verdi del trentino
  scuola di formazione politica e culturale ALEXANDER LANGER
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anno accademico 2018 / 2019
II sessione: gennaio - giugno 2019

 
Da parte di molti
è avvertita
la mancanza
di occasioni
di formazione
politico-culturale
rispetto ai
principali problemi
del nostro tempo.
I partiti e
i movimenti politici
sono
inevitabilmente
attratti dagli
impegni quotidiani
e spesso dalle
scadenze
elettorali.
Anche per chi
voglia interessarsi
più a fondo
alle vicende
politiche e
istituzionali,
alle questioni
ecologiche,
economiche
e sociali,
alle tematiche
internazionali,
giuridiche ed etiche,
è sempre
più difficile trovare
momenti di
conoscenza e
approfondimento.
Riuscire a
scavare
profondamente
nella complessità
dei problemi,
tentare di
superare i confini
ideologici,
guardare alle
dinamiche e
agli scenari
del futuro
tenendo conto
anche della
storia e della
memoria del
passato,
mettere a
confronto
competenze
scientifiche e
culturali diverse:
questi sono
gli obiettivi
della Scuola di
formazione
politica e culturale
“Alexander Langer”.
Militante politico
e docente,
consigliere regionale
e provinciale,
euro-parlamentare,
eco-pacifista e
autentico umanista,
Alexander Langer
è stato un vero
testimone e profeta
del nostro tempo
ed ha lasciato
una straordinaria
eredità intellettuale,
culturale e politica.
Alla sua figura
è intitolata questa
iniziativa di
formazione politica
e culturale, con
incontri mensili a
carattere seminariale,
aperti a tutte le
persone interessate.
La Scuola Langer
è attiva dal 2006.
Ogni incontro
viene introdotto da
un’ampia relazione
da parte di uno
specialista della
materia, a cui
segue uno spazio
di approfondimento
e discussione con
tutti i partecipanti.

 5. sabato 8 giugno 2019 

LA QUESTIONE
ENERGETICA

Energia: dallo scenario globale
ai comportamenti individuali

La questione energetica continua ad avere grande importanza, per le società umane così come per i singoli cittadini. Non solo a causa dei cambiamenti climatici, dovuti alle emissioni in atmosfera di enormi quantità di CO2, ma anche per l'elevato costo delle importazioni di combustibili fossili, per la qualità dell'aria che respiriamo, per i conflitti che il controllo delle riserve energetiche fossili e delle fonti idroelettriche ha causato e rischia ancora di provocare. Quello energetico è un settore in cui anche le piccole comunità e gli individui possono dare un contributo concreto al miglioramento della situazione locale, nazionale e planetaria. Infatti vi sono mille momenti della nostra vita in cui adoperiamo l'energia e, con un minimo di conoscenze e di attenzione, possiamo ridurre ed eliminare gli sprechi: con grandi vantaggi per l'ambiente, la salute, la pace e pure per il nostro portafoglio.


relatore MIRCO ELENA

Fisico, ricercatore al Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, esperienza giornalistica. Si è occupato di scienza dei materiali, proliferazione nucleare e disarmo. Autore di articoli specialistici, curatore e autore di libri, traduttore. Ha una esperienza quasi quarantennale di divulgazione
scientifica. Responsabile della sezione trentina dell’Unione degli Scienziati per il Disarmo (USPID). Direttore dell'ufficio di Trento di ISODARCO (Scuola Internazionale sul Disarmo e la Ricerca sui Conflitti), sezione italiana delle “Pugwash Conferences on Science and World Affairs”, organizzazione insignita nel 1995 del Premio Nobel per la Pace. Organizzatore di eventi culturali e convegni nazionali e internazionali. Esperto di questioni energetiche. Ha curato due libri sul disastro nucleare di Chernobyl. Autore con Yu Jin del volume “Cina e Italia allo specchio”. Appassionato di astronomia e astrofisica, con l’Associazione Astrofili Trentini. Vegetariano. Socio di Cai-Sat, WWF, Legambiente, LAV. Utilizza la bici nella vita quotidiana. Ama la natura, i viaggi, l’alpinismo, l’astronomia, la geologia. Parla molte lingue.


