefania Avici e Maria Rosa Bertolini patron della manifestazione che per il secondo anno consecutivo ha portato a Mori centinaia di piccoli amici dell’uomo, era dispiaciuto: «La sottolineatura della non opportunità di impartire la benedizione, che fra l’altro lo scorso anno ci era stata concessa senza alcun problema, mi ha fatto male. Non l’ho capita. Ci pare di essere stati trattati davvero senza rispetto».

Benedizione o no, comunque la festa ieri è andata avanti per tutta la giornata fra esibizioni di agility, dimostrazioni delle unità cinofile della guardia di finanza e del centro cinofilo della Croce rossa. Loro, i protagonisti a quattro zampe, suddivisi per categorie hanno sfilato dentro il ring del parco dell’ex macello esibendosi in prove di bellezza e di simpatia. Fra tutti il giudice ha scelto come migliore assoluto, il «Best in show», Zeus il fantastico meticcio di Anna Mariotti seguito da Dakota di Thomas Gobetti e Aramis di Fabrizio Vicentini.

Nella categoria dei «grandi» ha vinto il giovane Elah, guidato da Mauro Moschini di Brentonico; uno stupendo incrocio fra un pastore tedesco e un australiano con una fantastica mascherina nera a vestirgli mezzo muso. Primo classificato della taglia piccola, Birba guidata da Donatella Gubert. Mentre Milo, il fedele amico di Carla Sandrinelli, è stato giudicato il migliore fra i cani di taglia media. Il più simpatico di tutti, invece, giudicato così da una speciale giuria di bambini stata la stupenda Asia, l’amica inseparabile di Cristina Tasin.

 

      
   

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