Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 5 agosto 2008 Il 20 maggio 2008, in previsione dell'accordo tra Provincia ed Enel sui livelli degli invasi ad uso idroelettrico e del rinnovo delle concessione delle grandi derivazioni, riportavo nella proposta di mozione n. 602 rivolta al Consiglio Provinciale di Trento l'appello dei cittadini di Molveno affinché fosse stabilito alla quota di 820 metri slm il livello minimo annuale del Lago di Molveno, agendo di conseguenza nei confronti delle società idroelettriche impegnate nello sfruttamento delle acque ospitate dal lago. La quota di 820 metri è infatti quella che più di tutte garantisce il cosiddetto “recupero della naturalità”. Significa infatti che nel lago di Bior vi possa essere l’acqua in tutto l’arco dell’anno; significa anche che la spiaggia non rimanga scoperta e la massa liquida non sia distante decine di metri da essa; significa che vanno ricercati accorgimenti tecnici per ridurre l’immissione dei limi (ricordo peraltro che nella stagione estiva il livello massimo è invece di 823,5 metri slm). Il 3 luglio 2008, con la delibera n. 1707, la Giunta provincia ha approvato le condizioni per la proroga della concessione di grande derivazione a scopo idroelettrico relativa agli impianti di Nembia, di Santa Massenza 1 e 2 e di Ponte Pià, dopo che sull'argomento aveva avuto modo di esprimersi, non all'unanimità, anche il Consiglio comunale di Molveno. Nella delibera viene stabilito che la nuova quota minima annuale, valida in particolare nel periodo autunno-inverno-primavera (dal primo novembre al 15 aprile) debba essere di 815,0 metri slm (con una deroga a 814,0), dunque con una crescita notevolissima rispetto al devastante limite di 780,0 metri slm che ha caratterizzato il lago per decenni, impedendo alla località di poter sviluppare un'offerta turistica qualificata anche al di fuori della tradizionale stagione estiva. Si tratta pertanto di un successo rilevante per la Provincia e per Molveno: a fronte di un costo per l'Enel e per il Trentino, vi sono vantaggi economici – ed ambientali! - sicuramente maggiori, come hanno dimostrato i proff. Armanini e Franch dell'Università di Trento. La delibera innalza quindi i livelli anche nei periodi 16 aprile – 31 maggio e 1°-31 ottobre a 818,0 metri ed infine nel periodo estivo (1° giugno-30 settembre) alla quota di 821,0 metri slm. Pur riconoscendo un grandissimo progresso rispetto allo stato previgente – basti pensare all'innalzamento del livello minimo invernale di ben 35 metri! - non si può però non rilevare come la Provincia si sia fermata ad un passo dal traguardo finale, poiché con la quota di 815,0 metri non potrà essere garantita tutto l'anno la naturalità del Lago di Bior, sul quale vige da secoli anche un diritto d'uso civico da parte della popolazione di Molveno. Ci sarebbero voluti almeno altri 3 metri, cioè la quota che con la nuova delibera diventa “intermedia”, per garantire maggiore naturalità al lago: pur rimanendo a 820,0 la quota minima ideale, con un piccolo sforzo in più si poteva almeno arrivare a 818,0! Ma nulla esclude che quello che non è stato raggiunto in prima battuta non possa essere raggiunto attraverso una parziale revisione della delibera e del nuovo accordo con il soggetto gestore, da pochi giorni una società controllata dalla Provincia. Tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale a 1. a rivedere le delibere assunte e gli accordi sottoscritti, al fine di stabilire alla quota di 820 metri slm il livello minimo annuale del Lago di Molveno. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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