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 4. sabato 11 maggio 2019 

CAMBIAMENTI CLIMATICI:
IL TEMPO STA PER SCADERE

Cause e impatti: come affrontarli
sul piano internazionale e locale

Il rapido riscaldamento della Terra è ormai un’evidenza consolidata a livello scientifico, con impatti sempre più rilevanti sulla vita degli esseri umani e sugli ecosistemi naturali. Le cause sono attribuite alle emissioni di gas serra dovute ad attività antropiche. La parte maggioritaria del Pianeta è quella più vulnerabile agli impatti dei cambiamenti climatici. Anche in Trentino sono numerose gli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e su importanti settori dell’economia locale, come agricoltura e turismo. La comunità scientifica internazionale ha reso noto che rimangono pochi anni per ridurre i gas serra e contenere il riscaldamento globale entro soglie tollerabili, che altrimenti sarebbero devastanti in molte aree del Pianeta. L’inerzia della politica ha provocato una vasta mobilitazione promossa da giovani di tutto il mondo, ispirata dall’azione della studentessa svedese Greta Thunberg. È necessario ascoltare questi giovani e agire con responsabilità e determinazione perché il tempo sta per scadere.


relatore Roberto BARBIERO

Fisico e climatologo, lavora presso la Provincia autonoma di Trento svolgendo il ruolo di coordinatore tecnico dell’Osservatorio Trentino sul Clima. Esperto e divulgatore scientifico, partecipa dal 2015 alle Conferenze delle Parti sul Clima (COP) collaborando a progetti cofinanziati dalla Provincia autonoma di Trento e finalizzati alla formazione e partecipazione di giovani universitari e delle scuole trentine sulle tematiche dei cambiamenti climatici.


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 3. sabato 23 marzo 2019 

L’EUROPA: IERI OGGI E DOMANI

Storia, istituzioni, politica e cultura:
dove andiamo?

Sono trascorsi quasi 70 anni dalla fondazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Quello che allora sembrava un azzardo, dopo due guerre mondiali che avevano ridotto il vecchio continente ad un cumulo di rovine, si è via via trasformato nell’esperimento più avanzato di cooperazione transnazionale della storia dell’umanità. La piccola Europa, così divisa e frammentata, ha fornito l’esempio di come, imparando dagli errori commessi, si possa sviluppare un progetto comune che ha garantito pace, stabilità e sviluppo. L’Europa di oggi è completamente diversa sia nella forma che nella sostanza da quella di allora. All’integrazione in campo economico si è aggiunta la dimensione politica, che rende oggi l’Unione Europea attore di primo piano sulla scena mondiale. Con solo l’8% della popolazione del globo, l’UE produce il 21% del prodotto mondiale lordo. Ma al peso economico non corrisponde un adeguato peso politico. La politica estera rimane prerogativa dei Paesi membri. I meccanismi decisionali appaiono complicati, rendendo spesso l’UE incapace di agire e reagire in tempi rapidi. Occorre riformare sia le istituzioni che i processi decisionali. L’approfondimento del percorso di integrazione è un passaggio obbligato, ma non tutti i governi dei Paesi membri sono d’accordo su quale futuro dare all’Unione Europea. Il cantiere rimane aperto per lavori in corso


relatore  PAOLO BERGAMASCHI

Lavora come consigliere politico presso la Commis­sione Esteri del Parlamento europeo. Veterinario di professione, collabora con riviste, siti web e quotidiani, con reportage e analisi su questioni europee e avvenimenti internazionali. Ha pubblicato quattro libri: Area di Crisi-Guerre e Pace ai Confini d’Europa(La Meridiana, 2007), Passaporto di servizio (Infinito edizioni, 2010), L’Europa oltre il muro (Infinito edizioni, 2013) e Terre d'Oriente (Infinito edizioni, 2017). È anche musicista e cantautore con cinque cd all’attivo (Profondo Nord, Uomini senza Terra, In Europa, Mare di Mezzo, Luoghi non Luoghi) e collaborazioni con program­mi radiofonici.

 


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 2. sabato 23 febbraio 2019 

MIGRAZIONI, AFRICA ED EUROPA:
CHE FARE?

Il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa
e il ruolo possibile dell’Italia
e della cooperazione internazionale

I flussi migratori in atto dall’Africa verso l’Italia sono un fenomeno strutturale, con il quale dovremo convivere nei prossimi decenni. Per questo, bisogna analizzare in maniera razionale e documentata la questione, al fine di poterla gestire in maniera da coniugare efficacia ed umanità, promuovendo soluzioni che possano essere durature nel tempo. Ciò significa elaborare un approccio capace di affrontare, allo stesso tempo e con un'azione coerente, i problemi relativi alla gestione dei flussi, ai processi di integrazione, alla crescita economica e sociale dei paesi africani. Una politica, questa, che può essere effettiva e sostenibile solamente in dimensione europea.


relatore MARIO RAFFAELLI

Parlamentare e Sottosegretario alla Sanità e agli Affari Esteri per più legislature. Coordinatore del team dei mediatori nel processo di pace in Mozambico. Presidente del “gruppo di Minsk” per il conflitto nel Nagorno Karabakh. Inviato del Governo italiano in Somalia. Esperto della Presidenza G8 per i processi di pace in Corno d’Africa e per le operazioni di peacekeeping. Presidente di Amref Italia e del Centro Cooperazione Internazionale di Trento.

