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Rovereto, 29 giugno 2008
Inceneritore Sandoz, Verdi all’attacco
«Il Comune non tutela i suoi cittadini negando un parere indipendente»
da l'Adige di domenica 29 giugno 2008

Nessuna chiusura sull’impianto di co-combustione che la Sandoz intende realizzare nello stabilimento di Lizzana ma solo la ferma volontà di conoscere nel dettaglio i potenziali rischi per la popolazione. I Verdi, dopo aver cercato inutilmente di chiedere lumi in consiglio comunale (le insistenze di Ruggero Pozzer sono cadute nel vuoto e lui è stato costretto ad abbandonare l’aula al momento del voto), hanno deciso ora di contestare pubblicamente «l’ennesima mancanza del sindaco Guglielmo Valduga».

Sotto accusa - tuonano Pino Finocchiaro, Mauro Previdi, Andrea Ludovico, Donata Loss e lo stesso Pozzer - «è il totale disinteresse del primo cittadino per le vicende reali della città. Nel caso Sandoz, per esempio, il Comune è sempre tenuto a fornire un parere alla Provincia che poi, ovviamente, sottoporrà il progetto presentato dalla società farmaceutica alla valutazione di impatto ambientale. In passato tutti, e ribadiamo con forza tutti al di là del colore politico, i sindaci di Rovereto hanno sempre affidato una consulenza alla facoltà di scienze ambientali dell’università di Venezia. È una sorta di atto dovuto perché solo con un parere di esperti si può dire alla Provincia se sia il caso o meno di approvare investimenti di industrie che possono danneggiare l’ambiente e quindi la salute dei cittadini. Valduga invece se n’è fregato, ha semplicemente ribadito al consiglio comunale, che non si è imposto, che della questione deve occuparsi la Provincia. Ma come? Non è lui il responsabile della salute di ogni roveretano?».

I Verdi, dunque, dopo aver cercato di mantenere i dissapori con il sindaco e la giunta comunale dentro il dibattito politico, stavolta hanno deciso di entrare a gamba tesa. «Certo, perché Valduga deve finirla con un comportamento che non c’entra con la trasparenza e che cerca di evitare sempre il dialogo».

Sull’impianto di combustione dei rifiuti della Sandoz, comunque, gli esponenti del «sole che ride» non sono contrari a priori. «Certo che no. Non abbiamo nulla contro questi bruciatori se realizzati a norma e funzionali. Trattandosi però di rifiuti pericolosi vogliamo sapere esattamente cosa esce dal camino. Sappiamo che la Sandoz è un’azienda seria ma il Comune non può basarsi solo sulla perizia della multinazionale. Qui non si brucia solo l’acqua producendo idrogeno e ossigeno ma si inseriscono nella combustione dei solventi. Che reazione hanno con gli altri elementi chimici aerei, e sono 700 tipi diversi, scaricati dalle altre aziende in zona industriale? Vogliamo solo delle risposte, noi come tutti i cittadini. Il Comune, il sindaco per primo, stanno invece dimostrando di disinteressarsi della questione salute pubblica. E questo è grave.»

«Questo sindaco non ascolta nessuno»
Valduga preso di mira per la mancanza di dialogo e trasparenza

Che tra il sindaco e i Verdi non corresse buon sangue non è certo una novità. In ogni consiglio comunale Ruggero Pozzer non perde occasione per tirare frecciate a Guglielmo Valduga. Che, però, stavolta pare averla fatta davvero grossa. In una trasmissione televisiva, infatti, ha accusato il presidente della circoscrizione di Lizzana, il Verde Maurizio Migliarini, di essere «politicamente disonesto». Motivo? Le sue preoccupazioni in merito all’inceneritore della Sandoz. La dichiarazione, ovviamente, ha mandato su tutte le furie gli ambientalisti e non solo per l’attacco personale ad una persona, Migliarini, che nel dibattito politico è sempre stato corretto.

