Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 5 febbraio 2007 Tra i nodi stradali ancora irrisolti in Trentino, in particolare tra quelli riguardanti le principali località turistiche, vi è quello della SS 239 all’altezza dell’abitato di Pinzolo e che riguarda i territori dei Comuni di Pinzolo, Giustino, Massimeno e Carisolo. Questa importante opera, attesa da anni, dovrebbe sollevare Pinzolo e dintorni dal pesante traffico turistico di attraversamento, che in alcuni fine-settimana invernali giunge a punte di quasi 10 mila veicoli al giorno con grave danno alla qualità della vita di residenti ed ospiti e dell’ambiente naturale. La rilevanza dell’intervento è dimostrata anche dal fatto che la Giunta provinciale l’ha appositamente inserita nel “Piano straordinario di opere pubbliche e di interventi di particolare rilevanza per gli obiettivi programmatici”. Il 22 dicembre 2006, data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige ha avuto inizio il procedimento di valutazione di impatto ambientale, regolamentato dall’articolo 6 della Legge provinciale 8 settembre 1997, n. 13, che si dovrebbe concludere entro 90 giorni dal suo inizio con il parere del Comitato tecnico per l’ambiente. Lo studio di impatto ambientale presentato dal Servizio Opere Stradali della Provincia di Trento offre la possibilità di inquadrare la soluzione del problema viario attraverso l’analisi di una proposta di riferimento, collocata nell’ambito degli strumenti urbanistici vigenti e probabilmente di più rapida realizzazione, e di due proposte alternative, rispettivamente poste ad ovest e ad est dell’abitato di Pinzolo. In estrema sintesi, la proposta di riferimento prevede un percorso in sinistra Sarca, con alcuni tratti interrati all’altezza di aree particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico, come la località Pineta, una delle poche aree salvate dalla devastazione urbanistica che negli ultimi decenni ha riguardato la bellissima piana alluvionale di Carisolo e Pinzolo, letteralmente riempita di edifici di cui moltissimi adibiti a “seconda casa”, veri e propri villaggi fantasma per lunghi mesi all’anno. La proposta alternativa “numero uno” segue il corso della Sarca di Campiglio in sponda destra fino alla confluenza con la Sarca di Val Genova, passa in sponda destra della Sarca evitando dunque ogni contatto, anche sotterraneo, con la Pineta, e passa quindi in sinistra Sarca a valle della Pineta stessa per proseguire lungo l’identico tracciato previsto nella proposta originaria che si innesta con la SS 239. La proposta alternativa “numero due” prevede invece un tunnel a doppia canna lungo circa tre chilometri e mezzo ad oriente di Pinzolo, sotto il Doss dei Sabbioni, con ingresso a monte posto sopra Carisolo ed ingresso a valle posto a sud di Giustino. Tutte e tre le soluzioni individuate offrirebbero un chiaro miglioramento tanto al traffico di transito, quanto alla qualità della vita dei paesi interessati, ma evidentemente presentano vantaggi e svantaggi, sia dal punto di vista tecnico e dei tempi di realizzazione, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico. In passato, anche in casi simili o comunque di fronte a soluzioni alternative, spesso abbiamo assistito al prevalere di scelte che ponevano priorità all’aspetto tecnico o economico. Nel caso della variante di Pinzolo riteniamo invece che, proprio per le caratteristiche dell’area, già gravemente danneggiata dalla presenza turistica e che dunque abbisogna di maggiore ordine e tutela, si debbano privilegiare le soluzioni – eventualmente anche diverse o integrative rispetto alle tre già proposte - che garantiscano il minor impatto ambientale e paesaggistico. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. nell’ambito dell’individuazione della soluzione definitiva per la realizzazione della variante stradale di Pinzolo, a preferire la soluzione più rispettosa della qualità della vita della popolazione residente e delle rilevanti caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei centri abitati, della Piana di Pinzolo e Carisolo e della Val Rendena. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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