 


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Trento,
25 febbraio 2019
LA LEZIONE
DEL PRESIDENTE
DI AMREF
ALLA SCUOLA LANGER

«IMMIGRATI, QUESTA POLITICA
NON VA»

Raffaelli: «Ma io sono ottimista
per lo sviluppo dell’Africa»

dal Trentino
di lunedì
25 febbraio 2019
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 1. sabato 19 gennaio 2019 

LA GEOGRAFIA E LA SOSTENIBILITÀ
AMBIENTALE E ULTURALE

Il ruolo della geografia nella globalizzazione

Che cosa esprime il concetto di sostenibilità? Come si è formato ed è andato elaborandosi nel corso del tempo? A partire dagli anni ‘80 il “paradigma della sostenibilità” ha acquisito un’accezione sempre più ampia, coprendo sia le risorse ambientali sia le risorse socio-culturali. Tra di esse, è universalmente riconosciuta l’importanza delle culture ed identità locali, patrimonio da difendere e preservare per le generazioni future. Il “paradigma della sostenibilità” - “finalizzato al rispetto e alla salvaguardia delle diversità/identità ecologiche, socio-economiche e culturali”- è il nuovo quadro concettuale e teleologico necessario per ogni disciplina e scienza moderna, declinato qui nella presentazione di un approccio geografico alla pianificazione territoriale e salvaguardia del patrimonio, rispettoso delle specificità identitarie locali. Un’occasione per riflettere sulle grandi sfide culturali e ambientali di questi anni.


relatrice Elena DAI PRÀ

Professoressa associata di Geografia presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. È stata responsabile scientifico dei progetti di geo grafia storica applicata: CHARTA, dedicato al censimento della cartografia storica dei territori trentino e veronese, e ETSCH 2000, per lo studio della cartografia storica idraulica per la ricostruzione dell'andamento storico del fiume Adige. Attualmente coordina il progetto «Geostoria urbana e del territorio della Vallagarina e della città di Rovereto». Ha pubblicato numerosi articoli e monografie dedicati alla geografia storica dell’Italia centro-settentrionale, alle applicazioni della cartografia storica nella governance territoriale, ai parchi letterari e alla geografia del turismo sostenibile. È membro dei consigli scientifici e direttivi di numerosi sodalizi accademici come la Associazione Italiana di Cartografia e il Centro per gli Studi Storico-Geografici; è membro di comitati redazionali di riviste accademiche come il Bollettino dell’Associazione Italiana di Cartografia.

 


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anno accademico 2018 / 2019
I sessione: settembre - novembre 2018

 

 3. sabato 24 novembre 2018 

Nel centenario della Prima Guerra mondiale
AGLI DEI PIACQUE DIVERSAMENTE

Novembre 1918.
Vincitori e Vinti sul fronte italo-austriaco

Dove si cerca di raccontare quel che accadde negli ultimi mesi della Prima guerra mondiale sul fronte italo-austriaco. Cosa significò per i trentini la fine della guerra: i civili rimasti, quelli in esilio e i fuoriusciti; cosa significò per i soldati austriaci e per i volontari nell'esercito italiano; cosa significò per gli ex prigionieri. Quale fu il paesaggio che si presentò ai loro occhi dopo la battaglia. Come cominciò a riorganizzarsi la loro vita. Come fu celebrata la vittoria e (non) raccontata la sconfitta. Come fu elaborato il lutto.


relatore diego leoni

Laureato in Storia e filosofia all'Università di Milano, ha insegnato fino alla pensione nella scuola dell'obbligo. Contemporaneamente siè occupato di ricerca storica, prima nei Corsi statali sperimentali per lavoratori, poi nella redazione della rivista storica «Materiali di lavoro», infine nel Laboratorio di storia di Rovereto, che coordina dal 1989. Ha collaborato con i due Musei storici di Rovereto e Trento e con il Mart. In veste di ricercatore ha lavorato sulla storia sociale contemporanea del Trentino e dei trentini, con particolare interesse verso i due conflitti mondiali. Nel 2015 ha pubblicato presso Einaudi un saggio sulla guerra di montagna: «La guerra verticale. Uomini animali macchine sul fronte di montagna. 1915-1918». Si è occupato anche di cinema e fotografia con il contribuito alla realizzazione della Trilogia trentina dei registi Gianikian e Ricci Lucchi, gli studi sulla ricognizione aerofotografica, i lavori sulla fotografia della cattura e morte di Cesare Battisti.