«Il sindaco deve smetterla di trattare i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni come dei sudditi. Ormai ha passato ogni limite e continua a prendersela con chi non la pensa come lui. E proprio mentre si chiede trasparenza e partecipazione. Deve smetterla di avere questo comportamento».

Per quanto riguarda l’accusa a Maurizio Migliarini, i Verdi si augurano «che queste affermazioni siano state fatte in un momento di poca lucidità».

L’attacco a Valduga, comunque, è diventato oramai assolutamente frontale. Oltre alla Sandoz c’è pure la questione scuola musicale, altro passo falso, secondo Finocchiaro e compagni, del primo cittadino.

«Per i metodi adottati dal sindaco non possiamo che essere solidali con la scuola, con i familiari degli allievi e con gli insegnanti precari. E sosteniamo il direttore Bufalmante che Valduga, in un’ennesima esternazione alla Filarmonica, ha definito un uomo che è venuto a lucrare a Rovereto. È una cosa grave e inaccettabile».

Dopo tre anni di battaglie in aula, dunque, i Verdi hanno scelto l’uscita pubblica per denunciare un sistema di governo, «assolutamente privo dei principi della democrazia, della partecipazione e della trasparenza».

Per Pozzer e Previdi, «non c’è qualità nella giunta comunale al di là del sindaco che è un gran parlatore ed un politico navigato. Peccato, però, che sia stato elettro perché aveva promesso un comportamento diverso nei confronti dei cittadini; promessa disattesa che non lascia ben sperare per il futuro di questa legislatura. Rammarica il fatto che, grazie alla legge elettorale, Valduga sia stato eletto dal 25% dei roveretani ma decida per tutti senza coinvolgerli nelle deGuglielmo Valduga, criticato dai Verdi cisioni».

«Lizzana vuole vederci chiaro»
Molti nella frazione chiedono pareri super partes. Valduga: Non è il Comune ma la Provincia a decidere

Si accende il dibattito sul bruciatore di alcuni reflui liquidi che la Sandoz ha chiesto di poter attivare presso il proprio stabilimento in zona industriale, sale la preoccupazione dei cittadini abitanti a Lizzana, che convivono da decenni a stretto contatto con realtà industriali quali Marangoni Pneumatici, una volta anche Archifar, ora la Sandoz e chiedono garanzie per la propria salute.

«Come Circoscrizione sono anni che chiediamo maggiore attenzione, senza riuscire ad ottenerla - commenta Paolo Miorelli, già presidente della commissione ambiente del quartiere -, non si può tacere il fatto che Lizzana dorme sopra una bomba perché ci sono tanti motivi che ci allarmano; dai piani di evacuazione in caso di emergenze, all’inquinamento ambientale, alle problematiche legate alla massiccia presenza in questa zona della zanzara tigre. Sappiamo che in gran parte arrivano proprio dai Marangoni, dove proliferano tra le cataste di pneumatici; abbiamo chiesto che, come minimo, coprano le gomme con dei teloni, invece io li vedo sempre all’aperto.

Con il documento che abbiamo elaborato chiediamo all’Amministrazione maggior attenzione: anche se questa materia è competenza della Provincia il Comune deve vigilare su quanto succede sul proprio territorio. Mi sembra legittimo chiedersi: la Sandoz cosa vuole fare? In questo bruciatore l’azienda intende smaltire quali sostanze? La comunità non è stata informata, il parere ce lo chiedono a fatto compiuto, quando ormai è troppo tardi.

Il nostro obiettivo è quello di organizzare un incontro pubblico con esperti “super partes”, stiamo contattando ingegneri chimici proprio per questo, vogliamo chiarezza perché stiamo parlando della nostra salute e di quella di tutti i cittadini».

«Per noi è una vicenda già risolta - risponde il sindaco Guglielmo Valduga -, in questo caso il Comune rappresenta soltanto un anello della catena, la decisione finale spetta alla Provincia, la quale, se ravvisa con i propri tecnici e con le strutture che ha a disposizione, la non congruità di questo bruciatore non concederà l’autorizzazione. Comunque, anche in caso di via libera, c’è una fase di partecipazione nel corso della quale la Circoscrizione e chiunque voglia presentare delle osservazioni, lo può fare visto che si tratta di una procedura che verrà sottoposta alla Valutazione di impatto ambientale.

