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Rovereto, 10 aprile 2004
«ALLE ELEZIONI CI SARO’ E SARO’ CON MAFFEI»
Donata Loss: «Basta con la politica dei tinelli»
Intervista de l’Adige di sabato 10 aprile 2004

Siccome è da un po’ che non si fa vedere, almeno sulla stampa, in tanti han pensato: ormai s’è ritirata, è in ombra. «No, - dice lei con un sorriso ironico - io non sparisco».

Donata Loss, ex vicesindaco e assessore all’università, è cambiata e sembra affrontare l’anno che ci separa dalle elezioni comunali con i nervi più distesi. Parla, come al solito, passando da un tema all’altro, in modo tumultuoso, ma decisa. Decisa a ripresentarsi.

Osserva i movimenti che stanno iniziando per le candidature a sindaco e dice: «Ci vorrebbe un Grande fratello».

Grande fratello?
Un Grande fratello che mostri a tutti quello che si fa nei “tinelli” della politica. Le candidature non si possono preparare nei soliti gruppi di potere. Ne discutano pubblicamente. Basta con questo “tinellismo” politico.

Pare abbastanza chiaro che i movimenti che si notano in queste settimane hanno un obiettivo: mettere fuori gioco Roberto Maffei. Lei dice che si ripresenterà. Con Maffei?
Noi siamo stati e siamo leali nei confronti del sindaco Maffei; un sindaco che ha avuto ingratissimo di affrontare un cambiamento enorme compresa la crisi dei partiti. Nella Margherita ha trovato più competitori che collaboratori e in Rovereto Insieme più controllori che collaboratori. Ha subito lo stile impositivo di molti consiglieri che gli andavano a dire: o mi metti questo nel tal posto o ti boccio il bilancio. E anche quando Maffei ha, diciamo così, obbedito non è cambiato nulla. Ha avuto una serie di intralci infiniti. C’è da dire poi che è stato scelto da Margherita e Rovereto Insieme per le sue presunte caratteristiche di arrendevolezza e che poi si è dimostrato molto meno arrendevole di fronte a quelli che gli dicono: sulla scuola è così e basta; sulla cultura è così e basta. È un uomo che ha aperto tante strade; certo Il Mart, la biblioteca vengono da lontano, anche il tredicesimo dipartimento dell’Università, cioè quello di Rovereto, però Maffei non s’è messo di traverso. Ha lavorato perché le cose accadessero.

Lei però, nel 2000, con la sua lista Con Rovereto, Sdi e Verdi s’è candidata contro Maffei.
E poi siamo stati i più fedeli al sindaco Roberto Maffei. Questo perché abbiamo guardato alle cose, siamo partiti dai bisogni della gente, abbiamo affrontato i problemi con la massima libertà mentale, è prevalso il senso di responsabilità. C’è chi trasforma i partiti in gruppi di potere per sistemare la gente e chi fa politica partendo dalla responsabilità.

E se Margherita e Rovereto Insieme non ripresenteranno più Maffei voi che farete?
Vogliamo essere coprotagonisti di qualunque scelta. I rapporti, fino ad ora asimmetrici, devono cambiare anche perché certe forze non pesano più come 10 anni fa. 

Adesso c’è anche Rovereto Democratica. Che ne pensa?
Cara Città nacque in base ad un forte desiderio di autonomia; come voce e possibilità della società civile che non era stata presa in considerazione dai partiti. Cara Città nacque, dopo il congresso mondiale delle donne di Pechino, su iniziativa di Rita Farinelli e Luisa Zanotelli e si trovò di fronte alla chiusura di quelle che io chiamo le burocrazie di partito, quelle che hanno sempre la verità in tasca, che sono una cosa diversa ai partiti che hanno avuto una grande funzione storica. Ricordo l’intervento su «Questotrentino» di Fabrizio Rasera che scrisse: noi abbiamo già le nostre donne e sono Bruschetti e Chiasera. Nel 2000, questo desiderio di autonomia, venne sollevato da Con Rovereto, Verdi e Sdi. Mettemmo assieme una lista di persone poco conosciute e i voti arrivarono. Per questo c’è stato il consenso che c’è stato alla nascita di Rovereto democratica, perché sanno che se si presentano i voti li prendono.

Quelli di Rovereto democratica dicono chiaramente che, nel 2005, vogliono ripetere l’effetto Loss. Costituire la terza forza tra Margherita e Rovereto Insieme. Quindi le tagliano la strada.
Io voglio valutare dai fatti, aspetto di vedere cosa farà questo gruppo, ma c’è un rischio.

Quale?
Faccio una valutazione strettamente personale: non vorrei che questa fosse una maschera di Rovereto Insieme finalizzata ad occupare le nostre posizioni. Si vedrà nel concreto se davvero hanno rotto con la logica dei “nosi”. Una logica che, in questi anni, ho vissuto drammaticamente sulla mia pelle. Ricordo che mi è stata scatenata contro una campagna sulla scuola musicale semplicemente perché volevo fare un concorso per il nuovo direttore; sulle Orsi ancora peggio perché ho avuto il coraggio di dire: abbiamo due scuole semivuote mettiamole assieme e destiniamo l’immobile delle Orsi ad un altro uso. Basta guardare la realtà: adesso che non ho più la competenza c’è una sola polemica sull’edilizia scolastica? Contro di me sono stati usati metodi da comunismo anni ‘50: eliminare una persona per eliminare le sue idee. Ma io non sono sparita, sono qui.

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