 


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 2. sabato 27 ottobre 2018 

IL SESSANTOTTO SEQUESTRATO

Cecoslovacchia, Polonia,
Jugoslavia e dintorni

Nella storia d'Europa dei decenni successivi, il '68 non ci appare tanto rilevante per quel che avvenne a Parigi oppure a Torino, a Berlino, a Milano o a Trento, quanto per i traumi e i rivolgimenti che segnarono quell'area dell'Europa "sequestrata" dall'impero sovietico. Eppure, in quel fatidico '68, i giovani, gli intellettuali e i rinnovatori di quei paesi, i sostenitori di un "socialismo dal volto umano", non trovarono nei movimenti studenteschi dell'Occidente quel solidale sostegno che sarebbe stato necessario. Né lo ebbero dai partiti comunisti europei. Perché? E perché in molte ricostruzioni storiche complessive è prevalsa spesso una sostanziale rimozione di questi aspetti? A queste domande e a questi nodi Guido Crainz cercherà di dare una risposta.


relatore Guido CRAINZ

Guido Crainz, già esponente del movimento studentesco del ’68 nell’Università di Pavia e poi di Lotta continua, è stato per decenni docente di Storia contemporanea all'Università di Teramo. Attualmente è commentatore del quotidiano La Repubblica. Con la casa editrice Donzelli ha pubblicato: «Padania. Il mondo dei braccianti dalla fine dell'Ottocento alla fuga delle campagne»; «Storia del miracolo italiano. Culture, identità, trasformazioni fra anni Cinquanta e Sessanta»; «Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta»; «Il dolore e l'esilio. L'Istria e le memorie divise d'Europa»; «L'ombra della guerra. Il 1945, l'Italia»; «Autobiografia di una repubblica. Le radici dell'Italia attuale»; «Il paese reale. Dall'assassinio di Moro all'Italia di oggi»; «Diario di un naufragio. Italia, 2003-2013»; «Storia della Repubblica. L'Italia dalla Liberazione ad oggi»; «Aggiornare la Costituzione. Storia e ragioni di una riforma»; «Il Sessantotto sequestrato».



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LE IMMAGINI

Trento,
28 ottobre 2018
CRAINZ
SULLA SINISTRA:
«IL PD VA RIFONDATO»

dal Corriere
del Trentino di domenica
28 ottobre 2018
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 1. sabato 15 settembre 2018 

I NUOVI PARADIGMI DELLO SVILUPPO URBANO

"Un progetto per Trento".
Strategie per l’urbanistica,
mappe per la comunitÀ, idee per la politiCA

Che cosa sono le città? Perché rappresentano un dispositivo indispensabile dell’evoluzione umana? Come sono nate e si sono trasformate nel corso della storia? Che cosa rende una città un luogo di crescita economica, sociale e culturale? Perché quelle contemporanee devono essere creative e resilienti, sostenibili e intelligenti? Nel libro Un progetto per Trento vengono date risposte a queste domande e viene rivolta particolare attenzione al ruolo svolto dalla città di Trento nella costruzione del sostrato economico e dell’immaginario collettivo dei trentini. Un’occasione per riflettere sul senso della costruzione urbana, con riferimento a temi, idee e strumenti che amministratori, progettisti e cittadini consapevoli possono perseguire per la città di domani.


relatore ALESSANDRO FRANCESCHINI

Alessandro Franceschini è nato e vive a Trento. Architetto di professione, da tempo osserva con passione le dinamiche urbanistiche, socio-economiche e culturali che interessano la sua città natale, a cui ha dedicato interventi sui quotidiani, studi accademici, ricerche storiche e progetti urbanistici. Attualmente è vicepresidente dell’Ordine degli Architetti e direttore della rivista UCT (Uomo città territorio). In dialogo con la giornalista Marika Giovannini, ha recentemente pubblicato il volume Un progetto per Trento (BQE Edizioni, Trento, 2018).



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Alexander Langer

Coordinatore:
Roberto
De Bernardis

tel. 0461 991716
cell. 338 6374793
robertodebernardis
@gpmail.eu

Segretaria:
Emma Di Girolamo
tel. 0461 235753
cell. 339 7601363
emmadigirolamo4
@gmail.com



Sede incontri:
TRENTO
SALA CONFERENZE
della FONDAZIONE
CARITRO
in Via Calepina 1
(dietro al Duomo)

Orario incontri :
ore 15 - 18.30

 

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