La cosa da sottolineare è che la decisione nel merito non compete al Comune perché a decidere è la Provincia, la quale, credo anche giustamente, mantiene il diritto a decidere; adesso ha tutte le carte in mano e potrà fare le valutazioni del caso prima di decidere.

Un incontro pubblico a Lizzana? Credo che sarebbe sufficiente la presenza dei tecnici della Provincia, non quella del Comune. La polemica con Migliarini? Io dico solo che quando si mettono in moto le cose si deve raccontare la verità, bisogna farlo con l’onestà necessaria, che è quella di dire le cose come stanno realmente».

«Le dichiarazioni ad una televisione locale fatte dal sindaco nei miei confronti non mi sono piaciute, e non solo a me (si legga il pezzo sopra, ndr) - così Maurizio Migliarini, presidente della circoscrizione Lizzana-Mori ferrovia -. Ha lanciato accuse assolutamente fuori luogo, gli risponderò a tempo debito. La risposta della Sandoz al nostro documento? L’ho vista, non mi aspettavo molto di diverso, comunque è importante che siano consapevoli che il bruciatore dovrà comunque passare in circoscrizione, anche se solo per un parere non vincolante».

«Addio alle finalita' sociali»
Duro l’ex presidente Previdi

La contestazione politica dei Verdi nei confronti dell’amministrazione Valduga riguarda anche la gestione dell’Amr, l’azienda municipalizzata nata 41 anni fa come Farmaceutica. «Come Amr l’ha voluta il sindaco Roberto Maffei - spiega Mauro Previdi, ex presidente - e da un avvio eccellente la società pubblica è passata ad una gestione poco attendibile e poco attenta. Nel 2004 il consiglio comunale ha voluto delegare ad Amr anche il piano strategico della sosta, tra cui la realizzazione del parcheggio dell’ospedale. Il progetto era già pronto ma il nuovo assessore Renzo Azzolini l’ha stracciato. Quel posteggio tanto atteso sarebbe stato aperto al pubblico alla fine dello scorso anno e invece non esiste».

Prevedi attacca anche il bilancio in rosso che ha costretto il Comune a girare 240 mila euro per pareggiare i conti. «L’Amr è sempre stata in attivo. I soldi finiti? Per forza. Nell’accordo con la parrocchia di Lizzana per realizzare il parcheggio interrato sotto l’oratorio, è prevista una spesa di 25 mila euro a posto macchina. Molti dei 97 posteggi saranno venduti, lo dice il bilancio, a 20 mila euro. Ma come, costruisci a 25 e vendi a 20? Per forza non si pareggia».

La conclusione dell’ex numero uno di via Pasqui è amara: «Amr, purtroppo, sta tradendo lo spirito con cui le vecchie Farmacie Comunali erano state create. Non c’è più la finalità sociale con le redistribuzione degli utili. Ormai si pensa solo a guadagnare, funziona come una società di lucro.

Un esempio? Noi avevamo realizzato il centro per bambini affetti da autismo ma la nuova Amr ha deciso di chiuderlo ed ha ordinato all’associazione, ospitata sopra la farmacia comunale di via Benacense, di sloggiare entro il 2009. Dove andremo a finire di questo passo?».

TO ARTICOLI

      

i Verdi di Rovereto
Andrea Ludovico,
Pino Finocchiaro,
Mauro Previdi e Ruggero Pozzer

INCENERITORE SANDOZ
A LIZZANA


I pericoli.
Per Finocchiaro, Pozzer, Loss, Previdi e Ludovico «la giunta si disinteressa dei pericoli che possono correre i roveretani con la combustione di rifiuti pericolosi»

La perizia.

«Valduga avrebbe dovuto chiedere una consulenza alla facoltà di scienze ambientali e non fidarsi ciecamente della sola perizia di parte»

 

   

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