Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 31 agosto 2012 Durante la Conferenza che si è svolta il 29 giugno scorso a Bad Ragaz (Cantone San Gallo) tra i capi di governo di Arge-Alp (Comunità di lavoro delle regioni alpine) e che ha siglato il passaggio di presidenza per i prossimi dodici mesi dal cantone svizzero al Land Tirol, è stata approvata un’importante risoluzione dedicata all’avvio di una “Strategia macroregionale europea per le Alpi”. Si tratta di un atto politico di grande rilevanza per la storia e per il futuro delle Alpi, che si pone nel solco della Convenzione delle Alpi, del programma europeo “Spazio alpino” e delle innumerevoli attività svolte nei decenni dalle comunità di lavoro transfrontaliere (Arge-Alp e Alpe-Adria per le Alpi centro-orientali) e dalle organizzazioni della società civile. Con la risoluzione, i capi dei governi regionali affermano che la “stategia macroregionale costituisce il quadro d’azione idoneo per realizzare sulla base dell’identità comune dell’arco alpino, una collaborazione sempre più stretta ed efficiente a tutti i livelli (Unione europea, stati nazionali, regioni)”. In effetti, la strategia macroregionale viene riconosciuta nell’ambito dell’Unione europea come uno degli strumenti più efficaci per l’affermazione di una reale politica di coesione tra stati e regioni confinanti, secondo il principio della “governance multilivello”, tanto che nel corso degli anni sono state riconosciute diverse iniziative, tra le quali si citano ad esempio la Macroregione Baltica e quella Danubiana. Per dare corpo all’iniziativa, le regioni alpine hanno presentato un ampio documento d’iniziativa, che propone obiettivi concreti nel settore della competitività e dell’innovazione, dell’agricoltura e selvicoltura, del turismo, dell’acqua, dell’energia e del clima, nonché su accessibilità, comunicazione e trasporti. I passaggi istituzionali successivi saranno, a breve, la Conferenza delle Alpi in programma a Poschiavo nel settembre 2012, nella quale i contraenti della Convenzione delle Alpi saranno chiamati a fornire un contributo all’elaborazione della strategia macroregionale; e la conferenza programmatica di Innsbruck del 12 ottobre 2012, quando il documento d’iniziativa sarà illustrato ai rappresentanti della Commissione europea e dei governi nazionali. Nel primo semestre 2013 sarà quindi Milano ad ospitare una conferenza in cui concordare i contenuti e i successivi interventi per lo sviluppo del processo. La storia dell’integrazione europea è maestra nell’insegnare che i grandi processi di collaborazione e di cooperazione non sono in grado di realizzarsi a pieno se gli accordi tra i governanti e le burocrazie centrali, le strategie, i documenti non sono accompagnati da “processi dal basso”, di reale conoscenza e collaborazione tra cittadini, singoli ed organizzati, tra imprese, tra enti locali, eccetera. Un tema che a Bad Ragaz è stato considerato prevedendo che “le regioni si impegnano a coinvolgere, nel quadro dell’ulteriore elaborazione della strategia, anche istituzioni, organizzazioni e reti non statali, operanti nelle regioni alpine”. E’ ad esempio inimmaginabile pensare di costruire la Macroregione senza l’esperienza pluridecennale svolta dalla CIPRA, la commissione internazionale per la protezione delle Alpi, che in decine e decine di occasioni ha fatto incontrare e lavorare su obiettivi comuni i rappresentanti del mondo alpino. Ancora dalla storia dell’integrazione europea apprendiamo che uno dei programmi di maggiore successo e che ha fatto crescere notevolmente sensibilità ed identità europee ed europeiste è stato il programma “Erasmus”. Con Erasmus, centinaia di migliaia di giovani europei hanno potuto frequentare università e scuole in Paesi diversi da quello natale, trascorrendo alcuni mesi full-immersion in una realtà diversa che li ha saputi pienamente accogliere ed integrare. Ne sono nate così conoscenza, voglia di sviluppare collaborazioni e