Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 1 aprile 2008 Il Gabibbo non è ancora arrivato sulla sponda trentina del Lago d’Idro, ma non manca molto. Prima o poi farà infatti visita al sito che avrebbe dovuto ospitare un luogo di grande richiamo turistico, ma che torna agli onori della cronaca locale solo per motivi negativi. Si tratta dell’area che negli Anni Novanta venne pomposamente denominata “Idroland”, probabilmente per richiamare la famosissima “Gardaland” che tanti turisti fa girare attorno al maggiore lago d’Italia. “Idroland”, a Baitoni nel Comune di Bondone, doveva essere certamente più modesta della sorella maggiore – come più piccolo è il Lago d’Idro, comunque bellissimo nonostante si faccia di tutto per distruggerlo… - e diverse dovevano anche essere le strutture di richiamo: non giochi e montagne russe, ma un dignitoso luogo di incontro con spazi per la ristorazione e l’accoglienza, piscine, spiaggia attrezzata, eccetera. La cosa sembrava ben avviata, soldi pubblici ne sono stati certamente spesi con la realizzazione di una prima struttura, di parcheggi alberati, eccetera. Ma poi qualcosa si è inceppato ed oggi “Idroland” sembra una di quelle cattedrali nel deserto particolarmente care al rosso personaggio di “Striscia”. Ultima vicenda di cui si sono occupate le cronache locali, la rottura di tutte le vetrate dell’edificio, da parte di qualche buontempone che ha deciso, forse in mancanza di alternative, di provare la propria mira. Purtroppo il Lago d’Idro, anche dopo la battaglia civile e le vicende legate al livello delle sue acque ed alla tutela del biotopo posto proprio sulla sponda trentina, avrebbe bisogno di una valorizzazione vera, basata sulle caratteristiche e sulle qualità dell’ambiente e del paesaggio (come votato anche dal Consiglio provinciale di Trento), non su speculazioni o progetti che nulla hanno da spartire con il Trentino e con la valenza del nostro territorio e del nostro tessuto imprenditoriale. Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere 1. se è a conoscenza dello stato in cui versano le opere dell’edificando complesso denominato “Idroland”; 2. quanti soldi sono stati erogati dalla Provincia per la realizzazione delle opere citate; 3. quale destinazione urbanistica e turistico/commerciale abbia l’area in questione e se vi siano state richieste di modifica rispetto agli orientamenti iniziali; 4. se “Idroland” sarà completata secondo i piani originari – ed entro quali tempi presunti – ovvero se sono intervenute modifiche nella destinazione dell’area; 5. quali altri finanziamenti abbia previsto la Provincia a favore del Comune di Bondone o di altri soggetti pubblici e privati impegnati nel progetto di “valorizzazione” del lago d’Idro. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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