Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 2 gennaio 2007 Mi sono occupato, con precedenti interrogazioni e segnalazioni della vicenda emblematica del “Bus del Giaz”, una cavità naturale di grande pregio, riempita di materiale in occasione della ristrutturazione di una pista da sci in Paganella. Ho accolto con grande soddisfazione la notizia che il Servizio Ripristino della Provincia autonoma di Trento è stato incaricato dei lavori di ripristino, nel tentativo, meritorio, di ripristinare un bene naturalistico fatto sparire con eccessiva disinvoltura e noncuranza. Sono consapevole che si tratta di un lavoro complesso e che richiederà l'intervento di esperti (che fortunatamente non mancano fra gli appassionati speleologi trentini) e sono altresì convinto che gli oneri finanziari per il recupero della cavità com'era in origine saranno consistenti. Non è tuttavia chiaro se gli onerosi costi di ripristino saranno imputati – come sarebbe doveroso – a chi ha distrutto la grotta oppure se, come troppo spesso accade, per le ragioni più svariate, finiranno per essere assunti dall'Ente pubblico, Provincia o Comuni coinvolti. Se così fosse si finirebbe per certificare – come è già accaduto con il ghiacciaio della Marmolada – che all'origine vi è stato un deficit di intervento da parte di chi avrebbe dovuto sorvegliare i lavori e controllare, nel dettaglio, i progetti di sistemazione delle piste. Tutto ciò premesso, interrogo il Presidente della Giunta provinciale per sapere: a chi verranno addebitati i costi, sicuramente non di poco conto, per il ripristino della cavità carsica denominata “Bus del Giaz”, sulla Paganella. Cons. Roberto Bombarda |
ROBERTO
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