rapporti personali ma che con il tempo sono potuti diventare anche professionali ed istituzionali. Il modello-Erasmus dovrebbe farci capire come la formula più adatta per creare uno “spirito alpino”, sovra regionale o macroregionale, sia proprio quella del viaggio di conoscenza, del soggiorno non semplicemente vacanziero, dell’incontro con l’Altro, dell’ospitalità, dello studiare-lavorare in un altro Paese o regione con cui s’intende sviluppare un progetto di collaborazione reciproca, di crescita personale e collettiva. Ecco dunque l’idea di sviluppare, a partire dalla volontà esplicitata dai governi delle regioni alpine, di creare una “Macroregione delle Alpi”, un progetto di “Erasmus delle Alpi”: affinché i giovani studenti di tutte le regioni alpine possano avere l’occasione di soggiornare o di studiare per un certo periodo (almeno dai 2 mesi fino a 6 mesi, un anno) in un’altra regione alpina, nella quale frequentare l’università, la scuola, un centro di formazione od un luogo di lavoro. Questo ragionamento vale, parimenti ma per certi versi ancora di più per quanto riguarda gli aspetti istituzionali, anche per gli amministratori e per i lavoratori degli enti locali. Allo stesso modo in cui il Comitato delle Regioni dell’Unione europea ha promosso, con grande successo, la nascita dell’azione preparatoria denominata “Erasmus per i rappresentanti eletti a livello locale e regionale”, con la quale ha inteso facilitare esperienze per la conoscenza diretta, per il dialogo, per l’interscambio dal basso a livello di enti locali, così si potrebbe immaginare di estendere il programma “Erasmus delle Alpi” anche ad un’azione mirata rivolta nello specifico agli eletti ed ai lavoratori degli enti locali. In questo modo, sindaci, consiglieri ed assessori di piccoli comuni della montagna alpina italiana (ma anche segretari comunali, tecnici, personale amministrativo, eccetera) potranno avere l’occasione di visitare luoghi, di conoscere esperienze e di incontrare colleghi di comuni e di comunità di altre regioni, poste in altri Paesi, dalla Francia alla Slovenia. Senza dimenticare infine la necessità, ultima ma non meno importante, di creare canali anche per la collaborazione non estemporanea tra le imprese alpine ed i loro lavoratori, di tutti i settori economici. In definitiva, dunque, occorre mettere in campo una serie di iniziative per costruire la Macroregioni delle Alpi anche dal basso, insieme e contemporaneamente all’azione dall’alto svolta a livello di governi e burocrazie centrali. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a rappresentare in tutte le sedi istituzionali ed in ogni occasione ritenuta utile l’interesse e la volontà della Provincia di Trento, delle sue istituzioni, del suo sistema economico e dei suoi cittadini, singoli ed organizzati, affinché possa essere costituita al più presto su solide basi la “Macroregione delle Alpi”; 2. a coinvolgere tutti i soggetti potenzialmente interessati al fine di poter apportare a questo storico processo il massimo della partecipazione e della capacità propositiva del nostro territorio; 3. a proporre, in occasione delle future conferenze alpine, la nascita di un programma “Erasmus delle Alpi”, costruito sulla base dell’omonimo fortunato programma europeo, al fine di favorire l’interscambio tra giovani studenti e ricercatori delle Regioni alpine; 4. ad estendere l’eventuale programma “Erasmus delle Alpi” ad un’azione speciale rivolta agli eletti ed ai lavoratori degli enti locali, così da favorire anche a questo livello lo scambio e la conoscenza reciproca; 5. a prevedere modalità per la creazione di collaborazioni e di momenti di conoscenza reciproca tra le imprese, anche al fine di facilitare la nascita di “imprese alpine”, e di favorire la mobilità dei lavoratori, finalizzata pure allo scambio di personale ed allo svolgimento di tirocini o di periodi di soggiorno e lavoro. Cons. Roberto Bombarda
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